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Dossier: Rambo – The Savage Hunt, il capitolo a tutta sci-fi mai entrato in produzione

05/03/2025 recensione film di Stella Delmattino

Sembrava tutto pronto per il quinto film della saga, ma i piani cambiarono

stallone john rambo 2008 film

Quando il regista Ted Kotcheff portò sul grande schermo John Rambo nel classico del 1982 First Blood, il personaggio era ancora profondamente umano: un uomo tragico, addestrato per essere una macchina da guerra in un conflitto impossibile da vincere con metodi convenzionali.

Tornato dal Vietnam da meno di un decennio, Rambo fatica a reintegrarsi in una società che vuole dimenticare tutto ciò per cui lui ha rischiato la vita. E a lui sta bene così. Vuole solo ritrovare i suoi vecchi compagni d’armi e cercare un posto sicuro dove ricostruirsi. Non cerca una lotta. Quella parte della sua vita è finita… almeno finché uno sceriffo sadico e arrogante non decide di prenderlo di mira.

Anche se Rambo viene mostrato come un uomo estremamente letale, in grado di sopravvivere da solo nei boschi e di eludere un’intera squadra di poliziotti, non si perde mai di vista il suo lato umano e vulnerabile. Fin dall’inizio del film, è devastato nell’apprendere che un suo compagno Berretto Verde è morto di cancro a causa dell’Agente Arancio usato dall’esercito americano in Vietnam.

rambo stallone film 1982E quando arriva il momento di mostrare le sue abilità letali, il monologo di Richard Crenna rende tutto incredibilmente plausibile:

“È un uomo che sa usare le armi, i coltelli, le mani nude. Un uomo addestrato a ignorare il dolore, il freddo, a vivere di ciò che trova nella natura, a mangiare cose che farebbero vomitare una capra. In Vietnam, il suo compito era eliminare il nemico. Uccidere. Punto. Vincere per logoramento.”

Ma tra Rambo: First Blood Part II, dove Rambo si scatena contro soldati vietnamiti e russi, e Rambo III, in cui affronta da solo l’intero esercito sovietico, la saga perde ogni contatto con la realtà.

Nel 2008, con John Rambo, si tentò di riportare il personaggio su un piano più realistico, ma il caos e la violenza rimasero l’anima del franchise. Per il quinto film, Sylvester Stallone pensò di spingere il personaggio in un territorio ancora più estremo: la fantascienza.

Ma perché non lo fece?

Nel 2009, appena un anno dopo l’uscita di John Rambo, iniziarono a circolare voci su un quinto capitolo in cui Rambo avrebbe affrontato un’unità di super soldati geneticamente modificati, in stile Universal Soldier. Stallone smentì rapidamente la notizia, spiegando ad Ain’t It Cool News che non ci sarebbero stati cyborg alla Jean-Claude Van Damme o Dolph Lundgren.

“È in realtà una bestia feroce, una combinazione di furia, intelligenza e rabbia pura e incontaminata. Qualcosa di prima che l’uomo diventasse… umano.”

Stallone si ispirava al romanzo sci-fi/action Hunter di James Byron Huggins (1999), in cui una creatura ibrida uomo-animale, creata in un laboratorio militare segreto, fugge in una base nell’Artico e inizia a seminare il caos. Solo un uomo può fermarla: John Rambo. Per questa versione del film, Stallone aveva anche previsto un giovane alleato di nome Beau, forse con l’intenzione di passare il testimone a una nuova generazione.

Sylvester Stallone in Rambo - Last Blood (2019)Spiegando il concept, Stallone dichiarò:

“È la lotta della coscienza dell’uomo contro il suo lato oscuro e primitivo. Molto simile a Il pianeta proibito, dove il dottore non riusciva a controllare la sua mente e il subconscio si trasformava in una macchina assassina. È il peggior incubo possibile: combattere contro la parte più selvaggia di se stessi.”

Il film, intitolato inizialmente Rambo V: The Savage Hunt, ottenne persino una sinossi ufficiale e concept art ad opera dalla Nu Image/Millennium Films. Ma alla fine tutto fu accantonato.

Dopo aver fluttuato per anni, l’idea del Rambo fantascientifico venne scartata. Stallone optò per una trama più terrena, con Rambo impegnato a salvare una ragazza rapita da un cartello messicano. Il risultato fu il deludente Rambo: Last Blood (2019), un film che cercava di riciclare il personaggio ma senza la stessa energia dei capitoli precedenti.

E così, alla fine, la vera minaccia per John Rambo non fu una bestia geneticamente modificata, ma un flop al botteghino. Ma finché è durata, la saga è stata senza dubbio interessante.