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Voto: 6.5/10 Titolo originale: He-Man and the Masters of the Universe , uscita: 16-09-2021. Stagioni: 3.

He-Man and the Masters of the Universe, stagione 2: recensione degli 8 episodi (su Netflix)

05/03/2022 recensione serie tv di Francesco Chello

La nuova infornata conferma quanto di buono visto in precedenza, un prodotto che può soddisfare un pubblico anagraficamente eterogeneo. Una trama che sa evolversi e che fa affidamento su ritmo e azione, aprendo nuovi interessanti scenari in vista di un possibile prosieguo.

He-Man and the Masters of the Universe - Stagione 2 MOTU

Chi l’ha detto che doversi ripetere porti necessariamente ad annoiarsi? Io ad esempio sono decisamente contento di avere la possibilità di scrivere il quarto articolo (su due serie parallele) in appena sette mesi, in cui poter confermare che il legame tra Netflix e i Masters of the Universe è probabilmente una delle cose migliori che potessero capitare al mitico franchise della Mattel.

Dal 3 marzo, il catalogo del colosso dello streaming può contare infatti sulla seconda stagione di He-Man and the Masters of the Universe, il reboot ‘young oriented’ che aveva debuttato sulla piattaforma a settembre del 2021 (la recensione), che conferma le buonissime impressioni su questa nuova serie animata capace di centrare il suo obiettivo così come aveva fatto la coeva Masters of the Universe: Revelation firmata da Kevin Smith (la recensione).

Proprio a settembre, avevo chiuso il mio pezzo (al quale vi rimando per un po’ di ‘istruzioni per l’uso’) augurandomi che, in funzione di queste proficue esperienze (inclusa la serie su She-Ra), Netflix potesse mettere le tende in pianta stabile in quel di Eternia attraverso il grande passo, ovvero subentrando nel pantano dei diritti cinematografici del brand. Detto, fatto. Per i poteri di premonizione conferitimi dalla maga Sorceress – ok, anche per una semplice questione di logica … – questa cosa nel frattempo è avvenuta sul serio: Netflix affiancherà Mattel Films nella realizzazione di quel film in live action atteso da anni dai fan e che aveva visto la poco rassicurante Sony barcamenarsi tra rinvii, reset e cancellazioni.

He-Man and the Masters of the Universe - Stagione 2Ma di questo avremo tempo e modo per parlarne, adesso concentriamoci sul versante animato. La prima stagione di He-Man and the Masters of the Universe si chiudeva con un finale talmente aperto da far pensare ad una seconda tornata già prevista e approvata a prescindere dalle views. I pochi mesi di distanza tra una release e l’altra ed il fatto che stavolta gli episodi siano solo 8 (anziché 10) potrebbe confermare questa ipotesi, come se il progetto fosse stato sviluppato sulle 18 puntate poi divise in funzione della storyline.

Semplici congetture che potrebbero essere messe in discussione dal fatto che anche questa nuova stagione propone lo stesso tipo di chiusura apertissima (ci arriveremo dopo) che darebbe adito di pensare ad un progetto ambizioso per programmazione e prospettive di durata.

Episodi che si confermano rigorosamente collegati tra loro, frammenti di un’unica storia da seguire secondo l’ordine prestabilito, perché le nuove generazioni vanno abituate da subito alla serialità ed alla trama orizzontale. Ogni puntata vede il raggiungimento di un nuovo step mettendo le basi per quello successivo attraverso un immancabile cliffhanger, esplicitato da un fermo immagine in stile fumetto in bianco e nero che precede i titoli di coda, in uno stile grafico differente da quello del cartoon.

Un espediente visivo che mi ha ricordato la serie delle Tartarughe Ninja del 2012, che nel chiudere gli episodi utilizzava una tecnica sospettosamente simile per poter essere casuale. E voglio dire, prendere quel prodotto come esempio per spirito e impostazione concettuale non può che essere un bene. Che, manco a farlo apposta (ve l’ho detto che ho i poteri), era quello che speravo quando ve ne ho parlato la volta scorsa.

Ora, evitando paragoni di risultato impegnativi e prematuri – quell’incarnazione delle TMNT era bellissima e aveva una scrittura incredibile, oltre al fatto che sarebbe presto a prescindere, c’è da dire che in termini di anima e struttura un parallelo (quanto meno di intenzioni) tra le due serie non è così campato in aria, con quella vignetta/epilogo che diventa prova più o meno tangibile. Il paradosso è che Robert David aveva sì lavorato sul franchise delle Ninja Turtles, ma ad una versione precedente (qualche episodio tra il 2008 ed il 2009 e soprattutto l’ottimo lungometraggio animato Turtles Forever), per cui quel guardare alla serie 2012 è più una cosa voluta che una deformazione professionale.

He-Man and the Masters of the Universe - Stagione 2 skeletorQuesto per dire che anche questo He-Man and the Masters of the Universe punta a un pubblico di giovani attraverso un linguaggio in linea col target, approcciando la mitologia originale con rispetto, amore ma anche innovazione, sfrontatezza. Una mitologia che viene rielaborata sulla nuova fascia d’ascolto ma in un modo da poter risultare accattivante anche per quelli con qualche primavera in più.

Lo dissi la volta scorsa, piacere ai ragazzini ma con più di un occhio rivolto anche ai loro genitori. Con citazioni anche esterne alla saga destinate evidentemente a spettatori più navigati, perché dubito che menzionare le navi di Orione, gli occhi di Rutger e gli origami unicorno, sia un qualcosa pensato per i giovanissimi.

A differenza di Revelation (la recensione), che anche attraverso una semplice menzione, tentava di inserire quanti più riferimenti possibili (personaggi, luoghi, mezzi, creature), questa He-Man and the Masters of the Universe sembra puntare a una programmazione a lungo termine proprio per il modo in cui gestisce, cadenzandoli, i nuovi inserimenti, tenendo in caldo una serie di personaggi e situazioni con cui si poterebbe andare avanti nel tempo.

Abbiamo diverse new entry in questa nuova stagione, da Man-E-Faces a Stratos e il popolo degli Avion, Panthor e Triclops, Wesbtor e Mosquitor. Tutti al centro di reinterpretazioni più o meno marcate, spesso attraverso alcuni swap (di sesso, etnia, schieramento, natura) che faranno impazzire di rabbia i talebani della fedeltà, ma che in realtà funzionano tranquillamente e bene.

Stratos è allora una sorta di spalla comica, unico del suo popolo che ha ali artificiali, inserendoci un inaspettatamente pertinente discorso sulle motivazioni, sui limiti e sugli handicap; finirà per allearsi (nel bene) con Webstor, in una versione bestiale priva della parola, Mosquitor che qui è una donna, ed una libellula gigante (di nome Gary) che mi ha ricordato un po’ il Fright Fighter, veicolo dei cattivi nella toyline originale. Triclops è un robot, così come il nuovo popolo di Trolla capeggiato da Orc-0, Panthor è addirittura una moto volante.

He-Man and the Masters of the Universe - Stagione 2 orkoLa trama di He-Man and the Masters of the Universe è parecchio scorrevole, infarcita di azione frenetica stratificata su più livelli. Sa alternare ironia (anche nonsense) a momenti più seri e intensi. Anche stavolta non mancano i messaggi di fondo, sull’importanza del gruppo, la famiglia di fatto che può sostituirsi a quella di sangue.

Il gruppo è compatto (almeno quasi sempre), ha maggiore consapevolezza dei propri poteri (e dei propri doveri), riesce persino a spostare il castello di Grayskull da un luogo all’altro. Se la prima stagione era di fatto una origin story, la seconda può focalizzarsi sui personaggi in azione, sulla battaglia tra Bene e Male.

Un’avvincente missione di recupero di vari tasselli che impegna tanto gli eroi quanto i villain, in una corsa contro il tempo (che non esclude più di un voltafaccia) per le sorti di Eternia finita nel frattempo sotto il controllo di Skeletor. La serie parte forte, i primi episodi sembrano non concedere soste. La fase centrale rallenta ma non tira il freno, focalizzandosi di volta in volta sui vari personaggi e i loro aspetti emotivi. Come nel caso di Ram Ma’am che porterà a degli scenari impensabili nell’episodio conclusivo che non posssssso ssssspoilerarvi.

E vi confesso una cosa, io ero convinto che gli episodi fossero dieci e non otto, motivo per cui ho creduto che quello fosse il preludio ad una doppia puntata di fuoco che in realtà non c’era e che a questo punto deve per forza essere una terza stagione che speriamo di vedere presto.

L’animazione di He-Man and the Masters of the Universe si conferma di buon livello, grande fluidità e dinamismo nei movimenti, mentre ho trovato persino migliorati il tratto del disegno e dei dettagli, come la morbidezza dei tessuti, i particolari dei volti e delle labbra, i riflessi dei cristalli, la porosità della roccia.

He-Man and the Masters of the Universe - Stagione 2 netflixPer quanto resti un prodotto che unisce sword and sorcery e sci-fi, il lato fantascientifico si conferma predominante, proprio in funzione di quel discorso di target giovanile che subisce maggiormente il fascino high tech. Reminiscenze di Star Wars, come nel Wind Raider che sembra (non tanto nel look, ma proprio nella funzione) il Millennium Falcon di turno. E ancora, raggi laser, treni deposito ad altissima velocità.

La spada di He-Man che diventa uno snowboard volante manco fossimo in Ritorno al Futuro. La gara coi checkpoint che ricorda quelle dei videogames. E un azzeccatissimo restyling dei Rotor su cui viaggiano quelle forze del male capitanate da Skeletor che resta uno dei personaggi migliori dell’intero franchise. E che, come insegna la tradizione, non bisogna dare mai per sconfitto.

Insomma, ho completato questa seconda stagione di He-Man and the Masters of the Universe con la voglia di vederne ancora, così come mi era capitato con Revelation. Che dire, se non rinnovare la mia soddisfazione da fan dei MOTU per questo periodo così florido e produttivo per il franchise che ha trovato nuova linfa in Netflix, a cui va riconosciuto il merito di aver creduto nel brand e in queste operazioni che vanno oltre la semplice nostalgia.

Di seguito trovate il il trailer italiano della seconda stagione di He-Man and the Masters of the Universe, nel catalogo di Netflix dal 3 marzo: