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Voto: 5/10 Titolo originale: Demonic , uscita: 29-07-2021. Regista: Neill Blomkamp.

Demonic: la recensione del film fanta-horror di Neill Blomkamp

08/10/2021 recensione film di William Maga

Carly Pope e Michael J. Rogers sono i protagonista di un'opera sperimentale ma dall'esito modesto

demonic film 2021 horror

Un titolo così evocativo – e ‘preciso’ – come Demonic dovrebbe auspicabilmente mettere sul piatto qualcosa di più di una semplice creatura spaventosa dalle sembianze vicine a quelle di un corvo umanoide, ma non è così. Neill Blomkamp sceglie di tornare sulle scene a sei anni da Humandroid con un’imprevedibile incursione nell’horror, un genere di cui – però – dimostra alla fine di non aver colto le dinamiche più profonde.

Le ambizioni del regista sudafricano si concentrano infatti principalmente sul rivoluzionario programma di simulazione che usa come sfondo della sua narrazione, fondamentalmente la stessa grafica del popolare Second Life, come se stessimo guardando il videogioco di una Intelligenza Artificiale. Sappiamo che i suoi Oats Studios sono portabandiera degli effetti digitali più sperimentali in giro, ma usati in questo modo non sono nient’altro che forieri di immagini prive di vita. Tutto al di fuori del regno virtuale si riduce a un’essenzialità che apprezza l’horror soltanto nella sua concettualizzazione più ignara e, per lunghi tratti, più pigra.

demonic film Neill Blomkamp posterCarly Spenser (Carly Pope) vive ogni giorno della sua vita come la figlia stigmatizzata di Angela (Nathalie Boltt), un donna ormai anziana che è stata condannata per omicidio. L’amico d’infanzia Martin (Chris William Martin) contatta Carly con un’opportunità, e lei si trova di fronte a una scelta: ignorare il messaggio dell’uomo o riavvicinarsi alla madre, che ora si trova in coma all’interno di una ricreazione digitale del proprio subconscio.

La ragazza sceglie la seconda opzione, incontrando il medico della Therapol che l’ha in cura, Michael (Michael J. Rogers), e il neuroscienziato Daniel (Terry Chen). Quando Carly si collega alla loro macchina medicale, affronta subito di petto Angela per le ricadute dei suoi misfatti – poi Angela la implora di fuggire via, affermando che non aver chiamato sua figlia in questo reame ‘alternativo’.

Neill Blomkamp è evidentemente innamorato della sua tecnologia di ‘acquisizione volumetrica’ all’avanguardia (un procedimento video tridimensionale che trasforma gli attori in figure geometriche), che facilmente ricorda l’ormai superato The Sims. La pixelizzazione a glitch presenta una ri-creazione della realtà che è visivamente distintiva sul grande schermo e onirica, ma che non ‘sblocca’ concretamente gli ulteriori livelli di orrore che ci si aspetterebbe di sperimentare. Peraltro, l’idea di una tecnologia che proiettasse i soggetti in una realtà virtuale all’interno della psiche altrui era già stata utilizzata – in maniera più convincente – in The Cell – La Cellula di Tarsem Singh.

Demonic (che è stato peraltro classificato Rated R) tenta i di stabilire la sua posta in gioco mentre Carly viene concretamente ferita nella carne nonostante sia collegata solo neurologicamente (un po’ come avveniva in Nightmare), ma non si prova mai una sensazione di paura o di pericolo quando si muove all’interno del computer. È una tecnica audace, certo, ma non aggiunge nulla a una sceneggiatura modesta e disconnessa dai suoi personaggi umani. Ed è un peccato che si avverta tale cesura, poiché Carly si ritrova a inseguire un mostro che potrebbe o meno aver posseduto davvero Angela per spingerla a commettere i tremendi delitti di cui si è macchiata.

Neill Blomkamp comunque prova ad onorare il genere in cui sta sperimentando con immagini sacrificali di animali macellati, ma distrae il pubblico da sottotrame più intriganti, come la vera faccia della Therapol. C’è un B movie più grande qui da qualche parte incentrato sui preti mercenari che fanno parte di una squadra simil SWAT che si equipaggiano con armi d’assalto per affrontare il demone a un certo punto, che il regista gestisce tuttavia interamente fuori campo, privandoci del godimento del massacro che ne segue.

Demonic è sostanzialmente un film di accenni e del non mostrato / non detto, con l’eccezione – piuttosto impressionante, si – dell’attacco notturno portato in casa di Carly da un contorsionista che ha studiato alla scuola di Twisty Troy James.

demonic film 2021 blomkampLe performance del cast si adeguano alla stereotipicità dell’insieme, dalla devozione di Carly al voler liberare l’anima di una madre che ora è vista con occhi diversi fino all’infido cospirazionista Michael, che nasconde un container pieno zeppo di ricerche sull’occulto, mentre Kandyse McClure interpreta la classica migliore amica vivace e innocente che continua ad apparire a caso.

Insomma, non bisogna aspettarsi nulla di imprevedibile (a meno che non sia il primo film dell’orrore della vostra vita …) e neppure attori che riescano ad elevare da soli i ruoli rozzamente delineati per loro. Sembra quasi che Neill Blomkamp abbia pensato di poter essere il primo regista a riuscire a dimostrare come un horror contemporaneo possa essere qualcosa di più di una sequela di jumpscare acustici – la necessità di contemplare momenti strappalacrime e il dramma – senza riconoscere il valore di innumerevoli titoli che hanno saputo distinguersi in tal senso.

Non è un problema da poco quando le innovazioni (se così possiamo definirle davvero) di Demonic si registrano a malapena come trascurabili, quando non deludenti. Neill Blomkamp relega l’horror in un angolo e – com’era forse prevedibile visti i suoi trascorsi – punta forte sulla sperimentazione della motion-capture e sull’azione, una scommessa che quasi certamente gli farà perdere una larga fetta di appassionati sbadiglianti.

Abbiamo visto cosa sa fare il regista sudafricano – non si può ignorare il valore di District 9, ma anche diversi cortometraggi degli Oats – ma Demonic si dimostra solo un tentativo deragliato di giocherellare con nuovi giocattoli cinematografici. Ancora peggio, la scelta di replicare scenari vicini allo ‘screenlife’ sfora abbondantemente l’ora e mezza (sono 105 minuti in tutto) per una storia che a malapena poteva arrivare a un’ottantina di minuti se ci basiamo meramente sui colpi di scena e sui momenti di suspense messi sul piatto.

Il punto, in definitiva, non è che abbiamo già visto prima qualcosa del genere al cinema, piuttosto abbiamo già visto questo ‘pacchetto standard’, ma con il doppio della risonanza emotiva e forse anche il triplo dei salti sulla sedia. Ma i gadget sono ingegnosi.

Di seguito trovate il full trailer internazionale di Demonic: