Esclusivo – Intervista a Srdjan Spasojevic: l’eredità di A Serbian Film, l’esilio, il cinema degli anni ’70
16/09/2022 news di Alessandro Gamma
Abbiamo incontrato il regista del controverso lungometraggio del 2010, parlando di quello che è successo prima, durante e dopo la sua uscita. E non solo.
Ospite al recente BIFFF come ospite di una masterclass sulla censura, abbiamo avuto di fare quattro chiacchiere con Srdjan Spasojevic, regista del controverso A Serbian Film, scioccante e censuratissimo film uscito nel 2010.
Sparito ‘dai radar’ da diverso tempo (l’ultima sua regia risale a un segmento dell’antologia horror The ABCs of Death del 2012) , abbiamo cercato di capire con lui cos’ha fatto in tutti questi anni e come la realizzazione – e le reazioni – ad A Serbian Film gli abbiano cambiato la vita, nel bene e nel male.
Partiamo, prevedibilmente, da A Serbian Film. A dodici anni dall’uscita, qual è l’eredità più grande che ha lasciato per te?
Per me è un po’ difficile dirlo, non so se sono la persona giusta a cui chiederlo … Sarebbe probabilmente meglio domandarlo alla gente che l’ha visto allora o recentemente, ai critici … Posso solo dirti che A Serbian Film non ha avuto problemi solo dal preciso istante in cui è uscito sul mercato, ma già da molto prima, specie nei territori dei Balcani, quando si sparse la voce che lo stavamo girando, poi quando non riuscimmo a fare il trasferimento dal 35mm al digitale per molti mesi, poi quando sorsero problemi in Germania, UK e Ungheria … Fu pazzesco … Una sorta di nuova autocensura.
Nessuno voleva approvare il film. Per farla breve, comunque, quando alla fine uscì cominciarono a scatenarsi tutti i problemi che avevamo messo in preventivo … Sapevamo che stavamo colpendo duro con A Serbian Film, ed eravamo pronti al fatto che il mondo non fosse pronto a riceverlo. Tutti cominciarono a chiedermi cosa mi avesse spinto a realizzarlo in quel modo ecc … Ma io pensavo che fosse addirittura troppo soft, che il mondo e gli uomini fossero molto peggio di come li avevo tratteggiati in A Serbian Film. E poi è partita la macchina della censura, i tagli ecc.
Ma è sempre stato così nella storia, raramente si va avanti, piuttosto si procede in circolo. Nel 2022 siamo a un passo dai viaggi turistici verso la Luna, ma negli USA è appena passata una legge contro l’aborto …
Detto questo, per tornare alla tua domanda, oggi A Serbian Film è un po’ più libero di dodici anni fa. Ad esempio, in certi paesi dov’era stato tagliato di molti minuti, ora stanno uscendo versioni integrali, persino delle ‘extendend cut’, con materiale inedito, piccoli momenti non tagliati dalla censura ma tolti all’origine, pensati soprattutto per i fan. In tal senso, A Serbian Film è decisamente ancora vivo.
Proviamo allora a fare un po’ di chiarezza in merito alla edizioni di A Serbian Film uscite sul mercato. Tra director’s cut, extended cut e original cut si fa un po’ di confusione …
La versione ‘uncut’ uscita nel 2010 è la versione così come io avevo voluto che uscisse il film. La versione estesa di cui ti parlavo poco fa contiene invece piccole scene che non sono state bandite o censurate. Ho pensato solo che fosse divertente inserirle ora. Cominciammo subito ad avere problemi con quella versione ‘uncut’ del 2010 in UK, col BBFC (British Board of Film Classification), il sistema di censura inglese, che ne tagliò 4 minuti. Così, molti altri distributori decisero di procedere a ruota con questa versione epurata, o addirittura di non procedere affatto e non distribuirlo.
Fu addirittura bandito in qualche paese, per paura di quello che avrebbe potuto scatenare tra la gente. Nemmeno i Festival di settore vollero averci a che fare. Sfortunatamente capita … è già successo in passato ad altri film. Poi, con l’andare del tempo, quei 4 minuti tagliati sono stati piano piano reintegrati e adesso – sicuramente negli Stati Uniti – quella che trovate in DVD e BD è la versione originale come da me intesa, quella che si chiama ‘uncut’. La prossima che stiamo preparando si chiamerà ‘extended cut’.
Ripensando oggi a tutto quello che hai ‘scatenato’ con A Serbian Film, alle difficoltà, le critiche, la censura, faresti le cose allo stesso modo o ci andresti più cauto?
A Serbian Film è assolutamente un pezzo di me. L’ho realizzato con tutte le mie forze, le mie energie fisiche e mentali, il mio istinto, il mio amore per il cinema e i registi che amo. Potrei forse rifarlo ‘meglio’ secondo il mio personale concetto di ‘meglio’, ma non direi in modo diverso.
A Serbian Film è stato sempre il titolo definitivo o avevi delle alternative?
È stato il primo titolo a cui abbiamo pensato, il titolo che ci ha dato da subito – fin dalla prima stesura della sceneggiatura – molti problemi ma, alla fine, quando le cose si sono messe in moto e ho visto il quadro completo, ho realizzato che A Serbian Film era proprio il titolo perfetto.
Recentemente Stephen Biro, che da tempo si sta occupando di mettere insieme il documentario A Serbian Documentary, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un aggiornamento sul progetto, ricevendo una valanga di commenti ben poco lusinghieri, specialmente dal pubblico femminile e anche da persone che dicono apertamente di non aver mai visto A Serbian Film
Guarda, forse sai che io non ho mai avuto i social media … In ogni caso, trova assurdo che la gente prenda posizione e critichi qualcosa senza nemmeno averla vista. Posso dirti che commenti del genere mi rattristano, ma posso anche dirti che in passato ho incontrato personalmente donne che hanno detto cose positive su A Serbian Film, proprio perché le mie intenzioni erano di girare un’opera contro la violenza sulle donne. Se lo hai visto non puoi dire che promuova la violenza, tutt’altro. Spesso la gente si lascia trascinare in considerazioni dettate meramente dalla pubblicità, da una certa scena estrapolata o altro, senza arrivare a comprendere la vera essenza di un’opera.
Devi sapere che nei giorni scorsi, in occasione del compleanno di Tom Six, ho ripostato sulla nostra pagina Facebook un articolo riguardante la sua trilogia di The Human Centipede ricevendo moltissimi commenti disgustati. Ci vedo molte cose in comune con A Serbian Film, come l’esser stata censuratissima (entrambi i titoli non sono mai stati distribuiti in Italia fino ad oggi) e ‘odiata’ da una larga fetta di pubblico
Si, hai ragione, facciamo parte della stessa cerchia! Voglio mettere in chiaro una cosa: in nessun modo ho mai voluto realizzare con A Serbian Film qualcosa di scioccante, di controverso o che infrangesse qualche tipo di record come ‘film estremo’. Come ti dicevo, A Serbian Film è nato come qualcosa di profondamente radicato dentro di noi. Vuole essere un commento sul mondo in cui viviamo e su come lo vediamo noi, un’espressione delle nostre emozioni.
Mi sai dire qualcosa di più invece sulla situazione di A Serbian Documentary? Se ne parla da anni ma non sembra essere vicino al rilascio …
Stephen Biro e io ci stiamo da lavorando da molto tempo in effetti. Lui si sta occupando dei diritti e della distribuzione, sta cercando di organizzarne l’uscita con la sua compagnia, almeno in Nord America. Come per ogni singola cosa legata ad A Serbian Film, però, sembra sempre volerci molto tempo e sorgono continui problemi … Cominciammo a parlare di questo documentario oltre cinque anni fa, perché durante la lavorazione di A Serbian Film ho accumulato decine di ore di girato dal set.
Tutto materiale che, a causa dei problemi che ho dovuto affrontare praticamente da solo fin dall’uscita del 2010, è rimasto intoccato fino al 2016/2017, quando mi hanno presentato l’idea di realizzare appunto un documentario su A Serbian Film, come si è svolta la lavorazione ecc. Fondamentalmente, A Serbian Documentary è fatto per il 90% di riprese del dietro le quinte del 2008 e di interviste del 2017/18/19 ad attori e troupe. Il resto saranno probabilmente spezzoni di recensioni, reaction della gente ecc.
Ultimamente non sei stato molto attivo nel mondo del cinema …
Si, negli ultimi cinque o sei anni sono stato impegnato in progetti del tutto lontani dal mondo del cinema, ma non è importante cosa ho fatto. Dopo aver girato il segmento per The ABCs of Death nel 2012 mi sono reso conto che stavo lentamente ritrovandomi a vivere una situazione molto simile a quella che avevo raccontato in A Serbian Film. Forse sto esagerando, come saprai ogni regista fa sempre una grande fatica a raccogliere i fondi per il suo prossimo progetto. Eppure notai che, alla fine, ogni produttore con cui venivo in contatto si tirava indietro fondamentalmente perché avevo girato A Serbian Film e quindi non avrebbe saputo come fare per vendere il mio nuovo film, preoccupato per la pubblicità negativa che ne sarebbe derivata.
Ho trovato anche persone ben disposte, specie negli USA, ma anche lì abbiamo sempre finito con lo scontrarci con un muro invalicabile che ha bloccato tutto. Ho dovuto aspettare il 2016/17 perché si calmassero un po’ le acque intorno ad A Serbian Film, e posso dire che è da lì che ho cominciato ad essere considerato un regista ‘normale’ e non quello di A Serbian Film. Una situazione interessante, divertente e … triste.
Ti considerano alla stregua di una ex pornostar che vuol fare l’insegnante alle elementari!
Molto peggio! [ride]
Nel 2017 era uscita la notizia che eri al lavoro su un film dal titolo Whereout … Che ne è stato di quel progetto?
Come ti ho detto, negli ultimi anni sono stato fuori dal giro. Posso dirti che attualmente è in stand-by. L’ho scritto assieme a Aleksandar Radivojevic, già mio partner per A Serbian Film. Non posso dirti altro, perché in effetti è soltanto una sceneggiatura ora come ora, fatta e finita. Sarebbe un film molto diverso da A Serbian Film e che probabilmente incontrerebbe molti meno problemi, ma lo abbiamo scritto con la stessa identica passione.
Cambiando argomento, quali sono i film che ti hanno più influenzato e colpito durante il tuo periodo di formazione?
Sono per lo più cresciuto guardando i film americani degli anni ’60 e ’70. Penso che gli anni Settanta siano il ‘periodo d’oro’ del cinema americani e dei film in generale. Sono quelli che hanno avuto il maggior impatto su di me. Ma più che a qualche titolo nello specifico penso di essere stato colpito maggiormente dalla visione di certi autori come Sam Peckinpah, William Friedkin, David Cronenberg e John Carpenter, ma anche da Clint Eastwood e Walter Hill. Credo che A Serbian Film sia in qualche modo un riflesso di quell’epoca e del loro stile, del loro modo di vedere il mondo, che mi hanno segnato profondamente e spinto poi a desiderare di creare qualcosa che fosse altrettanto significativo visivamente e concettualmente. Un mix di tutti loro.
Tra l’altro, David Cronenberg e Walter Hill sono tornati sulle scene coi loro nuovi film proprio quest’anno
Non ho ancora avuto modo di vederli, ma sono contento che stiano ancora trovando il modo di esprimersi e di continuare a mostrare al mondo la loro visione.
Quindi mi stavi dicendo che non guardi film considerati ‘estremi’ …
Ultimamente non sto proprio guardando più niente, mi sono allontanato del tutto dal cinema. Prima di girare A Serbian Film feci però molte ricerche, guardando anche cinque film al giorno, di tutti i generi, horror compresi ovviamente, salvo smettere a un certo punto per evitare di esserne influenzato in qualche modo. Tra essi c’erano anche dei titoli estremi, specialmente asiatici, come quelli di Takashi Miike e Park Chan-wook. Come ti ho detto, però, non avevo alcuna intenzione di girare un film scioccante per il solo gusto di esserlo, cercavo altre sensazioni. Ma so bene che A Serbian Film è stato etichettato come ‘film estremo’ e classificato come un horror tradizionale Mi va bene così, anche se la penso diversamente.
Certamente, negli anni della mia formazione ho guardato i film di Fellini, Antonioni e Visconti e, sebbene non sia un grande fan dell’horror, Dario Argento è stata una tappa fondamentale. Chissà che inconsciamente non mi abbiano lasciato qualcosa anche loro.
Pensi che la Serbia, o il mondo, siano cambiati rispetto a 12 anni fa?
Penso che, sostanzialmente, nulla sia cambiato. Ci sono delle differenze rispetto a dodici anni fa, ma non per il meglio, né in Serbia – dove vivo ancora – né altrove vedo. Mi pare che adesso si cerchi di essere una cosa sola, dal commercio, con aziende tipo Amazon, all’industria del cinema, coi film di supereroi.
Ritieni che oggi sarebbe ancora possibile girare A Serbian Film?
A Serbian Film è stato fatto in maniera completamente indipendente, una produzione assolutamente inedita per la Serbia e per i Balcani, dove abitualmente ogni cosa riceve dei finanziamenti pubblici. Avendo i soldi, i mezzi e le forze, si potrebbe ancora girare oggi. Io stesso protei girarlo, anche meglio. Chiaramente riscontrando di nuovo problemi con la censura. Ma dubito che qualcuno mi finanzierebbe!
Di seguito il trailer di A Serbian Film:
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