Titolo originale: Home Alone , uscita: 16-11-1990. Budget: $18,000,000. Regista: Chris Columbus.
Dossier: l’assassino della pala di Mamma, ho perso l’aereo e un finale last minute
26/12/2023 news di Redazione Il Cineocchio
L'importanza del personaggio di Roberts Blossom nel film del 1990, con lo zampino di John Hughes e Chris Columbus
Zitti tutti, il vecchio Marley … Non avete mai sentito parlare dell’assassino della pala di South Bend?! È lui, nel 1958 ha ucciso tutta la famiglia e la metà dei suoi vicini di casa con una pala da neve, da allora si nasconde nel nostro quartiere. Non hanno mai trovato i corpi, tutti qui intorno sanno che è stato lui, adesso è solo questione di tempo, ucciderà ancora. Va su e giù per le strade tutta la notte a spargere sale sui marciapiedi. Vedi quel bidone pieno di sale? È li che mette le sue vittime, il sale intacca i cadaveri e li trasforma in mummie!
Questo è ciò che i ragazzi di casa McCallister si raccontano ogni fredda notte di dicembre, quando lo straniero solitario interpretato da Roberts Blossom appare fuori dalla loro finestra. Ovviamente è una bugia, ma la verità su quest’uomo originariamente era molto più enigmatica nelle prime bozze della sceneggiatura di Mamma, ho perso l’aereo (Home Alone) scritta da John Hughes, maestro dell’intrattenimento per famiglie e giovanissimi negli anni ’80 e all’inizio degli anni ’90.
Mamma, ho perso l’aereo fu sia un allontanamento che un ritorno all’ovile per John Hughes. Apparentemente immaginato per la prima volta dal filmmaker durante un’infelice vacanza europea con la sua famiglia — Hughes è sempre stato un viaggiatore nervoso, forse perché Un biglietto in due del 1987 era basato su una sua reale esperienza vissuta — Mamma, ho perso l’aereo del 1990 è stato il suo secondo film natalizio consecutivo dopo il grande successo di National Lampoon’s Christmas Vacation (1989).
Insieme a Io e zio Buck (1989), Mamma, ho perso l’aereo equivaleva quindi a un ritorno al pubblico giovanile dopo che John Hughes si era dilettato con film più maturi come i già citati Un biglietto in due e Un amore rinnovato (1988).
Uno di questi ultimi due film fu un successo, ma quello che fallì fu, ironicamente, ‘figlio’ di John Hughes; un progetto appassionato che non spiccò il volo. Successivamente, il produttore tornò non solo a film con protagonisti giovani, come i suoi successi “Brat Pack” dell’inizio e metà degli anni ’80, ma ora raccontati interamente dal punto di vista di un bambino.
E almeno sulla pagina, Kevin McCallister originariamente doveva essere un Ferris Bueller (di Una pazza giornata di vacanza) in miniatura. Era prezioso, simpatico e assolutamente imperturbabile. Inoltre, come Ferris che diceva di tornare a casa, che era finita, Kevin nella prima bozza di sceneggiatura riusciva a terminare Mamma, ho perso l’aereo con una risata.
Nelle prime numerose iterazioni dello script di Mamma, ho perso l’aereo, il film si concludeva comunque con Kevin (Macaulay Culkin) che si riuniva con sua madre (Catherine O’Hara) e il resto della folta famiglia.
Ma l’ultima volta che lo si sarebbe visto sarebbe stato quando suo padre (John Heard) gli chiede cosa ha fatto mentre erano via. “Oh, niente di speciale!”, sorride Kevin. Si può praticamente immaginare il fermo immagine che si stoppa sul suo sorriso e parte Yello col suo “Ooooh yeeaah”, dalla colonna sonora di Una pazza giornata di vacanza.
(A essere onesti, altre versioni alternative includevano un’altra scena a metà dei titoli di coda con gli Harry e Marv di Joe Pesci e Daniel Stern seduti in prigione il giorno di Natale, che guarda la TV nella sala comune e riconoscono un dialogo da un piccolo film intitolato Angels with Filthy Souls. “Ehi, ti do il tempo di contare fino a dieci per far sparire la tua brutta faccia gialla dalla mia proprietà prima che ti riempia le budella di piombo… uno, due e dieci!”)
Questo è più o meno il film di cui il pubblico si innamorò nel 1990 e che da allora riguarda costantemente ogni Natale. Tuttavia, manca una parte chiave ed emotivamente cruciale: il vecchio Marley si riunisce con sua nipote e suo figlio la mattina di Natale. Questo perché non fu un’invenzione di John Hughes; l’idea venne a Chris Columbus.
Il regista, che all’età di 31 anni aveva diretto solo due lungometraggi prima di Mamma, ho perso l’aereo, si rese conto che, per quanto adorabile fosse Kevin, il film avrebbe beneficiato di un nucleo emotivamente più catartico. Vale a dire che ci voleva un po’ più di ‘magia natalizia’.
Come dichiarato da Chris Columbus a Business Insider per il trentesimo anniversario di Mamma, ho perso l’aereo:
Penso che probabilmente la cosa più importante che donai al film fu il momento di Old Man Marley in chiesa. Non i dialoghi, ma aggiunsi il momento in cui Marley dice di non poter vedere sua nipote.
Nella bozza originale, il vecchio Marley, il presunto ‘assassino di South Bend’, faceva una chiacchierata nell’edificio di culto con Kevin la vigilia di Natale. Funzionalmente, forniva un altro esempio di Kevin che affrontava la sua paura e si rendeva conto che le persone non sono quello che sembrano.
Avrebbe dato vita anche all’idea di John Hughes di far sì che Marley avrebbe salvato la vita del piccolo protagonista con una pala. Anche se, come inizialmente scritto, l’anziano avrebbe spaccato semplicemente la faccia di Harry e Marv e poi, facendogli l’occhiolino, avrebbe detto: “Un piccolo trucco che ho imparato a South Bend!“.
Sarebbe forse stata l’ultima volta che avremmo visto Marley, che nel tipico stile di John Hughes avrebbe lasciato aperta l’interpretazione agli spettatori se lui fosse davvero o meno ‘il serial killer della pala da neve’. Ergo, fu un’idea di Chris Colombus rivelare che a quel vecchietto solitario mancavano invece moltissimo un figlio con cui aveva litigato e una nipote che non aveva mai nemmeno conosciuto.
Il regista commentò così in un’intervista del 2020:
Aggiunsi anche il finale del film, quando Kevin vede che Marley si riunisce con sua nipote. Questa è probabilmente l’aggiunta di cui vado più orgoglioso.
C’è un motivo per compiacersi di questa scelta. Resta un momento sceneggiato da John Hughes – Chris Columbus scrisse una versione e due giorni dopo lo sceneggiatore inviò la sua riscrittura dell’aggiunta al regista – ma garantisce un certo livello di calore e di allegria che sfugge alle National Lampoon’s Christmas Vacation – Un Natale esplosivo! o, in effetti, a Una pazza giornata di vacanza.
Quando Kevin guarda fuori da una finestra e vede il vecchio Marley riunirsi con la nipote, e la più angelica fantasticheria musicale del compositore John Williams, un’ode corale al Natale intitolata “Somewhere in My Memory“, salire al cielo, il cuore inevitabilmente si scioglie.
In un’altra intervista del 2020 con The Today Show, Chris Columbus disse:
Penso che il lato comedy funzioni davvero ancora, e penso anche che la parte emotiva di Mamma, ho perso l’aereo sia lì. È molto emozionante per le persone quando Marley si riunisce con suo figlio e sua nipote alla fine del film. È così incredibilmente toccante. Si connette semplicemente alle festività natalizie.
E lo farà sempre.
Di seguito trovate la scena finale di Mamma, ho perso l’aereo:
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Fonte: DofG