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Voto: 5/10 Titolo originale: The Fantastic Four: First Steps , uscita: 23-07-2025. Budget: $200,000,000. Regista: Matt Shakman.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, la recensione del reboot rétro di Matt Shakman

23/07/2025 recensione film di Gioia Majuna

Un film visivamente affascinante, ma incapace di generare vero coinvolgimento emotivo

Pedro Pascal in I Fantastici 4 Gli Inizi (2025)

I Fantastici Quattro: Gli Inizi è il nuovo tentativo dei Marvel Studios di dare dignità cinematografica a un gruppo iconico che, paradossalmente, ha sempre faticato sul grande schermo. L’operazione, diretta da Matt Shakman, già regista dell’acclamata WandaVision, si presenta con un’estetica retrofuturista affascinante e con un cast di primo livello. Ma sotto la patina vintage degli anni ’60 alternativi si nasconde un film che, pur volendo segnare un nuovo inizio per il MCU, non riesce mai davvero a decollare.

Ambientato su Terra-828, Gli Inizi propone una realtà parallela in cui i Fantastici Quattro – Reed Richards (Pedro Pascal), Sue Storm (Vanessa Kirby), Johnny Storm (Joseph Quinn) e Ben Grimm (Ebon Moss-Bachrach) – sono già eroi affermati. La pellicola salta quindi le origini, raccontandole solo in un segmento televisivo in stile Ed Sullivan. È una scelta furba in termini di ritmo, ma che compromette la costruzione dell’empatia: i personaggi non hanno spazio per crescere davanti agli occhi dello spettatore, e la loro fama ci viene raccontata più che mostrata.

Visivamente, il film è una gioia. L’architettura modernista, le auto fluttuanti, la fotografia brillante, le musiche rétro di Michael Giacchino: tutto contribuisce a un’estetica coerente e ispirata, quasi più da concept art che da narrazione cinematografica. Eppure, questo mondo così ben disegnato resta freddo, come un diorama: bello da guardare, ma privo di vita vera.

I Fantastici 4 Gli Inizi final la cosaIl cuore del film è la gravidanza di Sue e il dilemma morale che ne segue: Galactus, il divoratore di mondi, interpretato (o meglio, doppiato) da Ralph Ineson, pretende in cambio della salvezza del pianeta il figlio non ancora nato della coppia. È qui che Gli Inizi tenta un approccio più maturo e tematico, ponendo domande complesse su sacrificio, famiglia e responsabilità. Ma queste riflessioni, inizialmente promettenti, si dissolvono in fretta in una risoluzione affrettata e poco incisiva.

I personaggi principali non sfuggono all’appiattimento: Reed è un cervellone tormentato ma distante, Sue è ridotta a madre eterea, Johnny è il solito burlone con battute che non lasciano il segno, e Ben ha un paio di momenti teneri (compresa una cotta per una maestra interpretata da Natasha Lyonne), ma resta poco più che una macchietta tragica. L’unica a emergere è così la Kirby, che riesce a dare un minimo di umanità a un ruolo scritto in maniera stereotipata.

Il problema più grave del film è proprio la sua indecisione tonale. Shakman sembra incerto se fare un cinecomic d’autore, un pastiche stilizzato, una space opera epica o una favola sulla genitorialità. Il risultato è un’opera schizofrenica, che passa da dialoghi solenni a gag fuori luogo, da momenti visivamente suggestivi a scene d’azione generiche e prive di tensione. Persino Galactus, teoricamente una delle entità più minacciose dell’universo Marvel, risulta deludente: gigante sì, ma piatto, privo di carisma e servito da una Silver Surfer (Julia Garner) che, per quanto magnetica, è sacrificata in una scrittura robotica.

i fantastici 4 gli inizi surferNel confronto diretto col Superman di James Gunn, uscito da pochi giorni, Gli Inizi esce sconfitto. Entrambi i film cercano di recuperare un’innocenza perduta e di restituire dignità a personaggi “classici”, ma mentre Superman riesce a farlo con uno spirito moderno e coinvolgente, Gli Inizi resta intrappolato tra nostalgia sterile e prudenza produttiva. È un prodotto che sembra temere ogni scelta forte, e che non osa mai davvero sorprendere.

C’è chi ne apprezzerà il tono più pacato e la natura autoconclusiva – e in effetti l’assenza di legami forzati con il resto dell’MCU è un sollievo – ma ciò non basta. Un film sui Fantastici Quattro dovrebbe brillare per immaginazione, inventiva e spirito familiare. Qui, invece, tutto è calibrato, filtrato, smussato. Anche i poteri stessi dei protagonisti vengono utilizzati con parsimonia, quasi con imbarazzo.

In definitiva, I Fantastici Quattro: Gli Inizi è un film esteticamente ricco ma narrativamente povero. Un primo passo che avrebbe dovuto essere una corsa, ma che si limita a un timido incedere. Per un titolo che inaugura una nuova era del MCU, ci si aspetterebbe ambizione, rischi, cuore. Invece si ha la sensazione di un progetto nato già con il freno a mano tirato. Non è un disastro, ma è ben lontano dall’essere la rinascita che prometteva.

Naturalmente, ci sono due scene post credits.

Di seguito trovate il trailer finale italiano di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, nei cinema dal 23 luglio: