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Esclusivo – Intervista a John McTiernan: l’amore per Kubrick e Bertolucci, Hollywood senza idee, il degrado dell’action

27/09/2022 news di Alessandro Gamma

Al BIFFF 2022 abbiamo incontrato il regista, noto per aver diretto classici come Predator e Trappola di Cristallo e ormai lontano dai set da 20 anni, che ci ha parlato della sua visione del mondo e di come è cambiato

john mctiernan bifff 40 2022

Ospite d’onore al BIFFF 2022, dove ha ricevuto un prestigioso premio alla carriera, abbiamo avuto la possibilità di sederci a fare quattro chiacchiere con John McTiernan, regista di classici dell’action degli anni ’80 come Predator, Die Hard – Trappola di Cristallo e Caccia a Ottobre Rosso, lontano dalle scene però addirittura dal 2003 (Basic) a causa di spinosi problemi legali che ancora oggi gli causano importanti strascichi lavorativi in zona Hollywood.

Lei ha girato due dei film d’azione più iconici degli anni ’80 (Predator e Die Hard), con due degli attori del genere più amati (Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis). Si può tranquillamente affermare che gli anni ’80 – e parzialmente i ’90 – siano stati gli anni d’oro del cinema – e delle star – dell’azione. Ha continuato a seguire l’evoluzione del genere e, secondo lei, perché i film action dal 2000 ad oggi sono stati così differenti rispetto ad allora, per impatto sull’immaginario collettivo e per carisma degli interpreti?

Tra i maggiori colpevoli c’è il fatto che, intorno agli anni 2000, tutti gli studi cinematografici americani sono stati comprati da ricche multinazionali. Quindi hanno smesso di produrre film che parlassero di persone reali e iniziato a fare film con persone che non esistono, come supereroi, scoiattoli parlanti, dinosauri e maghi. Non hanno più pensato a film sulla gente. E le produzioni low budget, i film action indipendenti, spesso non sono un granché. Senza contare che i produttori tendono a rifare lo stesso film ancora e ancora. C’è gente a Hollywood che ha pochissima ambizione. Quindi, non c’è da sorprendersi che non ci siano in giro film particolarmente buoni. Se non hanno nemmeno il coraggio di fare un prodotto originale, perché mai dovrebbero fare un buon lavoro nel fare delle copie?

Arnold Schwarzenegger set predatorAlcune superstar dell’action degli anni ’80, come Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone, lavorano ancora oggi, sebbene in film piuttosto diversi da allora. Ad esempio, è da poco arrivato dritto su Prime Video Samaritan con Stallone, un film a basso budget con la generica trama di un ragazzino che richiama in azione un supereroe anziano che si è ritirato dalle scene per difendere la comunità da un super villain …

[fa una faccia sconsolata] Non l’ho ancora visto … Ma sono felice che Stallone lavori ancora. È una brava persona. Lui mi piace.

È mai stato mai vicino a lavorare con Sylvester Stallone?

Ne abbiamo parlato. Diverse persone hanno spinto perché discutessimo di lavorare insieme. Tuttavia, non c’è mai stato un progetto in particolare in cui sia io che lui fossimo interessati. Entrambi avevamo altre priorità e non è mai capitato che coincidessero. Ma ripeto, è un buon regista e una brava persona.

Prima accennava a Hollywood che continua a rifare gli stessi film. Si può dire però che Creed, in cui c’è proprio Stallone, sia stato un buon modo di rivisitare e aggiornare un classico come Rocky, non crede?

Si, in effetti è un buon film, sono d’accordo.

Ha già visto Prey?

No, ma me ne hanno parlato … Mi pare rientri perfettamente nel discorso che facevo …

Ha mai pensato di lavorare con Amazon Studios, Netflix o qualche altre piattaforma di streaming, ormai diventati operatori principali del settore?

Ci ho pensato, ma per ora non sono stato contattato. Credo che per molti rappresentino un’opportunità di fare film.

Visti i problemi che lei sembra ancora oggi trovare ad Hollywood, ha provato a cercare produttori in Europa per finanziare un suo nuovo film?

Siamo in trattative per un nuovo film proprio in questo momento.

Bruce Willis in Die Hard (1988) trappolaE per ciò che riguarda eventuali serie TV, ha mai pensato di poterne fare una?

Sì ci ho pensato, ma qualcuno dovrebbe chiedermelo!

Ha affermato di ritenere Stanley Kubrick uno dei più grandi registi di sempre. Potrebbe spiegarci meglio come mai lo pensa?

Credo che abbia realizzato alcuni dei migliori film della storia del cinema, che allo stesso tempo sono stati anche rivoluzionari per quei tempi. L’ho amato sin da uno dei suoi primi film … ad esempio quello con Kirk Douglas, Orizzonti di Gloria, era meraviglioso. È stato d’ispirazione perché i suoi film parlano di coraggio. I suoi film hanno una grande energia. Ha fatto cose che gli altri non avevano il coraggio di fare con una macchina da presa. E di conseguenza si percepisce la fiducia in sé, di un nuovo mondo, di un nuovo metodo di fare ogni genere di cosa.

Il numero di nuove cose straordinarie che ha fatto nei suoi film è sorprendente. È stato un po’ come John Kennedy, un ritratto del coraggio. Era quel tipo di persona da “non è ciò che il tuo paese può fare per te, ma ciò che tu puoi fare per il tuo paese”. Si nutriva del suo lavoro. Si nutriva di coraggio. E il suo coraggio era talmente grande che lo trasmetteva a tutti noi. Il suo lavoro stesso parlava di un mondo nuovo perché era profondamente differente, nella sua interezza, da Orizzonti di Gloria ai suoi ultimi film come Eyes Wide Shut con Tom Cruise.

Sono anni che non la vediamo dietro alla mdp per un film. Che cosa le manca di più dell’essere su un set cinematografico?

Proprio l’essere su un set. A parte questo, mi manca lavorare e mi piacerebbe molto tornare dietro alla macchina da presa. Per un po’ di tempo non ho avuto voglia di tornare al lavoro, ma adesso invece ho chiaro con chi non voglio lavorare e con quali produttori. Per anni avrei potuto inviare sceneggiature a chiunque, trovando un via libera solamente per un tipo di film che avevo già fatto. Ma non rifarò mai un film che ho già fatto.

Intende proposte di remake / reboot di qualche film?

No. Intendo riproporre qualcosa di già visto. Me lo hanno chiesto almeno un migliaio di volte. Ma è solo spazzatura. Lo stesso concept e la stessa idea ripetuti all’infinito … Non si trattava per forza del sequel di un film, come Predator o Die Hard, ma comunque di idee ben poco originali. E non voglio lavorare con persone che la pensano così, quindi ho sempre rifiutato. Inoltre, non voglio lavorare su sceneggiature scritte da altri, a meno che non siano già definitive. Solitamente, infatti, ci sono una serie di persone che si battono per essere accreditate e io non ho voglia di essere coinvolto in simili progetti. Ho quattro mie sceneggiature pronte comunque.

john mctiernan setTau Ceti Four è uno di questi?

Si.

È una sua sceneggiatura quindi? È fantascienza più nello stile di Interstellar o di Star Wars? Può dirci qualcosa di più?

Sì esatto, è una mia sceneggiatura. Ci sono combattimenti con armi da fuoco, uno sparatutto. Ma non posso dire nulla in più ora.

Segue abitualmente quello che esce nei cinema?

Sì certo, sono tra i membri della Academy e sono aggiornato su tutto. Mi è piaciuto The Northman tra quelli visti nell’ultimo periodo ad esempio.

Come valuta la qualità media di quello che viene prodotto a Hollywood? O anche del cinema d’autore che passa dai Festival come Venezia o Cannes?

Non ho molto il polso della situazione sui Festival europei. In America però la situazione è terribile e la ragione è che tutto adesso è in mano alle corporazioni, che sono spinte solamente da logiche di profitto. Quindi si concentrano solo su supereroi, dinosauri e maghi.

Mi piacerebbe sapere cosa pensa del cinema dei registi italiani, se qualcuno ha in qualche modo ha influenzato il suo percorso formativo

Oh cielo, certo! Sono stato colpito dal cinema italiano in quanto rivoluzionario, da Vittorio De Sica a Federico Fellini, e Bernardo Bertolucci, e poi Pier Paolo Pasolini. Sono tutti registi che ho amato… e che mi hanno anche ispirato. Sapete, loro hanno inventato la ‘cinepresa mobile’, la narrazione dal punto di vista del personaggio. Sicuramente lo ha fatto Bertolucci.

ottobre rosso seanLo ha mai incontrato di persona?

No, non ho mai avuto la possibilità di incontrarlo quando era vivo, ma amo il suo lavoro.

Sapete il suo film che amo di più? Non uno di quelli che gli altri amano di più. È La Luna con Jill Clayburgh, del 1979. È quello dove lei è una cantante d’opera e ha un figlio. Inizia con un bambino che va sullo skateboard percorrendo le strade di Roma passando davanti ai suoi monumenti millenari. È una scena straordinaria. Durante la sequenza di apertura ci sono questa donna su una bicicletta con un bambino nel cestino e la luna. E capisci che i gorgoglii, i rumori leggeri che il bambino emette son parte della colonna sonora, sono parte della musica. È un’idea incredibile, ed è così ipnotico. È una sequenza meravigliosa.

Un’altra cosa che Bertolucci faceva spesso, e che ho amato un sacco, è quando filma una sequenza avvicinandosi a un personaggio che va in questa direzione e poi gli gira intorno, cosicché ti trovi sopra alle sue spalle a guardare al luogo dove si trova. Lo fa in maniera così bella … Mi piacciono anche altri dettagli formali, come gli angoli di ripresa.

E ho sempre amato la Medea di Pasolini, con Maria Callas. Ad esempio, c’è questa scena dove Giasone è sopra di lei, stanno facendo sesso, e tu credi che sia un’inquadratura a camera fissa. È quello che fa sempre nel film, inquadrature a camera fissa. E poi le dita di lei si muovono, a significare che in realtà è annoiata dall’amplesso. L’inquadratura è molto lunga, dura circa trenta secondi, e nessun si muove e poi quelle dita … Ed è incredibile.

Di seguito trovate la masterclass integrale tenuta da John McTiernan a Bruxelles, ricca di aneddoti e spunti: