Esclusivo | Intervista a Zerocalcare (aka Michele Rech), su dita mozzate, manga, pupazzetti e film di Natale
07/12/2020 news di Alessandro Gamma
Tra una comparsata TV, una chiacchieratissima copertina, un cartone animato e un nuovo fumetto, siamo riusciti a intercettare per qualche minuto l'artista di Rebibbia e chiedergli alcune curiosità
Dopo avervi anticipato qualche tempo fa di Scheletri (la nostra recensione), torniamo ora a parlare di Zerocalcare (aka Michele Rech) perché nelle librerie e negli store online è da pochissimo arrivata anche un’altra sua fatica, questa volta a tema natalizio, intitolata A Babbo morto (BAO Publishing, 80 pagg., 11 euro), che per la prima volta in assoluto vanta anche una versione audiolibro lunga circa due ore prodotta e distribuita da Storytel con le voci di Neri Marcorè e Caterina Guzzanti (e dell’autore naturalmente).
Questa la trama di A Babbo Morto:
Babbo Natale non c’è più e tocca ai suoi figli, Figlio Natale e Figlia Natale, gestire l’azienda di famiglia. Con la globalizzazione, diventano un enorme hub di distribuzione di giocattoli e regali, ma gli elfi e gli gnomi si sentono sfruttati. Quando il Folletto Gaetano viene trovato morto in circostanze misteriose, inizia una protesta sindacale come il Polo Nord non ne ha viste mai. E non è che la Befana se la passi meglio, eh! Da quando si è capito che le sue anziane rider hanno contratti senza assistenza sanitaria o assicurazione, la sua reputazione è andata a rotoli.
Siamo riusciti a intercettare l’impegnatissimo Zerocalcare, facendogli alcune domande varie ed eventuali sulle sue passioni e il suo lavoro:
Parto con una curiosità riguardo l’incipit di Scheletri: il dito mozzato che il protagonista trova davanti alla porta di casa è un riferimento più o meno velato all’orecchio tagliato che il personaggio di Kyle MacLachlan trova all’inizio di Velluto Blu di David Lynch?
Devo dirti di no … Tra l’altro ammetto di non aver mai visto Velluto Blu … Non ho proprio mai pensato a questa possibile somiglianza. Quello del mio fumetto è un episodio capitatomi realmente, solo che il dito che ho trovato stava sul parabrezza di una macchina.
Visto che in A Babbo Morto celebri a modo tuo il Natale, dimmi qual è – o quali sono – i film delle feste imprescindibili per te e perché?
Diciamo che ho una top2. Senz’altro, Nightmare Before Christmas è un film che mi ha fatto esplodere il cervello … È tra i pochi che avrò rivisto cento milioni di volte. L’altro è invece probabilmente Mamma ho perso l’aereo. Questi sono quelli che ho più riguardato. Successivamente, in età adulta, non mi ricordo nessun film natalizio che verrebbe la pena di menzionare.
Venendo all’annosa questione della linea di pupazzetti / action figures che hanno cominciato a uscire in edicola dedicati ai personaggi da te disegnati nel corso del tempo, quali sono invece quelle che quando eri piccolo avresti voluto vedere nei negozi e che invece non c’erano o ritenevi ‘brutte’?
Guarda, sicuramente avrei voluto quelli del cartone animato di Devilman di Go Nagai, che mi piaceva molto. Poi, avrei voluto dei pupazzetti più belli dei Cavalieri dello Zodiaco … Di quelli che si trovavano nei negozi non mi piacevano le facce, non mi piacevano le caviglie molli che si piegavano e non reggevano il peso delle armature, un disastro su tutta la linea …
Durante un incontro all’ultimo Lucca Comics (o Changes), hai manifestato la tua passione per il manga Video Girl Ai. Non mi pare che ne avessi mai fatto menzione prima, quindi mi ha incuriosito un po’. Potresti dirmi qualcosa in più a proposito?
In realtà non ricordo bene come sono arrivato a Video Girl Ai … Ricordo che trovai in edicola qualcuno degli ultimi numeri della serie e che poi recuperai i precedenti in un secondo momento. Sono arrivato ai manga passando dal fumetto americano, ho cominciato con l’Uomo Ragno e poi con Dragon Ball e Ranma ho cominciato a esplorare la roba giapponese. In questo contesto, Video Girl Ai è stata la prima cosa romantica che avessi mai letto … Non avevo mai letto prima di allora storie d’amore. Tra l’altro, scoprii che quella di Masakazu Katsura era non solo una storia molto romantica, ma anche molto più adulta come temi trattati di quelle lette prima. Chiaramente mi ero innamorato di Ai e queste cose qua … Fu un po’ il mio ingresso nel mondo dei grandi … Mi ha proprio straziato, ebbe un impatto emotivo devastante su di me.
Qui sotto il primo episodio di Rebibbia Quarantine, la mini serie animata pubblicata a puntate online nei mesi scorsi:
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