Voto: 7.5/10 Titolo originale: 외계+인 1부 , uscita: 20-07-2022. Budget: $24,500,000. Regista: Choi Dong-hoon.
Alienoid (2022): la recensione del film fanta-storico coreano di Choi Dong-hoon
01/05/2024 recensione film Alienoid di Marco Tedesco
Dopo una lunga pausa dai set, il regista torna sulle scene con un'opera che mescola arditamente i generi per un risultato gustosamente unico
Lo sceneggiatore e regista sudcoreano Choi Dong-hoon (Assassination) ha esplorato ogni angolo dello spettro cinematografico per creare il dittico di Alienoid. Come molti film del suo genere, questa fanta-action parzialmente in costume è ricco d’azione, momenti comici e grandi colpi di scena, ma ciò che lo distingue da altri colleghi è la ‘giusta dose’ di viaggi nel tempo.
Destreggiandosi tra diverse trame contemporaneamente, Alienoid non è certo perfetto, ma lavora sempre duramente per raggiungere i suoi obiettivi. Fatta eccezione per alcuni robot un po’ ‘fuori posto’, la CGI complessivamente risulta più che soddisfacente. La storia è ambiziosa e il tono è completamente auto-consapevole, il che conduce a un’esperienza di visione davvero piacevole.
Quando la Guardia senza nome di una prigione intergalattica (Kim Woo-bin) si accorge che i detenuti si nascondono nel tempo, è obbligato a tornare nel passato per catturarli. Questi prigionieri alieni sono nascosti all’interno di esseri umani e muoiono quando il corpo che li ospita muore, all’insaputa dell’ospite.
La Guardia ha quindi il suo bel da fare nella Corea del 380 d.C., quando un’evasione va terribilmente storta. Pur essendo un robot in forma umana, la Guardia assume diverse personalità, una delle quali salva una bambina, Ean (Choi Yu-ri), da morte certa e la riporta nella linea temporale attuale.
Con l’avanzare dell’età, a Ean (ora interpretata da Kim Tae-ri) iniziano a tornare alla mente i ricordi di robot e di alieni e chiede così informazioni sul lavoro del ‘padre’. La Guardia rimane sul vago, ma lei lo supera in astuzia e si ritrova suo malgrado nel bel mezzo di una guerra millenaria che viaggia nel tempo e nello spazio.
Alienoid è, per molti versi, un riuscitissimo mix di film di genere, dalle arti marziali allo storico, passando per la fantascienza, il fantasy e la commedia. Combinare con sapienza il ‘lavoro di cavi’ di La tigre e il dragone con l’azione movimentata e la CGI di un film Marvel è certamente una ricetta di successo.
Le interpretazioni del cast e la regia sembrano essere tutte sulla stessa lunghezza d’onda, passando senza soluzione di continuità dall’epico all’assurdo. Anche la combinazione di tecnologia presente e futura, come le pistole usate nella Corea del IV secolo, sembra più naturale del previsto.
Le sfrontate scelte di Choi Dong-hoon vanno spesso a segno, ma non manca qualche colpo a vuoto qua e là lungo le oltre due ore di questo primo capitolo di Alienoid, eppure c’è qualcosa di così dolce in un guerriero di centinaia di anni fa che si confronta con un uomo in abito griffato Tom Ford.
Come detto, la CGI di Alienoid – che certo non vanta un budget hollywoodiano (‘appena’ 25 milioni di dollari) – è per lo più sorprendente e fa comunque risaltare anche le scene meno riuscite. La Guardia è un alieno in forma umana, ma è il ‘modello da combattimento’ della sua specie. Per questo motivo, quando è in modalità battaglia, indossa una tuta metallica completamente nera dal bel design, che è anche meglio quando di scatena. Anche i cattivi alieni hanno un aspetto inventivo.
Sebbene ricordino l’interpretazione media di un alieno, due cose li distinguono dallo standard. Sono più alti e più muscolosi di un umano medio e quando sono in forma aliena i loro ospiti umani fluttuano sopra di loro come palloncini inquietanti. Tuttavia, questa scelta si adatta perfettamente all’estetica del film. Altre cose, invece, stridono di più. Ad esempio, c’è una massiccia esplosione di bolle rosse velenose che sono si esteticamente affascinanti e super stilizzate, eppure anche estremamente fuori luogo.
Ancora peggio, quando la Guardia combatte contro la sua controparte, un robot rosso con l’intenzione di liberare i prigionieri, il contrasto non potrebbe essere maggiore. Se si trattasse di un livello del videogioco Portal, il droide rosso sarebbe perfetto, ma se inserito in un mondo di grafica in movimento completamente realistico, l’esecuzione risulta inevitabilmente incompiuta.
Ad ogni modo, Alienoid piega i generi, il tono e la storia per creare un inedito (o almeno non abusato …) e affascinante universo cinematografico. Anche se la computer graphic è almeno in parte frammentaria, la maggior parte degli elementi fantascientifici e magici della vicenda resta di buon livello.
I dialoghi non hanno mai concreto bisogno di rifulgere e farsi ‘significativi’, più che altro perché il focus stesso del film è tutto sul suo stesso concept ardito e Choi Dong-hoon si diverte molto con quello che succede davanti alla macchina da presa. Insomma, Alienoid è – effettivamente – qualcosa di diverso dal solito, che peraltro centra pienamente tutti gli propositi prefissati a monte.
Di seguito trovate il full trailer internazionale di Alienoid: Part 1, in Italia disponibile sul canale Full Action di Prime Video:
© Riproduzione riservata