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Voto: 6/10 Titolo originale: Army of Thieves , uscita: 29-10-2021. Budget: $30,000,000. Regista: Matthias Schweighöfer.

Army of Thieves: la recensione del film di rapine firmato Matthias Schweighöfer (su Netflix)

30/10/2021 recensione film di Francesco Chello

Spin-off di Army of the Dead che, distaccandosi per genere e impostazione, approfondisce le origini di Dieter affidandosi a una trama fin troppo lineare, priva di svolte e infarcita di cliché e luoghi comuni. Peccando maggiormente proprio nell’elaborazione della sua anima da heist movie.

Matthias Schweighöfer film army of thieves netflix 2021

A partire dal 29 ottobre, la library di Netflix può contare sulla presenza di Army of Thieves, nuova produzione originale del colosso dello streaming. Presentato come sorta di prequel di quell’Army of the Dead (la recensione) che, nel bene o nel male, aveva fatto parlare di sé lo scorso maggio, a voler essere precisi è un mix tra prequel e spin-off (direi 10 e 90 se ci lanciamo in ambito di percentuali) – e qui, qualcuno bravo coi neologismi avrebbe già coniato un termine figo ad hoc, mentre la cosa migliore che mi è venuta in mentre dopo almeno dieci minuti di auto-brainstorming è una roba tipo sprequoff (che però se prende piede voglio il copyright!).

Impostazione prevalentemente da spin-off, dicevo, che si focalizza sul background di uno dei personaggi più particolari del film di Zack Snyder. Mi riferisco a Dieter, eccentrico scassinatore tedesco, l’esatto opposto dell’eroe d’azione, che in qualche modo (e un po’ sopra le righe) era riuscito a mettersi in mostra in un gruppone variegato di characters. Che non vuol dire fosse necessariamente il più interessante, ma si faceva indubbiamente notare. Merito anche di Matthias Schweighöfer che si cala così bene nei panni del personaggio da meritarsi la possibilità di dirigersi in uno standalone. La storia nasce da un’idea dello stesso Zack Snyder e di Shay Hatten, che poi si occupa della sceneggiatura così come aveva fatto la volta scorsa.

ARMY OF THIEVES film poster netflixArmy of Thieves fa parte dei progetti collateralmente collegati ad Army of the Dead, il prossimo sarà Army of the Dead: Lost Vegas, serie animata in uscita nel 2022. L’idea di Zak Snyder (sposata da Netflix) è quella di lanciare un universo condiviso, film e/o serie legati dal tema comune ma sviluppati con stili e strutture differenti. Insomma, un universo espanso che potremmo definire, che so, Armyverse. Oddio, ne ho coniato un altro? Oggi sono proprio in forma!

Fatta la premessa, ci sarebbe qualche appunto da aggiungere. Ad esempio, sarei curioso di conoscere qualche passaggio in più sulla genesi dei singoli progetti. Perché a volte si ha l’impressione che Army of Thieves sia nato come script a sé stante per poi essere modificato per lo scopo condiviso.

Per dire, a livello temporale, il film viene collocato nel momento in cui scoppia l’epidemia zombie a Los Angeles (raccontata di striscio solo al telegiornale, visto che stavolta ci troviamo in Europa), ovvero circa sei anni prima del colpo tentato in Army of the Dead. Ecco quindi – e giuro che poi la finisco con la questione delle definizioni – il motivo per cui veniva tirato in ballo il prequel.

Ma, ad eccezione di questi riferimenti (che tutto sommato ci possono stare) e l’inserimento di momenti onirici apparentemente premonitori in cui Dieter sogna gli zombie e il proprio destino (questi frangenti, invece, impacciati e forzatissimi), i due film appartengono a generi completamente differenti.

Non c’è horror o fantascienza, siamo in un heist movie purissimo, dal tono leggero che si ripercuote su una storia che non brilla per elaborazione dei piani criminosi e delle svolte di trama. Il vero collegamento tra i due film, oltre al personaggio di Dieter ovviamente, sta nella questione delle casseforti che riportano in qualche modo al personaggio di Bly Tanaka che viene menzionato un paio di volte.

Lo scassinatore tedesco è ossessionato dalla leggenda di Hans Wagner, fantomatico fabbro e costruttore di casseforti, che prendendo spunto dalle opere dell’omonimo (e storico) compositore tedesco costruì quattro esemplari unici ispirati alla saga de L’anello del Nibelungo: Rheingold, Walküre, Siegfried e Götterdammerung, rigorosamente in ordine crescente di coefficiente di difficoltà nell’essere scardinate.

Army-of-Thieves-film-netflix-2021-2Le prime tre saranno l’oggetto della missione del team composto da Dieter e compagni, la quarta è quella presente nel casino di Las Vegas che fa da gancio ad Army of the Dead. E a dirla tutta, il racconto di Wagner con annessi riferimenti alla mitologia norrena e un messaggio sulla corruzione del denaro e del potere, è forse la parte migliore della sceneggiatura di Army of Thieves, il più delle volte raccontato da Dieter in prima persona direttamente agli spettatori, mentre realizza dei video sul tema per YouTube che collezionano zero visualizzazioni.

Aldilà di cavillose collocazioni, sarebbe anche il momento di dire com’è il film a prescindere. E la risposta non è esattamente esaltante. Army of Thieves non è neanche un film brutto, è ben girato e trova persino una sua strana scorrevolezza nonostante una durata ingiustificata di oltre due ore che allunga la vicenda oltre il dovuto; il problema è una trama eccessivamente lineare, priva della minima svolta a sorpresa, che infila gli elementi più classici e banali dell’heist movie oltre a cliché e situazioni telefonate.

La squadra che annovera la ladra, l’hacker, l’autista e il tipo tosto – che si fa chiamare Brad Cage perché si sente un incrocio tra Brad Pitt e Nicolas Cage (ed è cresciuto col mito di Con Air) – coi nomi sbattuti prepotentemente in sovraimpressione, perché in fondo siamo tutti un po’ Guy Ritchie. Il commissario inetto rigorosamente francese, perché in un film americano che include personaggi europei non può mancare il francese coglione. La love story telefonata. Colpi di scena non pervenuti.

Ma la pecca peggiore riguarda proprio quello che dovrebbe essere il piatto forte, vale a dire l’elaborazione (mancata) dei colpi che, anzi, cadono anche nella ripetitività. Piani studiati ed eseguiti in maniera fin troppo semplicistica e poco plausibile e, soprattutto, l’epilogo affidato puntualmente a Dieter, che prima si fa prendere dai riti propiziatori, poi racconta una parte della leggenda norrena ed infine apre la cassaforte di turno con la camera che mette a fuoco la miriade di ingranaggi che si sbloccano; una sequela di azioni che vanno bene la prima volta, alla seconda sanno di già visto ed alla terza hanno completamente perso il loro appeal.

Army of Thieves film 2021 netflixIl colpo migliore di Army of Thieves è probabilmente il secondo, non tanto per chissà quale sfumatura ma per il percorso di concitazione che finalmente viene preso, con i primi (e comunque pochi) momenti d’azione che arrivano dopo almeno un’ora di visione, affidati ad un corpo a corpo tra Gwendoline e le guardie di sicurezza della banca ed un accenno di sparatoria (con tanto di maschera di Nixon che cita Point Break). Azione, quindi, che pure latita. E se in un film di rapina rinuncia alla ricercatezza nella progettazione del piano, ai colpi di scena e pure alla semplice azione, non so quanto resti per giustificare la visione. E, voglio dire, il problema non è nemmeno il ricorrere a stereotipi e luoghi comuni, ma al limite il modo in cui decidi di usarli.

Army of Thieves è un film banale, quei titoli che dimentichi facilmente. Ripeto, non brutto, ma insipido. Di quelli che ti fregano, perché l’insoddisfazione te la fanno realizzare alla fine e non durante una visione che in qualche modo riesce pure a scorrere (indovinando anche qualche trovata qua e là) ma che una volta giunta a destinazione ti fa rimettere in discussione l’intero viaggio.

Di buono c’è una confezione curata in cui si incastra perfettamente la regia di Matthias Schweighöfer, chiaramente differente da quella di Zack Snyder per tecnica e cifra stilistica, ma comunque fresca, vivace, propositiva, azzecca più di un’idea. Lo stesso utilizzo delle location europee e il puntare molto su posti dall’architettura classica (in contrapposizione al modernismo di Las Vegas) fornisce il suo contributo al contesto.

Il tedesco riesce nella doppia veste di regista e attore, è chiaramente ormai padrone del ruolo di Dieter (che scopriremo chiamarsi in realtà Sebastian) che approfondisce il tratteggio già accennato in Army of the Dead, quello del classico individuo geniale ma poco avvezzo alla vita sociale; ansioso, ossessivo, metodico, farcito di tic, manie, espressioni e quelle urla che erano tratto distintivo già la volta scorsa.

army of thieves film 2021 netflixLa sua controparte (semi-amorosa) è la bella e grintosa Nathalie Emmanuel, la sua Gwendoline ha carattere e look, arrivando a sfoggiare una pettinatura diversa in ogni scena. Stuart Martin è una specie di versione di Hugh Jackman comprato su Wish, personaggio scontantissimo il suo Brad Cage, uomo d’azione ottuso e infame. Guz Khan e Ruby O. Fee fanno da contorno nei panni rispettivamente di Rolph, l’autista esperto di drifting (che non mostrerà mai le sue doti alla guida, vista l’assenza di inseguimenti) in fissa per i panini alla carne, e Korina, l’hacker capace di tutto semplicemente muovendo le dita su una tastiera e che nel suo curriculum può vantare di aver messo in rete una versione illegale di Pirati dei Caraibi 2.

Alla fine del film – tranquilli, non è uno spoiler – vediamo una scena di Army of the Dead. Ecco, quasi quasi mi rivedo quello. Giusto per ribadire che a me era piaciuto e piazzare un bel flame potenziale in chiusura della recensione. Sono curioso di dare un’occhiata alla serie animata, anche se il progetto che attendo è il sequel del film di Zack Snyder che giusto qualche giorno fa aveva annunciato che s’intitolerà Planet of the Dead.

Quanto ad Army of Thieves confermo, un prodotto usa e getta. Che fornisce un po’ di background a Dieter (e chissà che non sia da apripista per altri personaggi, non mi dispiacerebbe ad esempio rivedere in azione Dave Bautista) ed alla Götterdämmerung attraverso una visione che strappa qualche sorriso e si mostra curata, ma sviluppa la sua anima heist in modo piatto e banale, paradossalmente guardabile ma sostanzialmente dimenticabile.

Di seguito trovate – sulle note di Right Place, Wrong Time di Dr. John – il full trailer internazionale (con sottotitoli italiani) di Army of Thieves, nel catalogo di Netflix dal 29 ottobre: