Home » Cinema » Horror & Thriller » Dossier: Poltergeist (1982), la storia degli scheletri umani usati nel film di Tobe Hooper

Titolo originale: Poltergeist , uscita: 04-06-1982. Budget: $10,700,000. Regista: Tobe Hooper.

Dossier: Poltergeist (1982), la storia degli scheletri umani usati nel film di Tobe Hooper

27/01/2022 news di Redazione Il Cineocchio

Craig Reardon e JoBeth Williams hanno confermato quella che sembrava soltanto una leggenda metropolitana

poltergeist 1982 film scheletri piscina jobeth

È possibile che molti di voi abbiano già sentito la storia di come gli scheletri usati durante i momenti clou di Poltergeist – Demoniache presenze fossero veri e non oggetti di scena in plastica o altro. Ebbene, stando a svariate testimonianze di chi ha lavorato effettivamente sul set del film horror del 1982 del regista Tobe Hooper e del produttore (o co-regista?) Steven Spielberg, non si tratta affatto di una leggenda metropolitana come si potrebbe pensare, bensì di verità al 100%.

Lo stesso truccatore ed esperto di effetti speciali Craig Reardon ha rivelato i dettagli di questi scheletri sotto giuramento durante una deposizione ufficiale.

La scena incriminata è quella in cui il personaggi interpretato da JoBeth Williams, Diane Freeling, in cerca di aiuto sotto un acquazzone notturno scivola nella piscina semi-vuota e fangosa, con gli scheletri che iniziano a spuntare fuori dall’acqua intorno a lei, terrorizzandola ancora più di quanto non fosse già.

poltergeist 1982 film scheletri piscinaIl motivo per cui in Poltergeist vennero utilizzati scheletri umani è perché in realtà questa scelta sarebbe stata più economica e più conveniente rispetto alla creazione e all’utilizzo di scheletri finti.

JoBeth Williams non venne però informata di questa decisione fino a quando non terminò le riprese. In un’intervista andata in onda sul canale di intrattenimento VH1 nel dicembre 2002, l’attrice ha ricordato:

Sarei dovuta entrare in questa enorme vasca piena di quello che pensavo fosse fango con questi scheletri – che, tra l’altro, pensavo fossero di plastica, ma in seguito scoprii che erano veri scheletri. Fu un vero incubo.

Ha quindi proseguito e approfondito la questione in un’altra intervista, andata in onda durante il programma TV Land: Myths & Legends nel 2008:

Dovete capire che quella sequenza richiese probabilmente quattro o cinque giorni di riprese. Quindi venni immersa nel fango e nella melma tutto il giorno – ogni giorno – per quattro o cinque giorni, con scheletri tutt’intorno a me [mentre stavo] urlando. Nella mia innocenza e ingenuità, pensai che questi non fossero veri scheletri. Pensai che fossero oggetti di scena fatti di plastica o in gomma. Scoprii poi, come pure l’intera troupe, che stavano usando scheletri umani veri, perché era troppo costoso crearne di finti in gomma. E credo che tutti siano rimasti davvero spaventati dall’idea.

In effetti, è abbastanza incredibile che nessuno lo abbia comunicato prima che iniziassero le riprese. Va ricordato, però, che erano i magici anni ’80, e che la gente a quel tempo poteva farla franca con praticamente tutto!

JoBeth Williams ha poi rivelato che l’uso di questi scheletri creò un tale disagio intorno al set di Poltergeist che prima di iniziare il sequel, Poltergeist II – L’altra dimensione (Poltergeist II: The Other Side) nel 1986, il co-protagonista Will Sampson, che era membro della Muscogee (Creek) Nation, eseguì un “esorcismo” purificatore.

poltergeist 1982 film scheletri piscina horrorPer quanto riguarda il modo in cui gli scheletri finirono effettivamente nel film, nel 1982 Craig Reardon venne chiamato a deporre in aula in seguito a una causa legale intentata contro Steven Spielberg dagli sceneggiatori Paul Clemens e Bennett Michael Yellin.

I due affermavano che un dipendente della Amblin aveva infatti agito come un ‘ghostwriter‘, avendo preso parti della loro sceneggiatura e presentandole al team di produzione di Poltergeist come idee originali proprie. La causa intentata da Clemens e Yellin sosteneva che c’erano ben 67 “punti di somiglianza” tra il film di Steven Spielberg e quello da loro immaginato.

Durante la sua deposizione, Craig Reardon disse:

Acquistai un certo numero di veri e propri scheletri chirurgici biologici, così si chiamano. vengono solitamente appesi nelle aule di studio. Si tratta di veri scheletri di persone. Penso che le ossa siano state acquisite dall’India. Ma in ogni caso ne avevamo 13.

E li truccammo in modo che non sembrassero scheletri sbiancati, puliti, imbullonati insieme quanto piuttosto dei cadaveri in decomposizione. E, sapete, aggiunsi della gomma modellata e altre cose in modo che avessero una sorta di aspetto drammatico e sinistro e malevolo e non fossero troppo stupidi … Cosa sto cercando di dire? Beh, cadaveri di tipo clinico, sapete … 

Che fine fecero quegli scheletri? Dove sono ora? Forse sono in una casa degli orrori da qualche parte? Forse sono seduti in qualche seminterrato di un college? Chi lo sa, resta il fatto che questa storia è tra le più assurde relative alla produzione di un film horror.

Di seguito trovate la scena della piscina di Poltergeist: