George Miller su AI e cinema: “L’arte deve evolversi. L’intelligenza artificiale cambierà tutto”
10/10/2025 news di Stella Delmattino
Il regista australiano ha detto la sua sul tema caldo del momento

Il leggendario regista australiano George Miller, creatore della saga di Mad Max, guarda al futuro del cinema con curiosità e non con paura. In una recente intervista al Guardian, il cineasta ha parlato apertamente del suo interesse per l’intelligenza artificiale e del ruolo che, secondo lui, giocherà nel plasmare la prossima era della narrazione visiva.
Miller, che presiederà la giuria dell’Omni AI Film Festival in Australia, ha confessato di provare una “curiosità intensa” verso il potenziale creativo dell’AI nel cinema:
“L’intelligenza artificiale è probabilmente lo strumento più dinamico nell’evoluzione dell’immagine in movimento. Come regista, sono sempre stato guidato dagli strumenti. L’AI è qui per restare e per cambiare le cose.”
Mentre molti a Hollywood esprimono timori sull’impatto dell’AI nel settore, l’autore di Furiosa sceglie di vederne il lato positivo: non come minaccia, ma come nuovo orizzonte artistico.
Nel corso dell’intervista, Miller ha paragonato la rivoluzione dell’intelligenza artificiale a quelle che hanno trasformato l’arte nei secoli passati:
“Un dibattito simile si sviluppò a metà del XIX secolo con l’arrivo della fotografia. L’arte deve evolversi. E mentre la fotografia divenne una forma autonoma, la pittura continuò. Entrambe cambiarono, ma sopravvissero. L’arte cambiò.”
Per il regista, la vera questione non è se l’AI sostituirà gli artisti, ma come l’essere umano imparerà a collaborare con essa:
“È l’equilibrio tra creatività umana e capacità della macchina. È di questo che parlano il dibattito e l’ansia che lo accompagna.”
Miller ha sottolineato che, al festival, cercherà opere che vadano oltre la pura dimostrazione tecnica:
“Ciò che conta davvero è la risonanza emotiva.”
Ha inoltre evidenziato come l’AI possa democratizzare il cinema, rendendo la creazione accessibile a tutti:
“Renderà il racconto per immagini disponibile a chiunque senta la vocazione. Conosco ragazzi che non hanno ancora l’età per l’adolescenza e già usano l’AI. Non devono raccogliere fondi: stanno già creando film, o almeno montando immagini. È molto più egualitario.”
Da sempre innovatore, George Miller vede nell’intelligenza artificiale non una minaccia, ma la naturale evoluzione dell’arte. Come l’invenzione del colore o della fotografia, l’AI apre nuove vie all’immaginazione – e il cinema, con pionieri come lui, è pronto ad attraversarle.
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