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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Chucky , uscita: 12-10-2021. Stagioni: 3.

Riflessione: le 3 stagioni di Chucky e il formato seriale per rinnovare e far crescere un franchise

29/09/2024 recensione serie tv di Gioia Majuna

Nel corso di 24 episodi il creatore Don Mancini ha dimostrato come la TV possa effettivamente aiutare una saga horror storica a dire qualcosa di nuovo e rilanciarsi

chucky serie tv cast

La cancellazione improvvisa ci porta a una doverosa riflessione. Le tre stagioni di Chucky, andate in onda su Syfy e USA Network, rappresentano una delle evoluzioni più riuscite nel panorama televisivo horror degli ultimi anni. La serie, creata da Don Mancini, non è solo una continuazione del franchise di Child’s Play, ma un’analisi approfondita dei temi che hanno sempre fatto parte della storia della bambola assassina, portandoli in una direzione nuova e sorprendentemente complessa.

Attraverso 24 episodi, Mancini esplora non solo la violenza e la manipolazione che caratterizzano il personaggio di Chucky, ma anche temi di identità, trauma e conflitto generazionale, elementi che elevano la serie oltre il semplice slasher.

Uno degli aspetti più interessanti della serie è il modo in cui l’autore e creatore del franchise affronta il concetto di trauma intergenerazionale. Chucky non è più solo un’entità malvagia confinata in un singolo film o in un arco narrativo limitato: diventa il simbolo di come il trauma e la violenza si perpetuino attraverso le generazioni.

chucky serie TV 2021Nel corso delle tre stagioni, il bambolotto posseduto continua a seminare morte e distruzione, ma lo fa infiltrandosi profondamente nelle vite dei giovani protagonisti, rappresentando un malvagità che non può essere fermato semplicemente con la morte fisica. Il trauma causato dalle sue azioni si diffonde, manipolando e corrompendo tutto ciò che tocca, riflettendo la natura ciclica del dolore e del male.

Questo tema è esplorato in modo significativo attraverso il personaggio di Jake Wheeler, interpretato da Zachary Arthur. Jake è un adolescente emarginato, vittima di bullismo, che lotta per trovare la sua identità in un ambiente ostile. Le sue lotte non si limitano solo alle dinamiche sociali del liceo, ma si estendono alla sua famiglia, alle relazioni personali e, infine, alla sua scoperta della propria identità sessuale.

La manipolazione di Chucky nei confronti di Jake rappresenta la capacità del male di insinuarsi nei momenti di vulnerabilità. Jake trova in Chucky un ascoltatore, qualcuno che sembra capirlo più di chiunque altro, e questa dinamica riflette la pericolosità del fascino del male. Il bambolotto sfrutta le insicurezze e le frustrazioni del ragazzo, amplificando la sua rabbia e alimentando un ciclo distruttivo. Chucky non è solo una presenza fisica nella vita di Jake; rappresenta proprio il disagio, il dolore e il senso di isolamento che tanti adolescenti provano.

Un altro elemento che distingue la serie è l’approfondimento delle tematiche LGBTQ+. Don Mancini, lui stesso membro della comunità, ha sempre introdotto nella saga elementi legati all’identità e alla fluidità di geenere, ma con Chucky ha avuto la possibilità di esplorare queste tematiche in modo molto più profondo e strutturato.

Jake, come protagonista queer, rappresenta un cambiamento significativo per il genere horror, che storicamente ha marginalizzato o distorto le narrazioni LGBTQ+. In Chucky, invece, l’identità sessuale di Jake è trattata con rispetto e autenticità, diventando una parte integrante della sua evoluzione come personaggio. La sua relazione con Devon Evans (interpretato da Bjorgvin Arnarson), un altro ragazzo emarginato, aggiunge una dimensione emotiva alla trama, che va quindi oltre la semplice violenza e l’orrore. Questo è particolarmente significativo in un genere che spesso sfrutta l’identità sessuale solamente come un punto di shock o una dinamica problematica.

Chucky stesso diventa una figura che manipola e sfrutta queste insicurezze, senza limiti o pregiudizi. Non gli importa dell’identità di genere o della sessualità delle sue vittime; vede solo delle fragilità da sfruttare. La serie riesce a bilanciare questa rappresentazione in modo ironico e contorto: Tipo Bello, pur rappresentando una forza del male, diventa quasi una figura di fluidità, che si adatta alle situazioni e ai contesti sociali senza discriminazioni, incarnando il Male universale e onnipresente.

chucky stagione 2 serie 2022La serie affronta inoltre il conflitto generazionale in modo molto più esplicito rispetto ai film precedenti. Don Mancini riesce a esplorare la frattura tra le giovani vittime di Chucky e gli adulti, che sono spesso ciechi o impotenti di fronte al pericolo. I genitori e le figure adulte nella serie sono in molti casi rappresentati come incapaci di proteggere i propri figli, il che lascia i ragazzi soli a fronteggiare le minacce.

Questo divario tra le generazioni crea una sensazione di isolamento e abbandono, che Chucky sfrutta con maestria. Personaggi come Lexy Cross, interpretata da Alyvia Alyn Lind, inizialmente una figura antagonistica e di bullismo, rappresentano bene questa tensione. Lexy evolve nel corso della serie, passando da una tormentatrice a una figura più complessa, il cui arco narrativo riflette la difficoltà di crescere in un mondo dominato dal caos e dall’incomprensione adulta.

Devon Sawa, che interpreta vari ruoli nel corso delle tre stagioni, aggiunge un ulteriore strato a questo conflitto generazionale. I suoi personaggi rappresentano diversi archetipi di figure paterne problematiche, che amplificano il senso di abbandono e incomprensione dei giovani protagonisti. Questo elemento della narrazione riflette la frustrazione dei più giovani di fronte a un mondo che sembra lasciarli soli a combattere le proprie battaglie, e Chucky diventa la metafora di questa lotta interiore.

L’aspetto meta-narrativo di Chucky è un altro punto di forza. A differenza di molti franchise horror che cercano di reinventarsi con reboot o rielaborazioni, Chucky abbraccia la propria storia, riconnettendosi con i film originali e integrando personaggi storici come Tiffany, interpretata da Jennifer Tilly, e Andy Barclay (Alex Vincent).

Tiffany, come personaggio, è tanto caotica quanto Chucky stesso, e la sua presenza nella serie non è solo un richiamo nostalgico, ma un elemento cruciale della trama. Andy, il bambino sopravvissuto agli attacchi di Chucky nei primi film, diventa una figura perseguitata dal trauma, una vittima che non è mai riuscita a liberarsi completamente del male che ha affrontato da giovane. La serie non dimentica il suo passato, ma lo utilizza per arricchire la narrazione e creare un legame profondo tra vecchi e nuovi fan.

chucky stagione 2 2022 serieAnche Nica Pierce, interpretata da Fiona Dourif, gioca un ruolo importante nella continuità del franchise. Nica, introdotta nei film precedenti, è posseduta dallo spirito di Chucky e la sua lotta interna contro il bambolotto rappresenta una fusione unica tra il corpo e la mente. Fiona Dourif riesce a incarnare brillantemente sia Nica che Chucky, aggiungendo un livello di complessità alla storia che va oltre il tipico dualismo tra vittima e carnefice.

Visivamente, la serie riesce poi a distinguersi con uno stile che richiama l’estetica tipica del genere slasher, ma che sperimenta anche con toni più oscuri e inquietanti. Le ambientazioni e le atmosfere amplificano il senso di pericolo imminente, e le scene di morte sono progettate per scioccare non solo a livello visivo, ma anche emotivo. Ogni omicidio non è solo un momento di violenza gratuita, ma diventa una sorta di catarsi narrativa, che riflette lo stato mentale e psicologico dei personaggi coinvolti.

L’elemento horror in Chucky non si limita comunque alla violenza fisica. Don Mancini riesce a bilanciare il gore con una riflessione più ampia sulle dinamiche di potere, manipolazione e paura psicologica. La serie sfrutta il formato seriale per costruire lentamente la tensione, alternando momenti di calma apparente a esplosioni di violenza. Questa costruzione della suspense rende Chucky molto più di un semplice prodotto slasher, facendolo diventare uno show che gioca con i cliché, ma li sovverte per offrire qualcosa di più complesso.

In conclusione, Chucky non è stata solo una continuazione del franchise di Child’s Play ‘acchiappa fan’, ma una riflessione sofisticata sui temi del trauma, dell’identità e del conflitto generazionale. Don Mancini ha dimostrato che un personaggio iconico come Chucky può evolversi e rimanere rilevante per un nuovo pubblico, senza perdere il legame con le sue radici.

Grazie a un cast talentuoso, una scrittura intelligente e una narrazione che mescola horror, ironia e introspezione, Chucky si è affermata come una delle serie horror più interessanti degli ultimi anni, capace di intrattenere e far riflettere allo stesso tempo. Ci mancherà.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Chucky: