Report sul cinema italiano: crescono ancora i film prodotti, non gli spettatori
19/12/2024 news di Redazione Il Cineocchio
Occhi puntati anche sul numero di imprese del settore, produzioni web e valore aggiunto
Negli ultimi tre anni, le produzioni audiovisive italiane hanno registrato una significativa crescita: +162% per il web e +132% per la televisione. L’industria cinematografica e audiovisiva nazionale, composta da 10.968 imprese, rappresenta lo 0,2% del totale delle aziende in Italia, generando un valore aggiunto di 6,59 miliardi di euro.
Nonostante l’aumento del numero di imprese e della loro produttività, il valore aggiunto complessivo in termini di volume non ha mostrato una crescita proporzionale. Questi dati emergono dal report “Industria cinematografica e attrattività artistica in Italia”, curato da Francesco Baldi, docente dell’International Master in Finance presso la Rome Business School, Massimiliano Parco, economista del Centro Europa Ricerche, e Valerio Mancini, direttore del Centro di Ricerca Divulgativo della Rome Business School.
La geografica delle imprese del settore vede Roma al primo posto (23,3%), seguita da Milano (16,6%), Torino (3,4%) e Napoli (3,3%). Complessivamente, il comparto impiega oltre 60.000 persone. Sebbene nel 2022 si sia registrata una leggera contrazione del valore aggiunto (-0,8%), il settore continua a dare un contributo significativo all’economia italiana, rafforzando le produzioni locali e promuovendo l’internazionalizzazione del cinema nazionale.
Tra il 2012 e il 2022, il numero di imprese cinematografiche è cresciuto del 25,8%, con un tasso medio annuo del 2,9%. Le microimprese (0-9 addetti) hanno registrato un aumento del 29,4%, mentre le grandi aziende sono cresciute del 38,5%. In contrapposizione, le imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti) hanno subito un calo del 19,6%. Questi cambiamenti hanno portato a un aumento del peso delle microimprese, che nel 2022 rappresentavano il 94,5% del totale delle aziende del settore.
Nonostante le sfide imposte dalla digitalizzazione e dai nuovi modelli di consumo di contenuti audiovisivi, la produzione cinematografica italiana ha mostrato una tendenza positiva nell’ultimo decennio, eccezion fatta per il 2015 e il 2020, anno della pandemia.
Dal 2012 al 2023, il numero di film prodotti è aumentato di 236 unità, passando da 166 a 402 (+142%). Solo nel 2023 sono stati realizzati 402 film, contro i 353 dell’anno precedente, con un incremento del 13,8%. Tuttavia, Massimiliano Parco evidenzia come questo aumento nella produzione non sia stato accompagnato da un analogo incremento nei ricavi.
Per quanto riguarda le opere audiovisive, tra il 2020 e il 2023, il numero di prodotti italiani è cresciuto di 143 unità, con un aumento di 104 titoli per la televisione (+128%) e 39 per il web (+162,5%). La quota di opere destinate alle piattaforme online sul totale delle produzioni è salita dal 9,5% del 2015 (9 su 95) al 34% nel 2023 (63 su 185).
Nonostante un incremento del 58,6% delle presenze nelle sale cinematografiche nel 2023 rispetto all’anno precedente, il numero di spettatori non ha ancora raggiunto i livelli pre-pandemia. Inoltre, la produttività del settore ha evidenziato un calo nell’ultimo decennio, attribuibile a un aumento dell’occupazione che non è stato accompagnato da una crescita proporzionale del valore aggiunto. Tuttavia, il settore continua a mantenere una produttività superiore alla media italiana.
Nel 2022, le circa 11.000 imprese del comparto hanno generato un valore aggiunto di 6,59 miliardi di euro, registrando un calo dello 0,8% rispetto al 2021. Tra il 2012 e il 2020, il valore aggiunto è diminuito del 24,4%, con un tasso medio annuo del -3,4%, e non ha ancora recuperato i livelli del 2017, pari a 6,64 miliardi di euro.
Secondo Francesco Baldi, “l’industria deve puntare su investimenti in esperienze cinematografiche uniche, capaci di competere con le piattaforme digitali, cercando un equilibrio tra tradizione e innovazione”.
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