Voto: 6/10 Titolo originale: L'umanoide , uscita: 11-04-1979. Budget: $7,000,000. Regista: Aldo Lado.
Dossier: L’umanoide, il Guerre Stellari all’amatriciana di Aldo Lado
27/11/2023 recensione film L'umanoide di Marco Tedesco
Nel 1979 il regista - coadiuvato da nomi molto importanti del nostro cinema di genere - metteva in piedi una versione nostrana dell'epopea spaziale di George Lucas, per un risultato povero ma non da cestinare
Dopo Scontri stellari oltre la terza dimensione di Luigi Cozzi, uscito l’anno precedente, nella primavera del 1979 arrivava nei cinema italiani L’umanoide, secondo film italiano apertamente ispirato a Guerre stellari di George Lucas, strepitoso successo commerciale del 1977.
Premesso il naturale ‘fastidio’ che sempre si ricava dalle imitazioni a basso costo di un qualche prodotto americano, si può riconoscere che a L’umanoide non manca gualche diverso apporto di fantasia alla maniera dei fumetti destinati ai ragazzi.
Il costrutto di base non si discosta comunque dal modello: c’è la solita galassia che vivrebbe in santa pace sotto l’ala del ‘Grande Fratello’ (Massimo Serato) se non fosse minacciata dal malvagio Lord Graal (Ivan Rassimov) che, esiliato in un lontano pianeta, si sta organizzando per impadronirsi del potere. Gli è d’aiuto un folle scienziato, il dottor Kraspin (Arthur Kennedy), che ha scoperto un elemento capace di trasformare gli uomini in ‘Umanoidi’ feroci e indistruttibili.
Il primo di questi esseri eccezionali è Golob (nome certamente desunto dai ‘Golem’ della letteratura e del cinema mitteleuropei) che, assoggettato alla volontà di Kraspin, ha anzitutto il compito di uccidere Barbara (Corinne Cléry), un’ex-assistente dello scienziato colpevole d’averlo denunciato come pazzo scatenato al Grande Fratello.
La parte originale di L’umanoide riguarda un misterioso ragazzo che, incarnando poteri divini trasmessigli da strane potenze superiori, oltre a salvare Barbara riporta Golob alle dimensioni umane. E non occorre aggiungere che le nuove forze coalizzate (il ragazzo, l’ex umanoide, un giovane ardimentoso e un cane-robot) piombano sul pianeta di Graal e faranno giustizia dei cattivi.
Confezionato con un discreto budget (3.5 milioni di dollari) e una discreta disinvoltura da Aldo Lado (che nel 1975 aveva girato lo sconvolgente L’ultimo treno della notte, che qui firma la regia con lo pseudonimo di George B. Lewis), L’umanoide fa largo uso dei consueti marchingegni che attraversano lo schermo librandosi nel cosmo (agli effetti speciali hanno lavorato non casualmente gli esperti Antonio Margheriti e Germano Natali), non risparmia frastornanti effetti sonori ed è spesso ripetitivo e sempliciotto nelle sue componenti fantastiche.
Eppure lo spettacolo, soprattutto per i più giovani e i più nostalgici, riesce a conserva un certo decoro anche a dispetto dei bizzarri interpreti – fra cui l’umanoide Richard Kiel (che contemporaneamente affrontava James Bond nei panni di Squalo in Moonraker – Operazione spazio) – che lasciano talora a desiderare nel muoversi in questi territori sci-fi a buon mercato.
Solamente Arthur Kennedy (Roma a mano armata) e Barbara Bach (la donna dall’artificiosa giovinezza), già grandi frequentatori del nostro cinema di genere, mostrano infatti di aderire alla cifra fantastica del film e alle sue atmosfere all’amatriciana, condite comunque dal trucco di Giannetto De Rossi e dalle musiche – non ispiratissime – di Ennio Morricone (già al lavoro con Aldo Lado per il giallo Chi l’ha vista morire? nel 1972) E tanto basta in fondo.
Di seguito trovate una scena di L’umanoide, recuperabile in home-video (e ogni tanto passa in TV):
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