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Voto: 7.5/10 Titolo originale: Persepolis , uscita: 27-06-2007. Budget: $7,300,000. Regista: Marjane Satrapi.

Riflessione: Persepolis di Satrapi e Paronnaud (2007), resistere a oltranza

10/03/2024 recensione film di Gioia Majuna

L'autrice iraniana portava sul grande schermo la fedelissima trasposizione della sua acclamata graphic novel, una denuncia severa e colma di ferma speranza ancora oggi attualissimo

persepolis film 2007

I timori che Persepolis, un’opera che spesso e volentieri colpisce duro lo spettatore, venisse addolcita e annacquata in questo adattamento animato per il cinema del 2007 sono per lo più infondati: diretto dalla stessa autrice Marjane Satrapi con l’aiuto del fumettista underground Vincent Paronnaud, il film è notevolmente fedele allo spirito e all’aspetto visivo in bianco e nero dell’epica tetralogia sull’adolescenza dell’artista di origine iraniana trapiantata in Francia.

Il principale svantaggio di Persepolis come prodotto cinematografico è però la sua struttura episodica, che lo fa sembrare una sequenza di corti autobiografici piuttosto che un lungometraggio con un arco drammatico.

Persepolis.jpgProprio questa estrema fedeltà è stata quindi l’ostacolo principale per il pubblico, specie in patria e in Europa, dove la graphic novel è stata venduta – e amata – in migliaia di copie: sul grande schermo non c’è infatti nulla che non sia già presente nel corrispettivo cartaceo, e alcuni dei lettori hanno ritenuto ‘inutile’ approcciarsi alla versione animata di quel Bildungsroman a fumetti (gli incassi globali hanno comunque superato all’epoca i 22 milioni di dollari).

La storia si apre a Teheran nel 1978, alla vigilia della rivolta popolare che depose lo Scià. Marjane, quattro anni, vive con i genitori occidentalizzati e benestanti e frequenta una scuola francese. Suo padre e sua madre sono entusiasti sostenitori di quella che inizialmente sembra la rimozione democratica di un regime oppressivo, e Marjane scopre di avere persino uno zio che è stato imprigionato per la sua opposizione allo Scià.

Gradualmente, tuttavia, si profilano nubi di tempesta. Suo zio viene imprigionato di nuovo dal nuovo governo – eletto con un’elevazione del 99,99% del voto popolare – e infine giustiziato. L’affettuosa ma acuta nonna di Marjane è il suo principale sostegno, insieme a occasionali visioni di Dio, a cui si aggiunge in seguito un gioviale Karl Marx.

Nel 1982, la guerra Iran-Iraq imperversa e il fondamentalismo religioso colora ogni aspetto della vita a Teheran. Ma Marjane, e la maggior parte dei suoi amici e della sua famiglia, continua a resistere con piccoli atti di ribellione: acquistando cassette clandestine degli Iron Maiden, distillando vino fatto in casa, organizzando feste illecite.

Sebbene la minaccia della violenza e dell’incarcerazione sia sempre sullo sfondo, sono le stupidità burocratiche del regime ad avere un impatto maggiore sulla giovane narratrice e a creare i momenti più divertenti e assurdi, come quando lei e i suoi compagni di corso d’arte sono costretti a disegnare una modella completamente velata durante la lezione di disegno anatomico all’Università di Teheran.

Ad eccezione di una sequenza a colori ambientata all’aeroporto parigino di Orly, l’animazione è in bianco e nero e riproduce le linee forti e arrotondate e i contrasti chiaroscurali dello stile di disegno della Satrapi, che a volte assomiglia a una versione più libera ed espressionista del Tintin di Herge.

Gli sfondi grigi e fumosi aggiungono stratificazione e profondità, mentre le sequenze di silhouette e di pupazzi di cartone a scatti strizzano l’occhio alla tradizione delle Mille e una notte.

persepolis-filmAnche dopo quindici anni Persepolis continua a beneficiare della sua visione non dogmatica e soggettiva di un argomento ancora di forte attualità: l’apparente incompatibilità tra il fondamentalismo islamico e concetti occidentali “decadenti” come la libertà di pensiero, la democrazia e i diritti delle donne (negli Stati Uniti il fumetto venne addirittura adottato in centinaia di istituti scolastici per fini educativi)

Sarebbe sbagliato pensare che si tratti di una denuncia acida da parte di un esule politicamente motivata. Uno dei punti di forza di Persepolis, sia sulla pagina che sullo schermo, è la vena ironica (e autoironica) di Marjane Satrapi.

La storia riguarda tanto la vita di una giovane donna esuberante di età compresa tra i quattro e i 24 anni quanto dell’Iran, e in ogni caso è ben lontana dall’essere un elogio dei valori occidentali. Come l’autrice/narratrice impara nel corso di un travagliato soggiorno adolescenziale a Vienna infatti, “in Occidente puoi morire per strada e non importa a nessuno”.

Una visione che non passa di moda.

Di seguito trovate il nuovo trailer di Persepolis, nei nostri cinema dal 4 marzo: