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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Speak No Evil , uscita: 17-03-2022. Budget: $3,200,000. Regista: Christian Tafdrup.

Speak No Evil: la recensione del film horror danese di Christian Tafdrup

03/12/2022 recensione film di Marco Tedesco

Il regista torna sulle scene con un'opera che gioca col genere, imbastendo un meticoloso esercizio di sadismo satirico

speak no evil film 2022

Una coppia danese e la loro giovane figlia viene invitata nella dimora di campagna di una famiglia olandese conosciuta durante una vacanza in Toscana. Ma nel corso del lungo weekend, diventa chiaro che i padroni di casa non sono quello che sembravano inizialmente e che la loro facciata affabile e accomodante nasconde qualcosa di ben più oscuro e pericoloso.

Il terzo lungometraggio di Christian Tafdrup è uno snervante horror psicologico a combustione lenta che dimostra come un senso di decoro sociale invalidante sia una minaccia per la sicurezza personale quasi quanto qualsiasi altra minaccia esterna. È un film profondamente scomodo, un esercizio meticoloso di sadismo satirico.

speak no evil film poster 2022Un punto interrogativo sul climax del terzo atto lascerà però il pubblico con un senso di dubbio: il “cosa” della situazione è davvero inquietante, ma il “perché” è assai più sfuggente, un’incongruenza fastidiosa che mina parte del notevole impatto di Speak No Evil.

È la prima incursione nel territorio del genere per Christian Tafdrup, che ha co-sceneggiato il film con il fratello Mads Tafdrup e che in precedenza ha vinto diversi premi per i suoi primi due film, Parents (2016) e A Horrible Woman (2017).

Speak No Evil, che è stato presentato in anteprima al Sundance e più recentemente a Sitgeses e al Tertio Millennio Film Festival di Roma, si muove a cavallo tra il cinema di genere e quello d’essai, un prodotto che dovrebbe piacere agli hororofili che hanno apprezzato i lavori di registi come Ari Aster e Robert Eggers. Va anche detto che il ricorso alla brutalizzazione dei bambini come espediente potrebbe limitare l’appeal del film presso alcune fasce di pubblico.

In definitiva, Speak No Evil è un horror, ma è uno di quelli che mina in modo arguto gli stereotipi del genere. La colonna sonora ne è un esempio. La visione si apre con un’inquadratura di una strada notturna e tortuosa; la soundtrack è una cacofonia crescente di corde pizzicate e discordie crescenti. Ma proprio nel momento in cui l’orchestra emette un urlo tormentato, Christian Tafdrup ci mostra una piscina idilliaca nel parco di una villa per le vacanze in Toscana.

È una tecnica che si ripete in diverse occasioni, ogni volta abbinando la partitura a un’inquadratura ‘benevola’, quasi insipida, di una domesticità privilegiata. Cominciamo a sospettare che la ‘dissonanza’ non si riferisca, almeno all’inizio, a una minaccia esterna, ma all’inquietudine dell’anima di Bjorn (Morten Burian), un uomo il cui sorriso educato maschera un pozzo di miseria.

Bjorn e sua moglie Louise (Sidsel Siem Koch) sono attratti dalle loro controparti olandesi più estroverse e libere, Patrick (Fedja Van Huêt) e Karin (Karina Smulders). Nonostante ciò, sono leggermente sorpresi quando ricevono un invito a far loro visita.

In principio è difficile capire esattamente di cosa si tratti, ma fin dall’inizio c’è qualcosa che non va. Patrick ha dimenticato che Louise è vegetariana quando le offre una forchetta piena di carne di maiale, o sa esattamente cosa sta facendo? L’intimità pubblica mostrata da Karin e Patrick mentre ballano è gioiosamente disinibita o è pensata per dare loro fastidio?

Christian Tafdrup infarcisce Speak No Evil di così tanti indizi – dalla luce verde sgradevole e poco invitante di un ristorante locale a una storia della buonanotte con un certo numero di cadaveri – che l’educata passività di Bjorn e Louise è quasi insopportabile da guardare. Le buone maniere non costano nulla, tranne quando costano tutto …

Di seguito trovate il trailer internazionale di Speak No Evil: