Titolo originale: V Wars , uscita: 05-12-2019. Stagioni: 1.
V Wars (Stagione 1) | Recensione della serie Netflix con Ian Somerhalder
08/12/2019 recensione serie tv V Wars di William Maga
La saga horror dello scrittore Jonathan Maberry arriva sul piccolo schermo in una trasposizione modesta, che apre troppe sottotrame senza chiuderle e si crogiola nei cliché del genere
La mitologia dei vampiri è qualcosa che da sempre è stata fonte di fascino per l’umanità. Da Dracula di Tod Browning e Le Notti di Salem, fino a 30 giorni di Buio, Blade e Vampires, passando per le serie Buffy l’ammazzavampiri e The Strain, queste misteriose creature succhiasangue sono state un pilastro del grande e del piccolo schermo dall’alba dei tempi di questi due media. E con un non sempre illustre, ma sicuramente cospicuo, manipolo di titoli coi quali necessariamente confrontarsi, è pertanto sempre difficile per un nuovo arrivato provare a farsi spazio e a dire qualcosa, se non di ‘inedito’, almeno di interessante e riuscire a lasciare un segno del suo passaggio. Nonostante un inizio promettente, V Wars – che adatta per Netflix l’omonimo best seller del prolifico Jonathan Maberry, pubblicato nel 2012 come capostipite di una saga (V-Wars: Chronicles of the Vampire Wars) che racconta la prima Guerra dei Vampiri (ad oggi 4 volumi e una serie a fumetti), sprofonda presto in tutti i soliti cliché che uno spettatore accorto potrebbe aspetteresti da uno show TV in onda nei primi anni 2000, compresi spiegoni infiniti, forzature e colpi di scena progettati per dare momentanea tensione drammatica piuttosto che per dare coesione alla trama .
La stessa storia ruota attorno al dottor Luther Swann (Ian Somerhalder), uno scienziato che con il suo migliore amico Michael (Adrian Holmes) riporta accidentalmente a casa un antico virus dopo un viaggio in una stazione di ricerca polare. Sfortunatamente, a farne le spese è proprio il secondo, che si trasforma in un vampiro succhiasangue. Mentre l’infezione comincia a diffondersi, Luther è costretto a collaborare con la Sicurezza Nazionale per provare a far ‘rinsavire’ il suo amico dalla sua furia omicida che lo caratterizza ora e fermare la diffusione dell’epidemia.
Man mano che la storia di V Wars procede, emergono naturalmente diverse sottotrame aggiuntive, che coinvolgono un cacciatore di vampiri chiamato Bobby (Greg Bryk) e le sorelle Danika (Kimberly-Sue Murray) e Mila (Laura Vandervoort) Dubov, che vedono le loro vite andare a rotoli col proliferare dell’infezione. Emergono poi anche altri personaggi, le cui vicende finiscono per intrecciarsi nel conflitto principale – che risulta in definitiva confusionario e leggermente contorto – che ruota attorno ai vampiri e al genere umano.
Se l’idea di fondo, seppur vagamente derivativa, è in realtà dignitosa, è la realizzazione su pellicola a lasciar molto a desiderare. Come anticipato, gli showrunner William Laurin e Glenn Davis scelgono infatti per qualche ragione di dare a V Wars un aspetto ‘vecchio’. Se il pilot diretto da Brad Turner (Species 3) – intitolato Il Contagio – si fa sorprendentemente apprezzare, introducendo i vampiri attraverso una storia delle origini credibile e scritta in modo soddisfacente, lo stesso non si può dire coi restanti 9 episodi della prima stagione.
Sfortunatamente infatti, dal seguente Fratelli di sangue (1×02), l’universo paventato di V Wars non si espande, né tanto meno si conferma così grandioso, restringendo il campo d’azione della ‘guerra’ del titolo e limitando le rivolte a meri frammenti di notizie sull’infezione che appaiono in TV, mantenendo peraltro le cose ben radicate in diverse aree principali. La situazione potrebbe però – auspicabilmente – cambiare in futuro, visto che un clamoroso cliffhanger nel season finale pone le basi per una seconda stagione, ma lascia inevitabilmente aperte le numerose sottotrame aperte fin lì.
I dialoghi tra i personaggi sono continuativamente fin troppo ‘minuziosi’ nelle spiegazioni niente affatto necessarie, e alcune delle storie secondarie, che coinvolgono ad esempio una storia d’amore per Mila, non possono che sembrare inserite per allungare il brodo e bizzarramente poco approfondite. Nei casi peggiori, alcune delle decisioni sui personaggi sembrano stranamente ‘fuori sincrono’ con ciò che lo spettatore aveva appreso fino a quel momento, inclusa l’ex moglie di Luther, Rachel (Nikki Reed). Ancora peggio, svariate sottotrame che vengono introdotte durante i 10 episodi vengono abbandonate senza tante cerimonie e in modo assolutamente indiscriminato. L’angolazione da ‘cacciatori di vampiri’ sarebbe tutt’altro che chiusa a metà della stagione, eppure viene sostituita dal focus su un altro personaggio, mentre il conflitto tra succhiasangue ed esseri umani non raggiunge mai una climax drammatica a causa di un diverso conflitto che si sta formando all’orizzonte e che verso la fine confonde le acque.
Naturalmente, i fan di The Vampire Diaries e di altri titoli simili saranno immediatamente attratti da V Wars, non soltanto per la presenza del 41enne Ian Somerhalder, esperto del genere, ma anche perché molti degli episodi della serie Netflix hanno un aspetto invitante, senza contare che i molti cliffhanger convinceranno chi la inizia a procedere velocemente di binge watching in un paio di serate.
L’altro lato della medaglia è che V Wars soffre proprio per tale ragione di una forte componente di deus ex machina. Molte – troppe? – volte Luther si ritrova infatti con una pistola puntata in faccia o sembra sul punto di finire male, ma un personaggio o un meccanismo della trama convenientemente piazzato dagli sceneggiatori salta fuori dall’oscurità e gli toglie le castagne dal fuoco. Una o due volte va pure bene, ci mancherebbe, ma non quando diventa un espediente ricorrente anche per gli altri personaggi.
Nonostante tutto, è probabile che V Wars trovi un suo pubblico. Come detto in apertura, la sete di vampiri e creature della notte non sembra stancare gli appassionati di horror. Tuttavia, è un prodotto difficile da raccomandare con fermezza vista la ricchezza di alternative. Si potrebbero elencare dozzine di serie con vampiri più o meno in primo piano che varrebbe la pena di recuperare. V Wars risente di troppi problemi narrativi e strutturali, che puzzano di cliché e di rivolti ampiamente prevedibili. Magari migliorerà con la seconda stagione, magari no. L’importante per Netflix è ingrassare il catalogo.
Di seguito il full trailer internazionale di V Wars, disponibile dal 5 dicembre:
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