Dopo essersi scagliato contro il 'metodo Marvel', il protagonista del reboot di Neil Marshall prova a giustificare il flop del film incolpando chi l'aveva preventivamente criticato
David Harbour, grazie alla partecipazione a Stranger Things, si è guadagnato in breve tempo uno stuolo piuttosto cospicuo di fan, quindi la notizia che fosse stato scelto per il ruolo del protagonista nel film Hellboy di Neil Marshall (la recensione) è stata accolta da molti con favore. Tuttavia, come ormai sappiamo bene, il reboot si è rivelato un fiasco al botteghino, incassando globalmente solo 44 milioni di dollari a fronte di un budget di 50 milioni. Un esito comprensibile, visto che, nonostante le potenzialità, il nuovo adattamento delle storie del personaggio creato da Mike Mignola (la nostra intervista esclusiva) è stato affossato da una sceneggiatura per nulla all’altezza dell’impresa.
Tuttavia, in un recente post su Instagram, David Harbour è tornato a parlare del flop, spingendosi ad affermare che Hellboy è stata affossato dalla cattiva pubblicità della fanbase legata ai primi due film diretti da Guillermo del Toro, troppo arrabbiati per concedergli una possibilità. Le sue parole:
Va ricordato che, un anno fa, sempre David Harbour si era speso in difesa del reboot, dando in quel caso la colpa alla Marvel e alla sua idea di cinecomic ormai radicata nel pubblico. Questa volta ha almeno ammesso i ‘problemi’ durante la produzione di Hellboy, e sono proprio quelli, più di ogni altra cosa, ad aver deciso le sue sorti, favorendo un passaparola negativo anche tra i più ben disposti ad accettarlo. Quando un film è valido, gli spettatori in genere lo sostengono.
Di seguito – sulle note di una versione rimaneggiata di Smoke on the water dei Deep Purple – trovate il super R-Rated internazionale di Hellboy: