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Voto: 8/10 Titolo originale: Mars Attacks! , uscita: 13-12-1996. Budget: $70,000,000. Regista: Tim Burton.

Dossier: Mars Attacks! (1996), l’ultimo afflato di libertà creativa di Tim Burton

27/12/2021 recensione film di Marco Tedesco

Jack Nicholson e Glenn Close erano i protagonisti di una fanta-satira macabra e irriverente, incompresa all'epoca da un pubblico totalmente impreparato

mars attacks film 1996

Prima di dedicarsi – abbastanza inspiegabilmente – a reboot coloratissimi ma privi di vita e a film ‘made in Disney’, Tim Burton era solito creare opere piuttosto assurde. La prima parte della sua filmografia viaggia infatti in senso contrario a quella di qualsiasi altro regista nella storia: è difficile battere un curriculum che annovera titoli come Beetlejuice, Batman, Edward mani di forbice, Batman – Il Ritorno, Nightmare Before Christmas (ok, non l’ha personalmente diretto, però …) e Ed Wood. E ha poi chiuso questa incredibile e irripetibile cavalcata con il gioiosamente abrasivo Mars Attacks! del 1996, un tributo alla fantascienza dell’ ‘era atomica’ del genere infarcito di distruzione sfrenata. Un prodotto definibile come ‘punk rock’, ispirato da una serie di carte collezionabili esplicitamente progettate per sconvolgere i genitori dei ragazzini che le acquistavano.

Mars Attacks! arrivò nei cinema americani appena sei mesi dopo che un altro film incentrata su un’invasione aliena, Independence Day, era divenuto il secondo incasso di ogni tempo e aveva reso Will Smith una superstar internazionale. Quello diretto da Roland Emmerich era un perfetto blockbuster hollywoodiano, con eroi classicamente attraenti che si univano per sconfiggere una devastante forza maligna in una serie di sequenze d’azione dal costo esorbitante.

Mars Attacks! film tim burton posterMars Attacks!, d’altra parte, è un anti-blockbuster, con un cast corale di personaggi per lo più sgradevoli che vengono brutalmente assassinati da una corazzata di ridicoli alieni che, più che “male puro”, sono “soltanto un gruppo di teste di cazzo.” È – forse con Dumbo del 2019 (la recensione) – il film commerciale più ribelle che Tim Burton abbia mai realizzato.

Si tratta, essenzialmente, di un gigantesco dito medio verso il concetto stesso di ‘film di successo’, con gli extraterrestri che fanno esplodere praticamente ogni star in nuvole di polvere di carne e ossa fino a quando non vengono sconfitti senza tante cerimonie dalle note di una vecchia canzone di Slim Whitman dopo esattamente zero sequenze d’azione elettrizzanti.

Parte del motivo alla base della mancanza di una vera vena action o di un momento clou tipicamente eroico è dovuto al fatto che Mars Attacks! aveva un budget (relativamente) ridotto di 70 milioni di dollari, ma soprattutto per come venne progettato a monte: punisce continuamente il suo pubblico per non essersi aspettato che la cosa peggiore e più imbarazzante potesse accadere ai suoi personaggi umani in un qualsiasi momento.

Ci troviamo infatti davanti a una serie di fallimenti catastrofici, che culminano in una vittoria accidentale per il Pianeta Terra. Mars Attacks! è un milkshake di comicità macabra dall’inizio alla fine, e – non imprevedibilmente – nessuno nel 1996 voleva assistere a qualcosa del genere. È stato considerato un fallimento finanziario (appena 100 milioni incassati in tutto) e di critica, e da quel momento le ali della libertà creativa di Tim Burton sono state tarpate.

Eppure, Mars Attacks! merita 25 anni dopo di essere ripescato e celebrato, non solo per aver scelto Tom Jones come uno dei salvatori dell’umanità, ma per essere una satira acuta e velenosa di quella fetta di cinema di successo e dello sciovinismo americano in un decennio in cui pochissime persone erano interessate ad ascoltare quel tipo di critica.

La trama è estremamente semplice: un esercito di invasori da Marte arriva sulla Terra e procede alla conquista del pianeta attraverso l’uso di violenza esilarante, incluso l’assassinio in diretta del Presidente USA attraverso una ‘semplice’ stretta di mano. In mezzo a questo marasma, il nipote (Lukas Haas) di un’anziana signora che sta per essere vaporizzata da un raggio laser per caso che ascoltare i lamenti cantilenanti di Slim Whitman fa esplodere le teste dei marziani, che vengono quindi rapidamente debellati in modo altrettanto inglorioso.

Lungo la strada incontriamo oltre una dozzina di personaggi, tra cui spiccano Jack Nicholson in doppia veste di presidente degli Stati Uniti e di squallido truffatore di Las Vegas, Glenn Close come la First Lady e Natalie Portman come la loro figlia, Taffy. Il cast assolutamente incredibile di Mars Attacks! include poi Annette Bening, Pierce Brosnan, Michael J. Fox, Sarah Jessica Parker, Martin Short, Jim Brown, Pam Grier, Danny DeVito, Rod Steiger, Christina Applegate e un Jack Black pre-fama.

Jack Nicholson e Glenn Close in Mars Attacks! (1996)E circa il 90% della maggior parte di queste stelle viene oscurata in modo estremamente umiliante entro due o tre scene dall’apparizione in scena. Gli eroi del film finiscono per essere un adolescente povero e sporco e la sua nonna senile, una lunatica signora New Age e una famiglia di quattro persone appartenenti alla classe operaia (oltre a Tom Jones).

La dinamica principale Mars Attacks! implica che chiunque sia in una posizione di potere o di possibile stima sia un completo buffone, e semplicemente non sia preparato ad affrontare gli alieni, che non vogliono altro che l’anarchia. Lo scienziato interpretato da Pierce Brosnan è fermamente convinto che gli extraterrestri debbano essere creature moralmente rette e intellettualmente sofisticate per aver saputo padroneggiato tecnologie così incredibili, solamente per vederli infilare la testa di un chihuahua sul corpo della Parker e farci sopra due grasse risate.

Il presidente di Jack Nicholson – e il resto dei leader del mondo – credono di dover essere in grado di raggiungere un qualche tipo di soluzione pacifica semplicemente ragionando con i marziani, nonostante ogni incontro diplomatico finisca in un drammatico tiro a segno. E i militari si atteggiano orgogliosi e rabbiosi, ma vengono facilmente schiacciati dopo aver rivelato la loro completa inadeguatezza (il generale di Rod Steiger viene ridotto alle dimensioni di un topo e quindi calpestato …) o la loro codardia (la pistola di Jack Black viene sbriciolata e lui si arrende immediatamente, ma questo comunque non lo salva).

I personaggi che sopravvivono sono invece quelli che hanno rinunciato a difendere istituzioni come il governo o il casinò di Las Vegas dove hanno lavorato per salvare i loro amici e i loro cari.

I marziani, d’altra parte, sono spiriti affini ai Gremlins di Joe Dante – piccole creaturine subdole il cui unico obiettivo è seminare il caos nel modo più divertente possibile. Sono pienamente coinvolti in questa versione sovversiva dello status quo, hackerando un cast di personaggi che diventano l’esatto opposto di quelli che si vedevano nel cinema degli anni ’50. E stanno anche lanciando un attacco agli spettatori, perché sanno bene che abbiamo iniziato la visione con ben altre aspettative. Ci aspetteremmo che Mars Attacks! assomigli in qualche modo a Independence Day, e invece no.

Mars Attacks! (1996) film burtonÈ allegramente nichilista, in un modo impossibile per un blockbuster di Hollywood, portando sullo schermo un senso dell’umorismo birichino, caotico e caustico assolutamente controcorrente, negli anni ’90 come pure ancora oggi.

In molti modi, Mars Attacks! era comunque un film ovvio da realizzare per Tim Burton. Aveva appena girato Ed Wood, un biopic sul famigerato regista di B-movie responsabile di amatissimi (s)cult come Plan 9 From Outer Space e quello del 1996 è un perfetto tributo ai fanta-horror da drive-in di quell’era, infuso di quello stesso spirito anarchico, qualcosa di simile a come potrebbe essere un film di John Waters se qualcuno avesse mai osato dargli un budget di 70 milioni di dollari.

Il progetto di Mars Attacks! era stato in lavorazione fin dagli anni ’80, guidato dal drammaturgo Jonathan Gems, che aveva scritto diverse bozze del film di Tim Burton e che alla fine si aggiudicò l’unico credito di scrittura (va notato che Gems ha scritto una serie di sceneggiature non prodotte per Tim Burton, inclusa la famigerata ‘Beetlejuice Goes Hawaiian’).

A posteriori, Tim Burton avrebbe dovuto lasciare che la sceneggiatura rimanesse nel cassetto per un altro decennio o due, per essere ripescata in un mondo in cui film come Deadpool 2 riescono a incassare 1 miliardo di dollari ed essere annoverati tra i cinecomic più riusciti e amati. Posto che è difficile sapere con certezza quanto maggiore sarebbe stato il suo successo se fosse uscito oggi invece che nell’inverno del 1996, è assai probabile che Mars Attacks! sarebbe stato accolto molto meglio.

Gli irriverenti 105 minuti di Mars Attacks! restano tra i più sarcastici e meschini mai prodotti a Hollywood, ma esattamente nel modo giusto, bullizzando prepotentemente il suo pubblico sovvertendo quasi tutti i cliché e pulendosi con essi il fondoschiena. Abbraccia perfettamente il tono e lo spirito del set di carte collezionabili su cui si basa: la ribellione giovanile vestita con un costume fanta-horror. È la realizzazione del sogno di ogni bambino con una fervida immaginazione e uno spirito anticonformista acceso, e il fatto che la Warner Bros. abbia dato a Tim Burton milioni di dollari e un cast di serie A per realizzare quel desiderio non finirà mai di renderlo ancor più incredibile.

Di seguito trovate una scena di Mars Attacks!:

Fonte: C