Voto: 5/10 Titolo originale: There's Someone Inside Your House , uscita: 24-09-2021. Regista: Patrick Brice.
C’è Qualcuno in Casa Tua: la recensione del film slasher firmato Patrick Brice (su Netflix)
09/10/2021 recensione film C'è qualcuno in casa tua di William Maga
Sydney Park è la protagonista di un prodotto che cerca di aggiornare un genere ormai esplorato in lungo e in largo, riuscendoci a metà
Il genere slasher per adolescenti ha sentito ultimamente il bisogno di ‘aggiornarsi’ per adeguarsi al clima sociale in costante evoluzione, e sembrerebbe che anche il regista Patrick Brice (Creep) abbia capito l’andazzo, come esemplificato dal suo horror thriller C’è qualcuno in casa tua (There’s Someone Inside Your House), adattamento dell’omonimo romanzo di Stephanie Perkins che tenta di aggiornare alcuni stereotipi classici per gli abbonati Netflix appartenenti alla ‘Gen Z’, raggiungendo vari gradi di successo.
Ambientato in una piccola cittadina di periferia del Nebraska, il C’è qualcuno in casa tua è incentrato su Makani (Sydney Park), che si trasferisce dalla nonna, cambia nome e scuola per provare a fuggire da un tragico segreto. A quanto pare, la maggior parte degli studenti della sua nuova scuola nasconde però segreti scioccanti, e un killer emerge dal nulla iniziando a sbarazzarsi brutalmente proprio di quelli che hanno qualcosa da occultare.
La peculiarità di questo assassino è che crea una maschera con le fattezze della persona che ha deciso di prendere di mira, così che l’ultima cosa che la vittima vedrà sarà il suo proprio riflesso distorto, una rappresentazione metaforica della ‘maschera’ che indossa ogni giorno per celare il suo vero sé in pubblico.
Sebbene il titolo faccia suonare il film più terrificante di quanto non sia in realtà, l’espediente utilizzato per tratteggiare questo boogeyman è abbastanza inquietante e le sue uccisioni sono adeguatamente raccapriccianti e spietate, rievocando gli slasher post-Scream della fine degli anni Novanta.
È comunque tutto quanto un po’ troppo pulitino e tirato a lucido perché C’è qualcuno in casa tua funzioni davvero bene come prodotto davvero ‘spaventoso’, ma sembra che Patrick Brice abbia voluto lavorare all’interno dei cliché del genere e modificarne leggermente alcuni elementi per adattarsi meglio alle ‘norme sociali’ del 2021.
Pare pertanto una progressione naturale all’interno del genere, rispetto a un tentativo di blandirlo o di assecondarlo, ma anche questa idea si rivela alla fine una specie di spada a doppio taglio. Il killer è fondamentalmente prevedibile nelle sue mosse e, nonostante i suoi temi maggiormente progressisti, alla fine C’è qualcuno in casa tua rimane pur sempre uno slasher standard che non si discosta mai abbastanza dalla formula ormai rodata da qualche decennio.
Tutte le rivelazioni sono tutt’altro che rivelatrici, e anche quando apprendiamo l’oscuro segreto di Makani, è la delusione per lo più a serpeggiare nell’aria. In effetti, C’è qualcuno in casa tua gioca sui temi della ricerca della propria verità e del confronto con il proprio passato, ma esattamente come molte delle verità che vediamo sullo schermo, non c’è niente di particolarmente sconvolgente qui.
Ad ogni modo, coloro che cercano solamente una dose di teen slasher decentemente confezionata, rimarranno probabilmente soddisfatti dal risultato complessivo, vista anche la sconcertante qualità media della maggior parte dei titoli distribuiti negli ultimi tempi (al cinema e sulle piattaforme di streaming).
Non avendo letto il materiale originale, non si può parlare dell’effettiva attinenza di questa trasposizione (con relativi pro e contro da non appuntare, oppure si, a Patrick Brice), ma giudicandolo meramente come film ‘autonomo’, è possibile che non farà troppa fatica a rimanere nelle parti alte della classifica dei film più divertenti della stagione di Halloween di Netflix appena iniziata.
Di seguito trovate il trailer internazionale di C’è qualcuno in casa tua, nel catalogo di Netflix dal 6 ottobre:
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