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Titolo originale: Gladiator II , uscita: 13-11-2024. Budget: $310,000,000. Regista: Ridley Scott.

Russell Crowe critica Il Gladiatore II: “Non hanno capito cosa rendeva speciale il primo film”

10/12/2025 news di Stella Delmattino

Parole dure dal protagonista del primo film

Russell Crowe e Connie Nielsen in Il gladiatore (2000)

L’uscita di Il Gladiatore II nel 2024, con Ridley Scott di nuovo alla regia, ha riportato il pubblico nell’arena. Ma non tutti applaudono. Russell Crowe, protagonista indimenticabile del primo film del 2000, ha espresso forti critiche verso il sequel, spiegando perché, a suo avviso, non cattura lo spirito che rese leggendario il primo capitolo.

Durante un’intervista concessa all’emittente australiana Triple J, l’attore ha dichiarato infatti che i creatori del nuovo film “non hanno capito cosa ha reso speciale Il gladiatore”. Per Crowe, il successo dell’originale non derivava dagli effetti spettacolari o dalle battaglie epiche, ma dal suo cuore morale: “Non era la magnificenza, non era l’azione. Era il nucleo morale della storia.”

Crowe, che vinse l’Oscar proprio per il ruolo di Massimo Decimo Meridio, ha spiegato che quel codice interiore fu ciò che difese con maggiore determinazione durante le riprese.

Ogni giorno era una lotta per mantenere intatto quel nucleo morale del personaggio. Più volte mi proposero di inserire scene di sesso o relazioni parallele, ma sarebbe stato distruggere la sua essenza. Massimo era definito dall’amore per la moglie e dal dolore per la sua perdita: togliergli quella fedeltà significava privarlo della sua forza.”

È proprio per questo che una delle scelte narrative di Il Gladiatore II lo ha deluso profondamente. Il sequel, infatti, rivela che Massimo avrebbe avuto in passato una relazione con Lucilla, interpretata di nuovo da Connie Nielsen, da cui sarebbe nato Lucius, il protagonista del nuovo film, interpretato da Paul Mescal. Per Crowe, questa scelta “contraddice completamente l’integrità emotiva del personaggio”, minando le fondamenta della sua storia.

L’attore ha anche chiarito di non essere mai stato coinvolto nello sviluppo del sequel: nessuno della produzione lo ha contattato, né si aspettava che lo facesse Mescal, visto che la morte di Massimo chiudeva naturalmente la sua parabola. Tuttavia, l’essere costantemente interrogato sul nuovo film lo infastidisce: “Dovrebbero pagarmi per tutte le domande che mi fanno su un film in cui non appaio. Non c’entro nulla, nel mondo di Il Gladiatore II sono morto e sepolto.”

Nonostante la critica, Crowe ammette di provare un pizzico di nostalgia: “C’è una punta di gelosia. Mi ricorda quando ero giovane e quanto quel film abbia significato per me e per la mia carriera.”

Le sue parole offrono una prospettiva sincera e malinconica: per Crowe, Il gladiatore funzionava perché era una storia di onore, amore e sacrificio, mentre il sequel – pur ambizioso – sembra dimenticare quel cuore umano che aveva reso immortale Massimo Decimo Meridio.