Voto: 6.5/10 Titolo originale: Encanto , uscita: 13-10-2021. Budget: $50,000,000. Regista: Jared Bush.
Encanto: la recensione del film animato Disney diretto da B. Howard e J. Bush
23/11/2021 recensione film Encanto di Gioia Majuna
I registi di Zootropolis tornano sulle scene con una vivace riflessione sull'unicità di ogni individuo e sui superpoteri
Le fondamenta di una famiglia vengono messe a dura prova in Encanto, affascinante film d’animazione che trova nuovi modi per raccontare una storia di personaggi dotati di poteri. Questa produzione Disney, sostenuta da canzoni originali di Lin-Manuel Miranda, segue una ragazza di 15 anni che è l’unico membro della sua famiglia a non avere abilità magiche, solamente per scoprire che tali talenti non sono sempre invidiabili come può sembrare a prima vista.
Pieno di colori vibranti e infuso di un messaggio sincero sull’accettazione di un trauma, Encanto può a volte diventare eccessivamente pesante, ma quando i due registi Jared Bush e Byron Howard si concentrano sulle emozioni alla base della sceneggiatura, i risultati si fanno intensamente commoventi.
Arrivando nei nostri cinema il 24 novembre, Encanto è sapientemente posizionato per diventare il punto di riferimento dei titoli ‘per famiglie’ della stagione natalizia pur non contando su un cast di voci (originali e italiane) particolarmente stellare, puntando su una ricetta fatta di risate, lacrime e melodie orecchiabili difficile da non apprezzare.
Mirabel è un’adorabile adolescente che vive tra le montagne della Colombia con il resto della famiglia Madrigal, che anni prima era stata inspiegabilmente benedetta con poteri magici. Quando ogni nuovo membro diventa maggiorenne, riceve il proprio talento unico grazie a una candela mistica (vanno dalla capacità di parlare con gli animali all’assumere la forma di altre persone o persino controllare il meteo). Ma per lo shock di tutti, Mirabel non ha mai acquisito un potere, una situazione da cui lei finge di non essere infastidita, anche se – comprensibilmente – la fa sentire meno speciale.
La trama di Encanto sale però di giri quando Mirabel nota che nella loro vivace casa – che è anch’essa magica – hanno iniziato a formarsi crepe allarmanti. Preoccupata, lo riferisce ad Abuela Alma, la gentile matriarca della famiglia, che insiste però fermamente sul fatto che Mirabel si stia immaginando le cose: nulla potrà mai influenzare la magia dei Madrigal! Ma Mirabel non è convinta, e decide di determinare di persona cosa stia succedendo, una ricerca che la metterà in contatto con Bruno (John Leguizamo), lo zio ‘pecora nera’ che ha abbandonato la famiglia molto tempo prima.
Jared Bush e Byron Howard, già dietro al film premio Oscar Zootropolis, danno a Encanto un aspetto allegro. Con i suoi grandi occhiali e il suo sorriso ancora più grande, Mirabel trasuda poi una calda energia, prendendosi cura dei suoi cugini più giovani e fungendo da collante emotivo per la sua famiglia. Ma c’è anche un po’ di insicurezza in lei, poiché i due registi illustrano parimenti come Mirabel stia compensando la sua mancanza di poteri – è così disponibile e amichevole, in parte, perché non vuole attirare l’attenzione sulla sua percepita ‘ordinarietà’.
Non sorprende che per un film Disney, Encanto abbia una morale da impartire al suo pubblico più giovane – in particolare, l’idea che tutti noi siamo speciali a modo nostro – ma è impressionante quanto questi sentimenti vengano gestiti con cura. Mirabel condivide le sue preoccupazioni per la magia in fase di sbiadimento con sua sorella maggiore Luisa, che ha una super forza, portando la nostra eroina a rendersi conto che sua sorella sente un peso letterale sulle sue spalle perché si presume che nulla possa infastidirla. Il lato vulnerabile raramente rivelato di Luisa è espresso in modo vivido in “Surface Pressure“, una delle migliori canzoni del film, i cui testi esplorano l’ansia e la paura di non essere all’altezza delle aspettative – preoccupazioni, scopriremo, che sono affatto comuni tra i Madrigal.
È un po’ deludente che Encanto di tanto in tanto si impantani invece nelle indagini di Mirabel sul motivo per cui i poteri della famiglia siano diventati così traballanti e su cosa in realtà abbia spinto lo zio Bruno a voltare le spalle ai Madrigal da un giorno all’altro.
In definitiva, quei ‘misteri’ non sono così avvincenti quanto le dinamiche dei personaggi e le correnti tematiche sotterranee di Encanto. Senza spoilerare nulla, va detto che la magia – apparsa per la prima volta ‘dal nulla’ in un momento di incredibile tragedia per Abuela – ha da subito portato con sé un carico emotivo inespresso che si è accumulato nel corso delle generazioni.
In un certo senso, Encanto vuole finalmente riconoscere quel gravoso fardello, e in un’epoca di grandi successi per i supereroi, è piacevole guardare un film in cui il ‘costo psicologico’ di avere dei poteri è esaminato in modo così intelligente. Sotto le melodie percussive e allegre e l’animazione colorata e sbarazzina c’è una storia che parla della comprensione del fatto che le persone che sembrano stare meglio di noi potrebbero invece portarsi dentro un dolore privato che tengono imbottigliato nel cuore.
Encanto ha sì alcune carenze narrative, ma quelle piccole debolezze si dimostrano stranamente appropriate per un’opera animata che sostiene che la perfezione è sopravvalutata. Dopotutto, sono i nostri difetti che ci rendono unici.
In attesa di vederlo nei nostri cinema dal 24 novembre, di seguito – sulle note della canzone originale Colombia, Mi Encanto di Carlos Vives – trovate il full trailer italiano di Encanto:
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