Titolo originale: Downsizing , uscita: 22-12-2017. Budget: $68,000,000. Regista: Alexander Payne.
Alexander Payne su Downsizing: “Ho cambiato inizio e fine; Matt Damon era solo un mito tramandato”
26/01/2018 news di Redazione Il Cineocchio
Il regista del film presentato a Venezia 74 ha rivelato l'idea iniziale, poi ridimensionata
Uscito giusto ieri nei nei nostri cinema, Downsizing – Vivere alla Grande (recensione) di Alexander Payne ha ricevuto fin dalla presentazione all’ultima Mostra del Cinema di Venezia critiche contrastanti, ma il concept alla sua base in sé è piuttosto solido, esplorando la questione se stiamo davvero facendo abbastanza per combattere gli sprechi causati dalla stessa esistenza del genere umano, dal momento che uno dei personaggi ritiene che l’umanità si stia dirigendo verso l’estinzione della specie. Nella versione originale del film però, questa non era affatto un’ipotesi.
In un recente intervista, il regista ha infatti rivelato che Downsizing aveva un paio di scene chiave, inclusa quella di apertura, che ha poi tagliato a causa della loro lunghezza. Fondamentalmente, trasformavano la storia di Paul Safranek (Matt Damon), un uomo che si rimpicciolisce in modo da poter sprecare meno risorse, in una vera leggenda:
C’erano alcune scene e un sistema ‘a cornice’ – che faceva sì che tutta la storia venisse raccontata come un mito dalle persone piccole 5.000 anni nel futuro. La grande estinzione era arrivata, aveva spazzato via tutti, e poi avremmo cominciato la storia con le personcine che avevano ripopolato il pianeta uscendo dal caveau 5.000 anni nel futuro. E un cantastorie anziano raccontava ai bambini attorno a un falò: ‘Anni fa, il mondo era governato dai giganti.’ ‘Ohhh!’ ‘Ma i giganti erano sempre affamati, e pescarono tutto il pesce dei i mari, ucciso tutti gli animali e bruciato tutte le foreste e reso il mondo insopportabilmente caldo!’ ‘Ohhh!’ E poi avrebbe cominciato a raccontare la storia di Paul.
Questa idea seguiva il terzo atto di Downsizing, in cui Paul scopre una biosfera da ‘giorno del giudizio’ nascosta nel sottosuolo, dove le persone miniaturizzate possono vivere per generazioni anche dopo che il pianeta si è estinto. Secondo Payne, le scene di apertura e di chiusura del film avrebbero confermato che la Terra era diventata inabitabile, e avrebbero seguito le generazioni che si tenevano nascoste per migliaia di anni, ascoltando i racconti del grande Paul Safranek.
Immaginate di dover ascoltare all’infinito storie su Matt Damon? E’ probabile che anche gli sceneggiatori ci abbiano riflettuto e siano arrivati all’intuizione di dover cambiare qualcosina …
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Fonte: CB