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Voto: 8/10 Titolo originale: ハウルの動く城 , uscita: 09-09-2004. Budget: $24,000,000. Regista: Hayao Miyazaki.

Dossier: Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki, un grido di dolore verso un’umanità sorda

10/08/2022 recensione film di Marco Tedesco

Nel 2004 il regista giapponese tornava sulle scene con un'opera cupa e tormentata, ennesimo avvertimento a un'umanità alla deriva

il castello errante di howl film 2004 ghibli

Il volo è una fissazione costante per Hayao Miyazaki, un regista per il quale parte del potere dell’animazione risiede nella capacità di aprire nuove autostrade fantastiche attraverso tele azzurre e disseminate di nuvole. Eppure, nella maggior parte dei suoi film, l’ascesa al cielo non offre semplice e pura libertà di evasione dal mondo ‘terreno’, eccetto quei pochi titoli in cui i conflitti vengono ridotti al minimo in favore di atmosfere complessivamente più serene.

Mentre i personaggi spesso precipitano da grandi altezze senza conseguenze o trovano brevi momenti di estasi sfrecciando nell’aria, più spesso sono costretti a salire con l’aiuto di macchine. Come dimostra bene Si alza il vento del 2013, questi mezzi volanti tendono infatti ad avere un duplice utilizzo: sono equipaggiati per ‘dispensare’ violenza meccanizzata e su larga scala a coloro che rimangono al suolo.

IlcastelloerrantediHowl.jpgQuesta dialettica giungeva probabilmente al culmine in Il castello errante di Howl (Hauru no ugoku shiro) del 2004, ennesimo grido di dolore contro il militarismo dilagante la cui intensità finisce per soverchiare un auspicabile tocco leggero.

Prodotto nel periodo precedente all’invasione dell’Iraq da parte dell’America, mentre l’amministrazione Bush cercava di costringere i suoi alleati a contribuire a legittimare un’incursione illegale e mal indirizzata, il disgusto per questa perversione del potere è palpabile nel film, che partiva dalle pagine del romanzo omonimo del 1986 scritto da Diana Wynne Jones.

Raffigurando un’analoga marcia verso il conflitto all’interno di un mondo fantastico pieno di magie ed ammennicoli, il Il castello errante di Howl mantiene un’attenzione alta verso la profanazione e la corruzione, fornendo un’ambientazione più cupa rispetto a molte altre opere di Hayao Miyazaki e offrendo una visione più tetra in cui si riflettono parimenti le molteplici abilità di animatore del regista giapponese.

Qui il canale attraverso il quale possibilità e realtà si mescolano non è solamente il volo, ma anche la magia, una pratica i cui segreti sono dispensati dagli ‘emissari’ di un sovrano invisibile, con la condizione che un giorno possano essere richiesti determinati favori e che coloro che la padroneggiano debbano alla fine servirlo a suo piacimento.

Tutto ciò viene trasmesso attraverso una trama opaca che rasenta l’incoerenza, con le di lui intricate macchinazioni che passano in secondo piano rispetto alla gravità di certe immagini. Parte di questa ‘confusione’ sembra almeno intenzionale, poiché la protagonista ‘maledetta’ Sophie rimane ai margini del conflitto vero e proprio, cercando di gestire una relazione nascente con il misterioso stregone Howl e il suo gruppo di bizzarri assistenti.

Nel mondo di Il castello errante di Howl, gli strumenti che forniscono le basi per una vita di relativa autonomia lasciano comunque il posto a richieste sgradevoli da parte di chi detiene un’autorità senza scrupoli. Questa dualità rimane una fissazione nell’opera di Hayao Miyazaki, e il legame strettissimo tra ‘fuga’ e ‘servitù’ nei suoi film – una preoccupazione appropriata per un artista la cui forma d’arte prescelta comporta la creazione minuziosa di migliaia di tavole disegnate a mano – spiega ulteriormente le infinite fusioni tra materia organica e aggeggi meccanici, così come i dispositivi che sembrano incorporare l’industriale con l’agreste.

il castello errante di howl film 2004 ghibli hayaoQuesta visione si concretizza ulteriormente nella forma del ‘castello errante’, un’accozzaglia sgangherata di casette di legno, alberi e pietre sostenuta da un paio di zampe simili a quelle di un pollo gigante, che ricordano la baracca mobile della strega slava Baba Yaga. Altre volte invece si proietta nel cielo, oscillando come un palloncino instabile.

Alla fine si scopre che l’intera struttura è tenuta insieme dal benevolo demone Calcifer, una stella cadente trasformata in folletto di fuoco con cui Howl ha stretto un patto alchemico e i cui destini sono permanentemente legati. Questa entità sempre mutevole funge da fonte di energia per il castello, esso stesso nodo fluido centrale nell’ampia rete di trasformazioni e declinazioni del film.

Molte di queste metamorfosi sono sinistre, in particolare quella della semi-cattiva Strega delle Lande, con la sua vera forma raggrinzita e oscurata da un manto di carne in mutazione, e l’incantesimo di invecchiamento che lancia su Sophie, che trascorre la maggior parte del film sotto le spoglie forzate di una vecchia signora avvizzita.

C’è anche Howl stesso, una figura sempre sfuggente che passa da una forma all’altra, trasformandosi periodicamente in un enorme e mostruoso rapace nel tentativo di disturbare entrambe le parti in conflitto. Nessuna di queste transizioni è però fluida o priva di effetti permanenti.

Concentrandosi su tutta una serie di personaggi che trascorrono gran parte del film in vesti spesso grottesche, Hayao Miyazaki fa oscillare il suo consueto mix di mostruosità e di bellezza più verso la prima piuttosto che verso la seconda. Il risultato è allora la sua opera più cupa dai tempi di Nausicaä della Valle del vento (il nostro approfondimento), un’altra stridente epopea contro la guerra che affronta a viso aperto il pedaggio da pagare in caso di una eventuale catastrofe nucleare.

il castello errante di howl film 2004Tuttavia, alla fine di Il castello errante di Howl l’equilibrio viene raggiunto e spettri inquietanti come la paura di invecchiare, segnalata dalla trasformazione geriatrica di Sophie, vengono inseriti in una più ampia accettazione del cambiamento come elemento essenziale del progresso.

In questo senso, è giusto che l’antagonista finale non sia la Strega delle Lande, che viene presentata all’inizio come l’avversario principale, per poi rivelarsi come poco più di una vecchia assatanata, impotente e inferma.

Il Male vero e proprio rimane infatti invisibile, in agguato dietro l’insensibile dispensazione di distruzione e l’esercizio degli eccessi di potere, un dettaglio fedele alla realtà che dà una sfumatura amara a un finale che sarebbe altrimenti felice.

Di seguito trovate il trailer italiano di Il castello errante di Howl, di nuovo nei nostri cinema dall’11 al 17 agosto nell’ambito della rassegna Un Mondo di Sogni Animati di Lucky Red: