Voto: 5/10 Titolo originale: The Pale Blue Eye , uscita: 22-12-2022. Budget: $72,000,000. Regista: Scott Cooper.
The Pale Blue Eye – I delitti di West Point: la recensione del film di Scott Cooper (su Netflix)
06/01/2023 recensione film The Pale Blue Eye - I delitti di West Point di Gioia Majuna
Christian Bale è tra i protagonisti di un adattamento che perde per strada i tratti cardine del romanzo, indeciso su cosa essere
L’apprezzato romanzo di Louis Bayard del 2006, The Pale Blue Eye (ancora inedito in Italia), potrebbe sembrare, a prima vista, maturo per un adattamento cinematografico; presenta una serie di macabri omicidi, un detective dal carattere aspro, un’ambientazione del 1830 e, soprattutto, la presenza di un giovane Edgar Allan Poe pre-pubblicazioni nei panni di un cadetto militare coinvolto nel caso.
Tuttavia, è altrettanto evidente che qualcosa – come praticamente sempre accade – è andato perso nel passaggio dalla pagina allo schermo, poiché questa intrigante premessa è stata trasformata in un dramma eccessivamente lungo (130 minuti), plumbeo e, in definitiva, senza bussola, che non riesce a prendere quota nemmeno grazie al suo cast stellare.
L’impressionante rosa di nomi, che comprende Christian Bale, Timothy Spall, Charlotte Gainsbourg, Gillian Anderson, Robert Duvall, Toby Jones e la star della saga di Harry Potter Harry Melling, dovrebbe essere sufficiente ad attirare l’attenzione degli abbonati Netflix, che lo vedranno in esclusiva, eppure è lecito chiedersi quanti di questi spettatori arriveranno ai titoli di coda.
L’apprezzato Scott Cooper ha diretto in precedenza film come Crazy Heart, Il fuoco della vendetta e il recente folk-horror Antlers – Spirito insaziabile (la recensione), ma sembra che la portata e le implicazioni di questo adattamento – e il fatto che abbia provato a realizzarlo per oltre un decennio – abbia finito per smorzare gli aspetti emozionanti insiti nel materiale di partenza.
In effetti, un’aria opprimente da prestigioso dramma d’epoca aleggia su The Pale Blue Eye – I delitti di West Point dalle scene iniziali, con il direttore della fotografia (e abituale collaboratore di Scott Cooper) Mason Takayanagi che cattura i grandiosi e innevati panorami della Pennsylvania sud-occidentale (che sostituisce lo stato di New York) – un paesaggio simile a quello di The Grey di Joe Carnahan.
In questo caso, però, l’azione è più seriosa, anche se un cadetto dell’accademia militare di West Point si è apparentemente impiccato e poi, orribilmente e platealmente, gli è stato asportato il cuore post mortem.
Quando un pomposo generale dell’esercito fa visita al burbero sergente della polizia locale Augustus Landor (Bale, che ritrova il regista dopo Hostiles) per chiedere il suo aiuto nelle discrete indagini, le linee di demarcazione vengono immediatamente tracciate. Mentre gli uomini di West Point sono eleganti, con la schiena dritta e vivono una vita di regole e di norme ferree, Landor è vestito in modo trasandato, è spesso ubriaco e borbotta come un rude investigatore degli anni Cinquanta.
Questa evidente dicotomia tra civiltà e barbarie dovrebbe rendere avvincente il lavoro sui personaggi, ma tutti sono tratteggiati in modo molto generico, diluendo così la tensione, senza contare che diverse scene chiave sono semplicemente un esercizio di esposizione.
Con pochi indizi sul caso, Landor chiede allora a sua volta l’aiuto del giovane cadetto Edgar Poe (Melling) per agire come spia, infiltrarsi nella cricca centrale dell’accademia e vedere cosa riesce a scoprire. Poe, aspirante poeta e compagnone di bevute, è anch’egli un outsider e trova un’affinità con Landor che, a volte, sembra molto più profonda di quanto la loro collaborazione possa far pensare.
Harry Melling si impegna nel tratteggiare il tormentato Poe, amante della poesia, che spesso si perde nel suo linguaggio aulico; e quando si innamora di Lea (Lucy Boynton), la figlia del medico dell’accademia Daniel Marquis (Jones), le cose si fanno ancora più agitate.
Il fatto che sia trattato come una sorta di ‘storia delle origini’ di Edgar Allan Poe serve a contenere le connessioni di The Pale Blue Eye – I delitti di West Point con Il cuore rivelatore, evidenti dal titolo (nel racconto dello scrittore, l’occhio pallido e blu di un avvoltoio è il catalizzatore del delitto) al caso stesso, mentre i corvi fanno spesso la loro comparsa.
Piuttosto che lasciarsi andare agli elementi sempre più gotici di questa storia a spirale (che raggiungono livelli febbrili degni dell’opera dello stesso Poe), il film si prende troppo sul serio come studio del carattere di un uomo torturato.
Questo vale anche per il cast che, in risposta alla sceneggiatura lenta ed erratica di The Pale Blue Eye – I delitti di West Point, offre interpretazioni che, accanto all’intensità implacabile di Harry Melling, spaziano dall’incarnazione posata ma lacunosa del tormentato Landor da parte di Christian Bale alla faccia di bronzo (e non è un gioco di parole) dell’accademico Timothy Spall, fino alla pantomima isterica della moglie del dottore interpretata da Gillian Anderson.
E se The Pale Blue Eye – I delitti di West Point potrà pur essere incentrato sull’omicidio di uomini, il trattamento riservato dalla narrazione alle poche donne – e, in particolare, alla sfortunata figlia di Landor, ridotta a mero espediente di trama – è altrettanto sconsiderato. Una ghiotta occasione mancata.
Di seguito trovate il full trailer in italiano di The Pale Blue Eye – I delitti di West Point, nel catalogo di Netflix dal 6 gennaio:
© Riproduzione riservata