Azione & Avventura

Glass Onion – Knives Out: la recensione del film di Rian Johnson con la nuova indagine di Benoit Blanc

L'investigatore privato Daniel Craig deve risolvere un altro intricato omicidio in un sequel frizzante e con un cast all-star ispirato

Dopo aver recentemente abbandonato un grosso franchise (quello di James Bond), Daniel Craig non ha perso tempo per buttarsi a capofitto in un altro. Sebbene Cena con delitto – Knives Out di Rian Johnson, che ha introdotto l’attore britannico nei panni del super-l’investigatore privato Benoit Blanc (la recensione), sia arrivato nelle sale prima di No Time to Die, il murder mystery che si pensava dovesse rimanere un caso isolato è diventato una saga vera e propria solamente dopo aver definitivamente appeso al chiodo lo smoking da 007.

Glass Onion (titolo goffo per esteso: ‘Glass Onion: A Knives Out Mystery’), realizzato coi capitali di Netflix, è il secondo capitolo di quella che adesso è da intendersi come una trilogia. Naturalmente, se il terzo film avrà successo, potrebbero seguirne altri. In generale, Daniel Craig sembra divertirsi di più a interpretare Blanc che Bond, in gran parte a causa dell’abisso di fisicità che c’è tra i due personaggi.

Detto questo, Glass Onion non è forse superiore al suo predecessore, ma non cade troppo lontano. Nonostante il ritorno di un solo membro del cast (Craig), molti elementi strutturali sono stati infatti mantenuti intatti. Il film è un po’ più orientato verso la commedia rispetto a Knives Out e l’aspetto ‘whodunnit’ non è enfatizzato con la stessa forza. I dialoghi arguti e gli intrecci narrativi sono i punti di forza e Benoit Blanc rimane tutto da esplorare.

Lui è il personaggio principale, ma sappiamo ben poco di lui (a parte qualche frammento di background rivelato durante la storia precedente); l’unica nuova informazione offerta da Glass Onion è che è un pessimo giocatore di Cluedo.

Glass Onion non tenta di replicare Knives Out, anche se utilizza l’espediente di ripetere e di “riempire” le scene con nuove informazioni. E così, la trama principale si chiude per lo più poco dopo la metà dei 140 minuti complessivi. Rian Johnson – tornato dietro alla mdp – riavvolge infatti gli eventi fino all’inizio e mostra tutto ciò che ci siamo persi tra le fessure e/o non è stato adeguatamente sottolineato la prima volta.

Questo permette allo spettatore di capire ‘organicamente’ chi sia il colpevole e perché/come ha fatto. È un approccio più soddisfacente rispetto al classico “riunisci tutti i sospettati in una stanza e svela chi è stato” di Hercule Poirot (anche se Kenneth Branagh ha fatto un buon lavoro nei suoi recenti adattamenti).

Il film inizia con vari personaggi che ricevono degli inviti rompicapo contenenti inviti a una festa ultra-elitaria presieduta dal miliardario Miles Bron (Edward Norton). Tutti gli invitati alla sua isola privata per l’evento hanno un forte legame con lui, tranne uno: Benoit Blanc, che è presente per risolvere il “mistero” che Miles ha promesso essere il fulcro dell’incontro.

Sono lì anche una governatrice (e candidata al Senato), Claire Debella (Kathryn Hahn); un insegnante di scienze, Lionel Toussaint (Leslie Odom Jr.); una modella diventata imprenditrice, Birdie Jay (Kate Hudson), e la sua assistente, Peg (Jessica Henwick); l’influencer di Internet Duke (Dave Bautista) e la sua compagna Whiskey (Madelyn Cline); e l’ex compagna di Miles, Andi Brand (Janelle Monae). Va da sé che almeno uno di questi invitati non tornerà sulla terraferma con la prossima bassa marea e che il malfattore è tra i sopravvissuti.

Glass Onion è più divertente di quasi tutti gli altri film del 2022 (anche di quelli commercializzati come commedie pure) e sa intrattenere meglio di molti dei pompatissimi aspiranti blockbuster che intasano il calendario delle uscite. Rian Johnson non ha alcun interesse politico e le sue sceneggiature sfruttano i punti di forza dei suoi attori. Daniel Craig, in particolare, è delizioso. Non ha acrobazie da eseguire e lascia trasparire un aspetto più rilassato e comico del solito. Abbiamo già visto questo lato di lui in passato, ma gli si addice ora che ha raggiunto i cinquant’anni.

Il “cast degli ospiti” è composto da nomi riconoscibili e in ottima forma. È un merito della sceneggiatura se nessuno mette in ombra gli altri e tutti hanno almeno una scena importante. Il regista ha messo insieme un’impressionante serie di cammei, alcuni dei quali impercettibili. Tra questi, Stephen Sondheim e Angela Lansbury (alla loro ultima apparizione sul grande schermo), Ethan Hawke, Hugh Grant, Natasha Lyonne e Serena Williams (tra gli altri).

Con l’obiettivo di massimizzare gli introiti e di qualificarsi per le nomination agli Oscar, Netflix ha orchestrato un’uscita nei cinema senza precedenti per il film prima di metterlo a disposizione in streaming per gli abbonati. La finestra limitata di una settimana (che va dal 23 al 29 novembre) consente infatti l’accesso a coloro che preferiscono vedere Glass Onion in sala e/o vogliono vederlo un mese prima che arrivi su Netflix (23 dicembre).

Una anticipazione degli standard del prossimo futuro? Che sia così o meno, questo è facilmente il titolo di grande richiamo migliore che Netflix abbia mai distribuito. È in grado di soddisfare ampiamente le aspettative, cosa che non è accaduta con Red Notice (la recensione) o The Grey Man (la recensione).

Al termine della visione si resta col desiderio di vedere ancora Benoit Blanc e di scoprire quali altre storie deliziosamente contorte Rian Johnson ha nascosto nelle sue maniche. E dopo aver sopportato un sequel inutile dopo l’altro, è bello affermare. Glass Onion è un regalo di fine anno da parte di un regista che raramente delude.

Di seguito trovate il full trailer italiano di Glass Onion – Knives Out:

Share
Published by
William Maga