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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Huesera , uscita: 10-02-2023. Regista: Michelle Garza Cervera.

Huesera: la recensione del film horror messicano di Michelle Garza Cervera

16/10/2022 recensione film di William Maga

La regista esordisce dietro alla mdp con un'opera che affronta lo stress della maternità, al cui successo contribuisce grandemente la prova della protagonista Natalia Solian

“Quando diventi madre, ti senti come se ti dividessi in due”, dice la protagonista incinta di Huesera. E nel lungometraggio d’esordio di Michelle Garza Cervera, fresco vincitore di due premi al Festival di Sitges, la donna sperimenta proprio tutta la forza letterale di questa inquietante idea.

Spinto da una superba interpretazione di Natalia Solian, i potenziali eccessi grotteschi del film vengono tenuti sotto stretto controllo mentre veniamo guidati, attraverso una rivisitazione messicana di Rosemary’s Baby, in un viaggio da incubo nel lato oscuro della maternità che coinvolge abusi emozionali, body horror e occulto, in una inquietante miscela di femminismo e di orrore.

huesera film horror 2022 posterLe prime scene descrivono l’ansia di Valeria (Solian) e del gentile ma ignavo Raul (Alfonso Dosal) mentre sperano di diventare genitori, con tanto di visite a un enorme monumento della Vergine Maria per chiedere aiuto.

Alla fine il loro desiderio sarà esaudito, ma non prima di aver visto come Valeria potrebbe NON essere la madre perfetta che presumibilmente è stata spinta a diventare. Come le ricorda la sua famiglia tossica, le manca infatti l’istinto materno, visto che una volta ha fatto cadere dalle scale il figlio di sua sorella mentre gli faceva la babysitter; ha un passato da musicista punk ribelle (presentato in vivaci flashback, con alcune canzoni ruspanti) che ora fatica a conciliare con un noioso futuro borghese; e prova sentimenti irrisolti per la sua ex fidanzata Octavia (Mayra Batalla). Tutto ciò che rimane della vecchia Valeria è una boccata colpevole di sigaretta soffiata fuori dalla finestra.

Schiacciata dallo stress, Valeria inizia quindi a sperimentare visioni di una creatura femminile che, nel primo dei forti spaventi del film, si getta dal balcone di fronte e si spezza le gambe prima di guardarla dritta negli occhi. Inizia allora a perseguitarla, incendiando, tra l’altro, il lettino che Valeria stava mettendo insieme artigianalmente (questa creatura è l’aggiornamento del mito messicano della Huesera, appunto, uno spettro che si aggira per il deserto raccogliendo ossa sepolte in modo da poter abitare il corpo di qualcuno in vita e liberarlo dal suo tormento: non è difficile capire dove si va a parare …).

Ciò che conferisce a molti horror latinoamericani la loro forza è che ciò che alcuni liquiderebbero semplicemente come “soprannaturale” viene vissuto dai personaggi – a cui è stato chiesto di credere in cose straordinarie fin dall’infanzia – come letterale. È il caso di Valeria che, mentre Raul la osserva scettico, deve affrontare non solo lo stress dell’imminente maternità e del proprio passato, ma anche il peso di quel potente ibrido di sacro e profano che è la religione in Messico.

Natalia Solian riesce bene, in un’interpretazione che diventa sempre più impegnativa man mano che le cose avanzano e la sempre fragile Valeria rimane sempre più isolata, a far sì che lo spettatore sopporti tutto questo insieme a lei. Solo durante la lunga sequenza finale Huesera sembra perdere la sua importante presa sulla ‘credibilità’.

huesera film horror 2022Valeria è circondata da una gamma (forse troppo) ampia di personaggi ben interpretati, la maggior parte dei quali sembra provare un grande piacere nel farla stare male, tra cui la sorella Vero (Sonia Couoh) e la suocera Norma (Anahi Allue).

Durante una scena autenticamente inquietante – forse l’elemento chiave del metodico smantellamento dei valori familiari messicani da parte di Huesera – Valeria è costretta a rivivere il suo incubo di babysitter.

Solo la zia Isabel (Mercedes Hernandez), gentile e dagli occhi lucidi, pare capire la sua situazione, ma sfortunatamente per la protagonista, anche lei ritiene che i problemi vadano risolti in modo soprannaturale.

Sotto l’aspetto visivo, il film fa un uso abbondante di cliché del cinema horror, tra cui ragni in luoghi inaspettati (“la casa di un ragno è anche la sua prigione”, dice qualcuno, uno dei tanti momenti di dialogo goffamente esplicativi …) e inquietanti mobili per bebè, aggiungendo diversi dettagli extra-disturbanti come l’enorme, spaventoso occhio ‘dentro’ a Valeria che la fissa quando lei guarda per la prima volta l’ecografia del suo bambino.

Il reparto sonoro è altrettanto fondamentale, con lo ‘scrocchiamento’ delle ossa sovente sugli scudi; gli spettatori che provano brividi al rumore delle nocche che vengono manipolate, come accade a Valeria quando è sotto stress, arriveranno alla fine di Huesera coi nervi a pezzi.

Di seguito trovate il teaser trailer internazionale di Huesera :

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