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Voto: 7/10 Titolo originale: He-Man and the Masters of the Universe , uscita: 16-09-2021. Stagioni: 3.

He-Man and the Masters of the Universe, stagione 3: la recensione dei nuovi 8 episodi (su Netflix)

31/08/2022 recensione serie tv di Francesco Chello

Un avvincente terzo atto che chiude nel migliore dei modi quella che di fatto è un’unica storyline in grado di evidenziare una buona scrittura, programmata e consapevole della causa prestigiosa che porta avanti, che riesce ad unire emotività e divertimento, esplorare personaggi capaci di evolvere e maturare, attingendo ad una mitologia sacra per poi rielaborarla con rispetto.

He-Man and the Masters of the Universe Season 3 skeletor

Netflix is the new Eternia. Credo che ormai sia un dato di fatto. Probabilmente dato di fatto lo era già da un po’, non per niente avevamo già parlato di questo proficuo feeling scoccato (e fortificato) tra il colosso dello streaming ed il franchise dei Masters of the Universe targato Mattel. Per la gioia dei fan, aggiungerei. Era cominciato tutto col terreno tastato attraverso She-Ra and The Princess of Power (52 episodi suddivisi in cinque stagioni brevi tra il 2018 ed il 2020), prima di andare fortissimo sul brand principale nel 2021 con più progetti paralleli.

A luglio i primi cinque episodi di Masters of the Universe: Revelation (la recensione della prima parte), la serie creata da Kevin Smith che aveva il merito di affondare le mani nella nostalgia per creare qualcosa di fresco, avvincente ed interessante. A settembre il lancio della prima stagione (per intero, 10 episodi) di He-Man and the Masters of the Universe (la recensione), serie reboot in CGI che guarda (in modo riuscito) alle nuove generazioni.

Per arrivare a novembre con altri cinque episodi di Revelation (la recensione della seconda parte). Nel mentre la notiziona che Netflix affiancherà Mattel Films nella realizzazione di quel lungometraggio in live action atteso da anni dai fan e che aveva visto la poco rassicurante Sony barcamenarsi tra rinvii, reset e cancellazioni.

He-Man and the Masters of the Universe Season 3Il mood prosegue nel 2022, a marzo la release della seconda stagione (8 episodi) del restart ‘young oriented’ (la recensione della stagione 2), a giugno l’annuncio di Masters of the Universe: Revolution, con Kevin Smith felicissimo (e noi con lui) di poter dare un seguito alla sua Revelation. Per arrivare al 18 agosto scorso, data in cui Netflix ha aggiunto alla propria library la terza stagione (altri 8 episodi) della versione moderna di He-Man and the Masters of the Universe. Vale a dire il nostro argomento del giorno.

Otto episodi che non solo confermano l’impostazione da trama verticale, ma anche l’impressione che avevo avuto l’ultima volta. Tre stagioni in appena undici mesi, è evidente che si tratta in un progetto ragionato a monte come unica storyline di ampio respiro, divisa poi in tre atti intervallati da finali apertissimi che più cliffhanger di così c’è solo quello con Stallone. L’origin story, la missione, lo showdown. Che dal punto di vista di un fan è rinfrancante, perché dimostra fiducia nel progetto, programmazione, scrittura stratificata, lungimiranza.

Un anno (o quasi) pianificato con l’intenzione di completare un intero arco narrativo (con più svolte al suo interno) a prescindere dalle views. Voglio dire, anche stavolta c’è una scena finale che tramite l’apparizione di uno storico personaggio della saga (non uno qualunque, che per ovvi motivi non posso spoilerarvi, doppiato in originale da Kevin Conroy) apre una porta potenzialmente enorme sul futuro; ma stavolta non è un cliffhanger, quanto più il classico gancio per un sequel vestito da quarta stagione che, di conseguenza, dovrebbe aprire a sua volta un nuovo story-arc. Prima di quella apparizione ad effetto, c’è un finale vero, non solo adeguato e coerente al percorso della serie, ma anche estremamente soddisfacente nella sua messa in pratica.

Si parte subito forte, nel giro di uno o due episodi la nuova season ha già introdotto la figura di King Grayskull (ed annessi flashback utili a sia a motivare la ricerca spasmodica della sua tomba da parte delle varie fazioni di protagonisti che ad arricchire il background di Eternia), il nutritissimo esercito degli Snake Men (e Serpos, la loro divinità), Leviatania ed il suo sovrano Mer-Man (che sfoggia un ottimo design, oltre al fatto che in originale ha la voce George ‘Sulu’ Takei). Insomma, altri elementi e personaggi della mitologia classica non esattamente banalissimi, per una serie che sta intelligentemente centellinando il grosso bacino di materiale a disposizione, ottenendo il doppio risultato di evitare confusione, sovrapposizione e sovraffollamento riuscendo al contempo a gestire risorse che potrebbero garantire un proseguimento nel tempo.

Nel corso delle puntate fanno capolino l’Antica, ovvero quella maga Sorceress che credevamo (in parte giustamente) fosse stata fusa col personaggio di Teela, il cavallo robotico Stridor e il Talon Fighter, velivolo dal look falcheggiante che in questa incarnazione viene fuori dall’unione dei poteri di Teela e Duncan in una metafora sulla cooperazione ed unione delle forze. E questo giusto per fare altri esempi.

He-Man and the Masters of the Universe Season 3 netflix 2022Partenza forte, dicevo, e ritmo sostenuto. Il seme del voltafaccia piantato alla fine della stagione precedente di He-Man and the Masters of the Universe fiorisce in un tradimento in questa nuova tornata di episodi creando uno strappo tra i Dominatori doloroso ma non impossibile da ricucire. Gli occhi sono puntati sul caos e sulla sua forza, quello stesso caos a cui era ricorso King Grayskull per combattere a suo tempo gli Snake Men rimettendoci ben più della vita.

Caos che rappresenta idealmente il potere della corruzione, perché per quanto possa esserci la tentazione di utilizzare il male a fin di bene non esistono possibilità che il male porti a qualcosa di positivo. Una stagione, la terza, che ha il sapore della corsa contro il tempo, quello potenzialmente a favore di Skeletor che da fantasma apparentemente sconfitto pianifica un grande ritorno che non tarderà ad arrivare in un primo punto di contatto tra questa serie e quella di Kevin Smith.

Revelation, infatti, introduceva Skelegod, bellissimo upgrade di Skeletor in una versione sotto steroidi mistici dal retrogusto di divinità. He-Man and the Masters of the Universe non solo riprende la figura di Skelegod (fighissimo anche qui), ma nell’ottica di una gara a chi ha lo scettro più lungo propone poi un terzo stadio, un’ulteriore trasformazione visivamente sensazionale.

Skeletor diventa un’imponente creatura alata, una sorta di mostro draghesco con tanto di ali, coda e fiamme fluo che fuoriescono dalla sua bocca, una roba così bella che se qualche matto che si occupa dell’attuale toyline dovesse decidere di lanciarla sul mercato (in dimensioni rigorosamente proporzionate al resto dei personaggi) andrebbe portata a casa seduta stante.

Skelegod che, tra le altre cose, vorrebbe trasformare tutti gli abitanti di Eternia in skele-droni, come dimostra l’antipasto di Beast Man che accetta da volontario una nuova mutazione ad un mostruoso terzo stadio dal tono grigiastro – un po’ come Chris Bradford che nella serie delle Tartarughe Ninja del 2012 (ripropongo un parallelo tra le serie non del tutto casuale) mutava prima in Dogpound e poi in Rahzar.

La terza stagione di He-Man and the Masters of the Universe si rivela un percorso intenso che si concede giusto un paio di episodi volutamente più morbidi, quello in cui He-Man viene corrotto dal caos e sembra Tobey Maguire con le occhiaie che fa il cattivone in Spider-Man 3, e l’altro in cui Ork-0 incontra nientemeno che l’Orko originale nel tentativo di trovare l’incantesimo giusto per i Dominatori dell’Universo – dando vita a siparietti alla Jumanji sullo scambio di identità ed una simpatica quanto nostalgicamente gradita meta-citazione animata nei confronti della serie anni 80 e dei suoi disegni in 2D.

He-Man and the Masters of the Universe Season 3 2022Confermando uno degli aspetti positivi di questa serie in funzione di quella programmazione di cui parlavamo prima, ogni stagione ha qualche momento più soft che possa permettere allo spettatore di rifiatare, episodi comunque finalizzati alla narrazione generale, per un prodotto che non deve ricorrere ad episodi riempitivi per raggiungere ansiosamente la numerica imposta da rinnovi frettolosi. Tasselli di un percorso finalizzato, stavolta forse più delle altre, a un finalissimo a cui viene dedicato un doppio episodio pregno di pathos.

Magari non tanto pathos quanto quello provato da chi ha deciso di acquistare online i biglietti per Venezia in questi giorni. Ma siamo alle prese con una conclusione coinvolgente, a momenti drammatica, concitata. I miei figli ed io eravamo incollati allo schermo – prole che mi serve anche per ricordarvi quale sia il target principale di un prodotto che allo stesso tempo ha il merito di poter piacere anche ai genitori di quei bambini. Uno showdown degno di nota che trova sfogo in una intensa battaglia all’ultimo colpo.

Che chiaramente veicola una parte sostanziosa dei messaggi che la serie si propone di trasmettere fin dalla prima stagione. Non conta il potere in sé, ma la persona che lo possiede e come decide di utilizzarlo. Rinunciare al potere è la più grande dimostrazione di potere stesso. La spinta a cercare sempre la forza dentro di sé. E ancora, l’importanza dell’unione. L’ultima epica trasformazione collettiva è il manifesto del gioco di squadra. Ma anche dell’amicizia, della famiglia di fatto, della durevolezza dei legami non necessariamente di sangue. Il saper riconoscere i propri errori, perché ci vuole più coraggio nel redimersi che nello sbagliare per interesse.

Persino la nascita di alleanze improbabili, tra Dominatori dell’Universo ed alcuni degli Evil Warriors, va ad incastrarsi nel discorso, per la serie il nemico del mio nemico è mio amico.

He-Man and the Masters of the Universe Season 3 2022 netflixSe dei contenuti abbiamo detto, sulla forma tocca ripetersi. Fortunatamente, direi. Animazioni dettagliate, vivaci, fluide. Perfettamente funzionali ad una quota d’azione nuovamente corposa. L’andamento è frenetico eppure mai confuso, rapidità che non diventa mai baraonda restando sempre comprensibile.

Particolari curati, come può essere il riflesso sul vetro di un visore, una chioma al vento o la terra che si sgretola sotto i piedi nel mezzo di uno scontro. Animazione che esalta quel lato tecnologico sempre preponderante (nell’ottica del suo target generazionale), ma senza oscurare il versante fantasy con cui trova la giusta mescola.

Che altro aggiungere, se non ribadire che la nuova stagione di He-Man and the Masters of the Universe è una gradita conferma della qualità del prodotto. Avvincente terzo atto che chiude nel migliore dei modi quella che di fatto è un’unica storyline in grado di evidenziare una buona scrittura, programmata e consapevole della causa prestigiosa che porta avanti, che riesce ad unire emotività e divertimento, esplorare personaggi capaci di evolvere e maturare, attingere ad una mitologia sacra per poi rielaborarla con rispetto. Alla fine riecheggiano le parole di Keldor che minacciosamente avverte “Non avete idea di cosa si sta preparando …”. Beh, non vediamo l’ora di scoprirlo.

Di seguito trovate il il trailer italiano della terza stagione di He-Man and the Masters of the Universe, nel catalogo di Netflix dal 18 agosto: