Nelle opere del maestro dell'animazione giapponese la presenza di momenti conviviali intorno a una tavola è sempre veicolo di messaggi importati. Ed è così anche nel capolavoro del 1988
Dopo aver parlato di La Città Incantata, questa settimana proseguiamo nel nostro approfondimento sui cibi con Il mio vicino Totoro (となりのトトロ).
Come tutti sanno, il Giappone è un paese altamente sviluppato, ma Il mio vicino Totoro è ambientato interamente nelle sue splendide campagne. Questa è una storia piuttosto ordinaria che si svolge in un’epoca ancora agricola del Giappone (gli anni ’50). Durante questo periodo, il Paese del Sol Levante non aveva edifici moderni, strade trafficate, tecnologie all’avanguardia o ristoranti di lusso. Quello che aveva erano però i familiari, gli amici e i vicini. In questo film, Satsuki, Mei e il padre si trasferiscono in una nuova casa in un piccolo villaggio. Con l’aiuto dei loro vicini, finiscono rapidamente il trasloco e si preparano per le loro nuove vite. Nell’opera di Miyazaki, il cibo è un modo tradizionale e convenzionale per far sapere al pubblico che i tre si sono finalmente stabiliti nella nuova abitazione. In Giappone (un po’ come qui in Italia del resto), le donne di solito preparano il pasto per tutta la famiglia. Satsuki è la sorella maggiore, quindi cucina le pietanze per i familiari e le mette nel bento – un vassoio contenitore per il tradizionale pasto preparato in casa da portare al lavoro o a scuola molto comune nella cucina giapponese.
Naturalmente, Totoro (storpiatura della piccola Mei di tororu, troll) e gli altri spiriti della foresta sono i protagonisti assoluti di questa pellicola. Solo i bambini puri possono vederli però. E dalla loro forma rotonda e paffuta, si può intuire quanto queste creature amino mangiare. Anche quando stanno scappando da Mei, non si lasciano le provviste alle spalle. Si tratta di un atto d’amore bello e buono verso il cibo no??
Il gigantesco e morbidissimo Totoro arriva addirittura a donare un po’ del suo cibo preferito per ringraziare le due bambine (immagine in apertura). Una dimostrazione che le due piacciono davvero tanto al custode dei boschi, che è persino disposto a condividere il pranzo con le sue amiche.
La madre delle due sorelline è invece molto malata, e a causa delle lunghe distanze tra la loro casa e l’ospedale, Satsuki e Mei non possono farle visita spesso. Sentono molto la sua mancanza, così la più piccola coglie una pannocchia per lei, desiderando che si rimetta al più presto. Alla fine del film, Totoro aiuta le due ad arrivare dalla mamma grazie all’intervento del magico Gattobus e così la donna può ricevere l’infiorescenza composta.
continua…
Di seguito il trailer italiano di Il mio vicino Totoro: