George Lucas spiega i motivi del disaccordo con la Disney sulla nuova trilogia di Star Wars
20/11/2015 news di Redazione Il Cineocchio
Il regista attacca i fan della saga, colpevoli di non aver capito a fondo la sue intenzioni
Dopo i prequel di Star Wars, George Lucas è diventato persona non grata tra i suoi stessi fan. Il fallimento di quei film, unito al suo desiderio di rivedere costantemente gli episodi originali ha cancellato anche tra i sostenitori di buona volontà l’attaccamento che provavano per di lui, poiché questi sentivano ormai quei film di loro proprietà e avevano bisogno che il regista andasse avanti su altri progetti. il personaggio di Jar Jar Binks in particolare è stato considerato un peccato imperdonabile e durante un’intervista a Vanity Fair di inizio settimana, Lucas ha citato sia le critiche dei fan che le restrizioni creative come le ragioni dietro le quali non ha voluto tornare a girare l’imminente Episodio VII.
Tuttavia, CBS This Morning ha pubblicato una nuova intervista con il regista, nella quale egli sostiene qualcosa di molto diverso. Quando gli è stato chiesto il motivo per cui ha consegnato ad altri le redini del franchise, ha risposto [via The Playlist]:
“Il punto è stato, in ultima analisi, che hanno selezionato le storie e hanno detto: ‘Vogliamo fare qualcosa per i fan’ “, ha detto Lucas. “La gente non si rende conto che in realtà è come una soap opera, è tutta una questione di problematiche familiari – non si tratta di astronavi. Così hanno deciso che non volevano usare quelle storie e che avrebbero realizzato qualcosa che fosse solo loro, così ho decretato ‘Bene… vado per la mia strada e lascio loro andare per la loro’ “.
Queste sono quelle dichiarazioni che perplimono parecchio: Lucas pare proprio asserire che tutta la colpa sia degli appassionati della saga, che non capiscono i film e, con le loro aspettative, hanno determinato un prodotto scadente rendendogli impossibile realizzare ciò che aveva in mente. Ancor di più lascia dubbiosi l’affermazione riguardante le astronavi! Se non fossero state sempre e comunque un elemento centrale, per quale balzano motivo spendere milioni di dollari in effetti speciali? E anche le complesse dinamiche familiari non sembrano essere state trattate in maniera poi così elaborata; dell’indagine psicologica e relazionale c’è ben poco, visti i dialoghi piuttosto meccanici e le relazioni solo abbozzate nella prima trilogia. Sebbene dunque sia sempre auspicabile evolvere e sperimentare nuovi lidi, il problema qui è che il celebre regista non è stato in grado di ammettere la sconfitta e che invece abbia incolpato i fedelissimi di non aver compreso le sue opere a fondo, limitando così ex ante la sua libertà espressiva, fatto che l’ha portato ad abbandonare il progetto.
Sarebbe curioso capire quale fosse l’iniziale idea di Lucas. Ci fu un breve periodo infatti in cui fu consulente per il film, ma dalla sua versione sembrerebbe che abbia abbandonato i presidi, dacché Disney ha deciso di scartare suoi suggerimenti. Il risultato? Se le pellicole fossero state un successo, il suo contributo sarebbe stato minimizzato, se al contrario fossero state un fallimento, avrebbe probabilmente ottenuto ingiustamente parte della colpa. Lucas ammette infine che non fu solo la Disney a non essere entusiasta della sua presenza, ma che fosse anche lui a portare avanti la rappresaglia. “Se ci fossi” afferma “sarebbe stato solo per causare problemi, perché non avevano intenzione di seguire le mie indicazioni e non io ho avuto più l’autocontrollo necessario per proseguire, o tutto ciò che avrei fatto sarebbe stato rovinare tutto”.
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Fonte: Collider