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Voto: 6/10 Titolo originale: Carmilla , uscita: 17-07-2020. Regista: Emily Harris.

Carmilla | La recensione del film di Emily Harris ispirato a Sheridan Le Fanu (Sitges 52)

07/10/2019 recensione film di Sabrina Crivelli

La regista inglese rilegge il classico di fino '800 in un coming-of-age denso di mistero, sospeso ineffabilmente tra amore saffico e letale tentazione

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Joseph Sheridan Le Fanu è evidentemente uno dei padri della letteratura dark fantasy e del mistero, una figura essenziale nella letteratura vittoriana e un punto di riferimento per l’intero genere negli anni a venire. Carmilla è uno dei suoi personaggi più celebri, nonché una delle pietre miliari per ciò che concerne le storie di vampiri che, seppur forse meno conosciuta (almeno in Italia) rispetto al Dracula di Bram Stoker, non ha nulla ha da invidiargli.

Difficile è approcciarsi quindi a uno scritto di tale importanza, anzitutto perché diversi film in precedenza si sono cimentati nell’impresa, tra cui Il sangue e la rosa (Et mourir de plaisir) di Roger Vadim del 1960, Vampiri amanti (The Vampire Lovers) di Roy Ward Bakead del 1970, nonché il seminale Vampyr (1932) di Carl Theodor Dreyer, che pur essendo una trasposizione libera, guarda al medesimo modello (e viene citato direttamente in un iconico dettaglio). In secondo luogo, è sempre arduo il lavoro di traduzioni in immagini di un classico della letteratura, soprattutto per un regista britannico, che deve riuscire al contempo a non stravolgere lo spirito dell’originale e a reinterpretarlo in chiave propria. Ci riesce perfettamente Emily Harris (Paragraph) con il suo Carmilla, che con delicata sensibilità femminile sa rileggere il noto soggetto, essendo altresì capace di far risaltare il lato lirico ed emotivo contenuto nelle pagine di Le Fanu.

Carmilla 2019 posterCerto non si tratta di una resa fedele, la regista anzi prende una posizione ben precisa rispetto al modello e ne seleziona solo alcuni passaggi, per trascurarne molti altri. In particolare, il lato meramente horror, vampiresco, non è in questa versione per il grande schermo centrale in alcun modo. Il cuore della trama del film invece è costituito da una tenera e controversa storia d’amicizia fanciullesca che sa d’amore saffico, che lega la solitaria quindicenne Lara Bauer (Hannah Rae) e la misteriosa Carmilla (Devrim Lingnau), arrivata nell’isolata villa di campagna della prima in tragiche condizioni nel mezzo della notte, dopo essere stata soccorsa perché vittima di un incidente in macchina.

La storia si apre con Lara (orfana di madre), che conduce un’esistenza isolata dal mondo e con la sola opprimente (ma amorevole) compagnia della precettrice Miss Fontaine (Jessica Raine), attendendo con ansia l’arrivo della figlia di un amico di famiglia in visita, la quale però si scopre essere gravemente malata. Quando Carmilla entra nella sua vita, quindi, la ragazza è subito affascinata dalla bellissima e più spregiudicata coetanea, che sembra non essere toccata dai timori e dalle angosce che dominano lei. Pian piano, così, si lega sempre più alla sconosciuta, che tuttavia ha un atteggiamento decisamente enigmatico e ha qualcosa di latamente sinistro, che pian piano emerge. È un raffinato gioco di seduzione il suo, che sembra nascondere un oscuro secondo fine. Attraverso un bacio sulle labbra e un legame stipulato nel sangue vorrà portare alla perdizione la fanciulla innocente? La risposta è incerta: il vampiresco, il paranormale, sono solo vagamente accennati e non arrivano mai a concretizzarsi del tutto, se non in sogno (diversamente dal libro).

In Carmilla l’orrore affiora invece nei dettagli, in pochi inquietanti tocchi che suggeriscono più che farci sobbalzare. Viene costruito infatti un costante contrasto: la poesia del paesaggio campestre circondato da colline verdi, da un idilliaco laghetto e dai campi fioriti è catturata da Michael Wood in una fotografia limpida e luminosa, quasi a sottolineare la vitalità che la governa. Tuttavia, cela anche un più fosco presagio, materializzato da svariati indizi di degrado, inquadrati in dettagli stranianti e accompagnati da un sinistro rumore di sottofondo. Una rosa che sfiorisce, un nido di formiche, un groviglio di lombrichi nel terreno, un uccello senza vita, un frutto che marcisce, è come se un senso crescente di morte e decadimento si delineasse gradualmente nella natura, quale metafora del declino della bellezza, della giovinezza, della sua lenta e inesorabile distruzione.

Carmilla 2019 - 1 filmLontana quindi dal convenzionale immaginario vampiresco, Carmilla non è la solita incarnazione millenaria, il trito ‘Nosferatu’ che morde al collo la sua vittima per succhiarle il sangue. Al contrario, è una creatura tentatrice, figlia delle suddette forze distruttrici, la quale si avvale della fragilità e ingenuità di Lara per insinuarsi nella sua mente e nel suo cuore. Un bacio è latore allora di morte e malattia, mentre lo scambio di sangue è solo a suggellare un legame funesto, in cui la predatrice sembra nutrirsi più dell’energia e della giovinezza stessa della sua preda, che di qualcosa di materiale come i suoi fluidi vitali.

Quello che Emily Harris costruisce, d’altra parte, non è un vero e proprio racconto del terrore, di cui contiene solo alcune suggestioni (nella fattispecie nei macabri incubi di Lara), quanto un racconto di formazione in cui si risveglia una sensualità repressa. Che sia questa la fraintesa minaccia, al posto di una mostruosa entità che però non si materializza mai davvero? Perfino il singolare finale ci lascia incerti sulla reale esistenza di un male soprannaturale.

Carmilla è un pericolo, o sono semplicemente proiettate su di lei una serie di credenze e superstizioni? La malattia e la scomparsa di diverse giovani della zona in circostanze poco chiare, alcuni eventi inspiegabili, e le singolari azioni della ragazza (il cui passato è ignoto) ci portano a pensare che potrebbe essere una temibile creatura delle tenebre. Eppure, nulla di tangibile conferma poi tale supposizione. Forse è la costante paura del demonio e del suo nefasto influsso, o una religiosità arcaica e morbosa fatta di spiriti malevoli e crocifissi (diverse sequenze ne confermano l’influsso) a determinare i sospetti su di lei e ingannare anche il nostro giudizio. L’epilogo piuttosto aperto, d’altronde, lascia alla sensibilità di noi spettatori le conclusioni.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Carmilla: