Voto: 6.5/10 Titolo originale: Le Règne animal , uscita: 04-10-2023. Budget: $15,200,000. Regista: Thomas Cailley.
The Animal Kingdom: la recensione del film fanta-naturalista con Adèle Exarchopoulos
13/06/2024 recensione film The Animal Kingdom di Gioia Majuna
Il regista francese Thomas Cailley torna sulle scene con un'opera bizzarra e tecnicamente curatissima, che vuole riflettere sul rapporto tra uomo e natura
Nel 2014, lo sceneggiatore e regista francese Thomas Cailley concludeva il suo primo lungometraggio, l’anticommedia anticonformista The Fighters – Addestramento di vita, su una curiosa nota apocalittica. È da qui che riprende con l’atteso seguito The Animal Kingdom (Le Règne animal), audace mash-up di generi che ha aperto la sezione Un Certain Regard di Cannes 2023.
Ispirato a una sceneggiatura originale della co-sceneggiatrice Pauline Munier, il film è una quasi tipica storia tra padre e figlio ambientata in un contesto da incubo fatto di mutazioni umane-animali, con un’inquietante atmosfera da fine dei giorni e una decisa vena di body horror cronenberghiano, ma capace di mantenere al contempo un caratteristico calore emotivo nella storia del suo protagonista adolescente.
Ricco di invenzioni visive, The Animal Kingdom ha quasi troppe idee da stipare all’interno delle sue due ore complessive, ma il pubblico di adolescenti e la sua giovane star Paul Kircher (Winter Boy) dovrebbero garantirgli una buon passaparola.
Apparentemente in un futuro prossimo, una misteriosa malattia causa la mutazione delle persone in animali, come la creatura che si vede apparire in modo concitato nella sequenza di apertura. Un’altra vittima è una donna di nome Lara, moglie dello chef François (Romain Duris) e madre di Emile (Kircher).
I due si trasferiscono nel sud della Francia per essere più vicini a Lara, attualmente internata in una struttura di detenzione per “creature”, come le chiamano gli umani indifferenti e timorosi. François accetta quindi un lavoro in un ristorante locale, mentre Emile si ambienta in una nuova scuola, dove stringe un promettente legame con la compagna di classe Nina (Billie Blain).
Quando un gruppo di ibridi animali-umani scappa, François è deciso a setacciare la foresta locale alla ricerca della moglie errante. Nel frattempo, Emile nota che il suo udito sta diventando più acuto e le sue unghie un po’ più affilate…
Mentre François fa squadra con l’amichevole gendarme Julia (Adèle Exarchopoulos), Emile si scopre sempre più attratto dalla strana nuova razza che ora è sua vicina – in particolare, lega con l’uomo-uccello Fix (Tom Mercier).
Gran parte di The Animal Kingdom (da non confondere col crime-drama australiano del 2010 quasi omonimo) potrebbe sembrare familiare: creature ibride nella tradizione de L’isola del dottor Moreau, disgustose trasformazioni corporee come in La mosca, persino accenni ai mutanti coi superpoteri in stile X-Men.
Ciò che è notevole, tuttavia, è l’abilità con cui il film intreccia i suoi cliché, e su una scala ambiziosa. Pur aderendo principalmente a un unico luogo, una cittadina di provincia circondata da foreste lussureggianti – è stato girato nella regione sud-occidentale della Guascogna – la messa in scena dell’azione e la fotografia paesaggistica riccamente catturata da David Cailley (fratello del regista) trasmettono un senso sempre più cosmico di un mondo naturale che riscrive le sue regole di fronte all’incomprensione umana.
The Animal Kingdom si configura come un thriller cupo, con momenti paurosi, stravaganti coups de cinéma e tutto il resto, ma gradualmente cambia marcia per diventare più poetico e tenero.
Nonostante gli occasionali effetti grotteschi, i reparti di creature design, VFX e make-up creano congiuntamente visioni di surreale bellezza, non da ultimo in immagini semplici come lo sguardo molto umano che fa capolino da dietro le squame di un pangolino a grandezza naturale. Il suono e il lavoro degli effetti speciali sono impeccabili, con un grado di perfezionismo che dimostra che il film va ben oltre gli standard abituali dei prodotti di genere francesi (vedere al cinema per credere).
Dal punto di vista narrativo, sono presenti temi provocatori: l’idea della Natura che si ‘riprogramma’ nell’era della catastrofe climatica, il suggerimento che potremmo doverci preparare a un ordine post-umano, nonché il familiare stereotipo fantascientifico degli odiatori delle creature come razzisti virulenti.
Romain Duris (Il truffacuori) passa un po’ in secondo piano, ma è solido nel ruolo del padre di famiglia un po’ bohémien che cerca di affrontare una crisi impensabile, mentre Adele Exarchopoulos è a tratti calda, fragile e incisiva, anche se un po’ sottoimpiegata.
Un Tom Mercier (La bestia nella giungla) ‘trasformato’ in bestia offre una performance atletica e sorprendente nel ruolo del fuggitivo Fix, potenziato ornitologicamente, anche se le sue sequenze stonano con il resto – a volte pericolosamente vicine a una visione disneyana dei supereroi.
Il 22enne Paul Kircher, tuttavia, è praticamente il padrone di The Animal Kingdom in quanto incarnazione candida, a volte fuori luogo e infine tormentata della vulnerabilità adolescenziale, con le paure e le gioie di Emile calibrate in modo terribilmente acuto da un giovane attore le cui quotazioni sono rapida ascesa.
In attesa di vederlo nei nostri cinema dal 13 giugno, di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di The Animal Kingdom:
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