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Doug Jones sul Frankenstein di Guillermo del Toro: “Diverso dal solito; debitore di Bernie Wrightson”

04/11/2020 news di Redazione Il Cineocchio

L'attore 'feticcio' del regista messicano ha parlato del progetto, soffermandosi sull'aspetto differente del Mostro

Bernie Wrightson disegno Frankenstein

Come probabilmente qualcuno saprà, tra i molti progetti nell’agenda dei sogni di Guillermo del Toro c’è anche un film di Frankenstein.

In attesa che qualche studio lo accontenti, Doug Jones – già al lavoro col regista messicano in La Forma dell’Acqua ed Hellboy – The golden army – ha rivelato che sarebbe stato proprio lui a dover interpretare il ‘Mostro di Frankenstein’ nell’eventuale lungometraggio.

In una recente intervista, l’attore 60enne ha parlato del film e della visione di Guillermo del Toro del personaggio creato dalla scrittrice Mary Shelley nel 1818.

Doug Jones ha infatti effettivamente visto un busto ricreato sulle sue fattezze nei panni del Mostro di Frankenstein e l’ha descritto:

[Il] primo pensiero guardandolo è che non sarei il Frankenstein grande, grosso e robusto che potreste avere in mente. Mi è stato detto che Guillermo è un grande fan e amico dell’illustratore Bernie Wrightson, e che Bernie aveva illustrato una versione del Frankenstein di Mary Shelley tempo fa, comprese tutte le immagini del mostro di Frankenstein; ed è su quei disegni che avrebbe voluto modellare il mio aspetto nel film. Un mostro che sarebbe stato più emaciato, un po’ più magro, un po’ più tirato, un po’ più patetico. Eppure, che avesse abilità fisiche innaturali, un atletismo innaturale. Era stato cucito insieme con pezzi ricavati da paio di corpi diversi. Un faccia molto ossuta, capelli lunghi, fibrosi e tirati.

Bernie Wrightson disegni FrankensteinDoug Jones ha poi continuato dicendo:

Non mi sono mai sottoposto a un test per il make-up per questa parte. Ma sono stato al creature shop, la Spectral Motion, che ne stava sviluppando il look in quel momento … Ero lì per qualcos’altro, e Mike Elizalde, il proprietario, mi disse: ‘Devo mostrarti qualcosa’. E poi ha svelato un mio busto con la testa e le spalle con questo trucco da mostro. Onestamente, i miei occhi si riempirono di lacrime. Era così terribilmente bello e rendeva omaggio alle opere di Bernie Wrightson … e descriveva anche un mostro di Frankenstein dall’aspetto diverso da quello a cui sei abituato.

Tempo fa, Guillermo del Toro aveva parlato invece di come gli sarebbe piaciuto girare il suo Frankenstein se glielo avessero consentito:

L’ho sempre [immaginato] come una storia in due o tre parti, perché per comprendere il libro devi cambiare punto di vista ed è un esercizio complesso.

Il regista aveva anche spiegato perché fosse così difficile portarlo sul grande schermo:

Frankenstein per me è l’apice di ogni cosa e una parte di me vuole farne una certa versione, un’altra sono invece 25 anni che ha una paura tremenda di provarci. Sogno di poter creare il miglior Frankenstein di sempre, ma poi, se lo giri, ormai è fatto. Sia che sia fantastico oppure no, il film è fatto. Non puoi più sognarlo. Questa è la tragedia di un regista. Puoi sognare qualcosa, ma una volta che l’hai fatta, l’hai fatta. Questo è tutto. Hai ottenuto un 10 o un 6.5 di punteggio, ma eri già alle Olimpiadi e sei stato giudicato.

Fonte: Collider