Tornano Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone con un’eccezionale selezione
23/09/2015 news di Redazione Il Cineocchio
Dal 3 al 10 ottobre verranno presentati tantissimi titoli restaurati alla presenza dei massimi esperti del settore
L’autunno è ormai alle porte e con esso è in arrivo, come ogni anno, l’appuntamento fisso con Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone. Ospite d’onore quest’anno sarà Arturo Brachetti che presenterà Leopoldo Fregoli, pioniere del trasformismo nel cinema italiano di cui l’artista di Torino è erede e continuatore di fama internazionale. Altro special guest sarà John Landis (passato alla storia per The Blues Brothers, Animal House e Un lupo mannaro americano a Londra, premio Oscar per gli effetti speciali e per il mitico videoclip Thriller con Michael Jackson). Ritornerà infine anche Richard Williams, genio dell’animazione più volte premiato con l’Academy Award, tra gli altri per Chi ha incastrato Roger Rabbit?, questa volta presentando i primi minuti del suo ultimo lavoro Prologue, esempio del cinema muto ai giorni nostri insieme a Picture, seconda opera filmica del noto storica del cinema Paolo Cherchi Usai.
Venendo invece al programma delle Giornate, anche quest’anno si approfondirà la produzione filmica antecedente all’avvento del sonoro. Molti sono i paesi e i generi rappresentati: dall’America Latina al Giappone, dalla Russia, transitando per Parigi, Praga e Liverpool, molte sono le scoperte possibili, a partire dall’altro lato del cinema sovietico con la seconda parte del programma “Risate russe” già iniziato lo scorso anno. Tra i grandi maestri rappresentati ci saranno Victor Fleming, Ernst Lubitsch, Tod Browning e Sergej Eisenstein (verrà proiettato infatti il suo capolavoro Ottobre, anticipando le celebrazioni del centenario della Rivoluzione del 1917).
Durante la serata inaugurale, il 3 ottobre, verranno presentati due film accomunati dal paesaggio alpino innevato: la libera trasposizione in territorio bavarese della celebre opera di Shakespeare Romeo und Julia im Schnee (Romeo e Giulietta sulla neve), girato da Ernst Lubitsch nel 1920 e Maciste alpino di Luigi Maggi del 1916, in cui Bartolomeo Pagano (già nerboruto paladino in Cabiria) personifica il bonario eroe italico in un film di propaganda bellica. La Grande Guerra è al centro anche del documentario americano inedito del 1915 On the Firing line with the Germans di Wilbur Durboroug, restaurato dalla Library of Congress.
Di grande richiamo presso il grande pubblico, verrà invece proiettato nella serata di chiusura Il fantasma dell’Opera del 1925 con il leggendario Lon Chaney. Sempre nell’ambito dei Kolossal sarà proiettato anche I miserabili di Henry Frescourt, restaurato dal CNC di Bois d’Arcy e dalla Cineteca di Tolosa in collaborazione con la fondazione Jérôme Seydoux-Pathé e accompagnato al piano da Neil Brand. A questi si sommeranno poi i grandi classici della sezione “Canone rivisitato” fra cui The Rat di Graham Cutts, con Ivor Novello, L’Inhumaine di Marcel L’Herbier, Det Hemmelighedsfulde X (L’X misterioso) di Benjamim Christensen e Die Puppe, una delle commedia favorite dallo stesso Lubitsch e la rassegna su Fleming, tra cui spiccano When the Clouds Roll By (1919), Mantrap (1920), Wolf Song (1929) e The Way of All Flesh con Emil Jennings.
Per la sezione “Eventi speciali” saranno invece presenti in sala The Battle of the Century (La battaglia del secolo) di Clyde Bruckman e Hal Roach, con la coppia comica più amata da diverse generazioni di spettatori, Stanlio e Ollio, e Chuji Tabinikki (Diario di viaggio di Chuji) di Daisuke Ito, considerato a lungo uno dei grandi capolavori perduti del cinema giapponese e ora restaurato dal National Film Center di Tokyo.
Ultimo ma non meno importante, torna a Pordenone lo storico e critico russo Naum Kleiman, premio Jean Mitry nel 1994, massimo studioso di Eisenstein a livello mondiale e fondatore del Museo del Cinema di Mosca, che terrà la Jonathan Dennis Memorial Lecture.
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