Terry Gilliam spinge Paramount a dare il via libera a The Defective Detective, il suo “film finale”
16/12/2025 news di Stella Delmattino
“Voglio dirigerlo prima di morire”

Dopo il crollo del progetto Carnival at the End of Days, affossato dal ritiro improvviso dei finanziatori italiani, Terry Gilliam non perde tempo a piangere la perdita. Il leggendario regista ha infatti rimesso al centro dei suoi desideri un titolo che lo perseguita da oltre trent’anni: The Defective Detective.
Questo fantasy noir mai realizzato giace negli archivi Paramount dai primi anni Novanta. Racconta la storia di un detective intrappolato in un mondo onirico, generato dall’immaginazione di una bambina: un universo surreale e distorto, perfettamente in linea con la poetica visionaria di Gilliam.
Durante un incontro all’ultimo Festival di Sitges, il regista ha confermato la sua intenzione di riportare in vita il progetto, con un’urgenza nuova:
“Mi interessa un copione che ho scritto trent’anni fa per la Paramount. Ora al comando ci sono persone nuove, ho un nuovo agente a Hollywood e sto cercando di far ripartire il progetto […] Vorrei dirigerlo prima di morire. Si chiama The Defective Detective e dovrebbe essere il mio ultimo film.”
Difficile non fare il tifo per lui. La passione di Gilliam per questo film ha superato decenni di rinvii, cambi ai vertici, false partenze e sviluppi bloccati. Nel tempo, attori come Nick Nolte, Nicolas Cage e Bruce Willis sono stati associati al ruolo principale; dopo The Zero Theorem, Gilliam aveva perfino valutato Matt Damon.
Chi ha letto le prime versioni della sceneggiatura descrive un mondo ricco, immaginifico, pieno di paesaggi impossibili e humor stralunato. Ma, come spesso accade nei progetti del regista, il vero ostacolo è sempre stato il budget. Realizzare un film tanto ambizioso con mezzi limitati sarebbe complesso.
Gilliam, oggi ottantaquattrenne, non dirige dal 2018, anno di L’uomo che uccise Don Chisciotte, altro progetto tormentato che gli ha richiesto decenni. Pur senza scatenare un entusiasmo globale, quel film ricordava quanto unica sia la sua visione creativa.
La realtà, però, è che l’attuale sistema degli studios non sembra più disposto a investire su autori come Gilliam, né su opere originali ad alto concetto che richiedono libertà artistica e fondi consistenti. Hollywood non è più il luogo in cui nacquero Brazil o Paura e delirio a Las Vegas.
Eppure, è difficile non sperare che Paramount gli conceda quest’ultimo desiderio. The Defective Detective sembra il congedo perfetto per un autore che ha dedicato la vita a costruire mondi impossibili, sfidando continuamente la logica e le convenzioni del cinema commerciale.
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