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Titolo originale: Apostle , uscita: 21-09-2018. Regista: Gareth Evans.

Gareth Evans: “Vi spiego il significato di Apostolo; il finale originale era più nichilista”

13/10/2018 news di Redazione Il Cineocchio

Il regista gallese ha parlato dell'horror folk che ha diretto per Netflix, facendo un po' di luce sull'isola e sul personaggio interpretato da Dan Stevens

Il gallese Gareth Evans, dopo gli exploit di The Raid e The Raid 2 è tornato in scena con Apostolo (Apostle), horror in costume prodotto da Netflix che vede Dan Stevens nei panni di Thomas, un uomo che viaggia verso un’isola remota e affronta una setta pericolosa e arcana che ha preso in ostaggio la sua amata sorella (la nostra recensione). Lettera di riscatto in mano, l’uomo si dirige così sulla sperduta isola di Erisden, dove un gruppo di persone ha plasmato dal nulla una nuova comunità destinata a essere liberai dalle guerre, dalle tasse e dei mali della società inglese. Guidati dal sedicente profeta Malcom (Michael Sheen) e dai suoi sottoposto Quinn (Mark Lewis Jones) e Frank (Paul Higgins), la popolazione di Erisden venera una misteriosa dea, che Malcolm rassicura porterà a tutti fortuna e un buon raccolto. L’unico problema è che … non è esattamente così.

SPOILER Come scopriamo, questa setta non è composta da pazzi visionari, ma sull’isola c’è davvero una divinità che controlla direttamente la fecondità e la vita di quelle terre – e quando è stata trovata, il trio l’ha relegata in cattività, procacciandole prima del sangue animale e poi umano per mantenerla sufficientemente in forze e benevola. Ora però tutto ciò non le basta più, così decide di manifestare il suo crescente malcontento in modi che rendono la vita su Erisden sempre più impossibile. Ecco perché la sorella di Thomas viene rapita e viene chiesto un riscatto monetario; la gente di Erisden è sull’orlo di una crisi alimentare e la loro disperazione li spinge a gesti estremi.

Nel corso di una intervista durante il Fantastic Fest, Gareth Evans, interpellato sul significato più o meno palese di Apostolo ha dato questa spiegazione:

Cosa succederebbe se queste persone arrivassero su quest’isola e fosse perfetta? Hai questa divinità dell’isola, è quasi un po’ Madre Natura in questo senso, che si nutre di essa e poi si sazia di nuovo. Il mare sarebbe perfetto, il raccolto incredibile, il grano bello e pulito. Loro arrivano e la trovano, ma invece di venerarla vogliono abusare del potere che possono ottenere da lei. La schiavizzano. Da lì in poi, le colture diventano tossiche, perché non sono attingono più dalle sue capacità naturali, ma perché è costretta a farlo. E’ diventato un meccanismo, che ho usato come un’allegoria per ciò di cui stavamo parlando circa la politica e la religione e la corruzione di entrambe.

Ad un livello più ampio, Gareth Evans ha sottolineato che il finale di Apostolo intende rappresentare i cicli di violenza e perversione della politica nel corso della storia, un processo a cui la razza umana non sembra riuscire a sfuggire:

Ad essere onesti, è un po’ ciclico, e il modo in cui … i discorsi sulla politica e la religione, sono il retro della medaglia di tutto quanto. Non è una cosa nuova. Potrebbe sembrare attuale sull’onda di quello che stiamo attraversando in questo momento storico, ma è stato lo stesso 30 anni fa, lo stesso 50 anni fa, lo stesso centinaia di anni fa … E’ qualcosa che, per qualche motivo sconosciuto, noi come società non abbiamo mai imparato. [Nel finale] c’è un po’ di quella natura ciclica. 

Infine, Gareth Evans ha rivelato che Apostolo ha quasi avuto un finale molto più desolante, salvo poi decidere di dare a Thomas una conclusione più felice per il suo viaggio:

Vi dico una cosa. Quella in origine non avrebbe dovuto essere la fine del film. Avevamo avuto un altro piano in mente per la conclusione. Era più nichilista e oscura. Per me c’era questa idea di questo uomo che ha perso tutta la sua fede, fino a quando non intraprende questo viaggio … Lui è quasi diventato ateo, ha vissuto una vita che lo ha portato in molti luoghi davvero oscuri. Nel finale, c’è l’idea della fertilità, di liberare la dea dai vincoli e dal dolore e dalle torture che ha subìto. Lui stesso sta diventando il nuovo dio dell’isola, è quasi come se la stesse sostituendo. Quando dalla sua mano gocciola il sangue … lo vedi, è come se fosse lui il nuovo sangue vitale del villaggio. Quando Malcolm guarda oltre e quasi sorride, sembra dire “E’ finita?” Come potrebbe pensare a ricostruire tutto? 

Di seguito trovate il trailer originale (con sottotitoli italiani) di Apostolo, presentato in anteprima europea al festival di Sitges e nel catalogo di Netflix dal 12 ottobre:

Fonte: Collider