Voto: 4.5/10 Titolo originale: Ice Road: Vengeance , uscita: 27-06-2025. Regista: Jonathan Hensleigh.
Ice Road – La vendetta: la recensione del sequel di Jonathan Hensleigh (su Prime Video)
03/09/2025 recensione film Ice Road: Vengeance di Marco Tedesco
Il revenge thriller con Liam Neeson tradisce le nulle già attese del primo capitolo: meno strade ghiacciate, più cliché

Ice Road – La vendetta arriva dritto su Prime Video come seguito diretto di L’uomo dei ghiacci – The Ice Road (2021), film che provava malamente a sorprendere il pubblico unendo la tensione del thriller con l’ambientazione estrema delle strade ghiacciate. Jonathan Hensleigh torna ora alla regia, ma questa volta sceglie un approccio diverso, abbandonando quasi del tutto l’elemento che dava identità al capitolo originale: i famigerati percorsi di ghiaccio.
Il nuovo capitolo concentra la sua attenzione su Mike McCann (Liam Neeson), tormentato dalla morte del fratello Gurty e deciso a mantenere la promessa di spargerne le ceneri sulla cima dell’Everest. Il viaggio spirituale si intreccia presto con un conflitto locale: mercenari, politici corrotti e un progetto di diga idroelettrica che minaccia la vita di interi villaggi nepalesi. Da qui parte un racconto che mescola vendetta, sopravvivenza e riflessione sul dolore, ma che spesso scivola nella routine.
Dal punto di vista critico, Ice Road – La vendetta soffre di tre debolezze principali. Innanzitutto i titolo promette adrenalina su strade ghiacciate, ma l’ambientazione himalayana offre soprattutto terreni montani. L’assenza dell’elemento “ice road” rende il legame col primo film debole e quasi pretestuoso. Poi abbiamo un copione si appoggia a cliché dell’action contemporaneo, tra veicoli sospesi sul baratro, rapimenti e personaggi secondari che improvvisamente si trasformano in combattenti esperti. La tensione narrativa resta così piatta, senza veri colpi di scena significativi.
Infine, ma non meno importante, Liam Neeson continua a incarnare l’archetipo dell’uomo segnato dal dolore ma capace di reagire con forza. Tuttavia, in questo caso, il suo carisma sembra spento. Nonostante alcuni momenti di intensità emotiva, l’attore appare quasi annoiato dal dover interpretare per l’ennesima volta il ruolo dell’eroe riluttante.
Ad ogni modo, non mancano elementi apprezzabili. La presenza di Fan Bingbing come guida Dhani dona energia e un tocco internazionale al cast, mentre alcuni passaggi affrontano con sensibilità il tema del lutto e della memoria. In più, lo script tenta di inserire una riflessione politica sull’impatto delle grandi opere nei paesi in via di sviluppo, anche se lo fa prevedibilmente con superficialità.
Visivamente, Ice Road – La vendetta alterna scorci suggestivi delle montagne nepalesi a scene d’azione girate in spazi angusti, come autobus e villaggi isolati, ma il montaggio e la fotografia non riescono a valorizzare appieno né i paesaggi né le sequenze di combattimento. L’uso del digitale, in particolare per le scene di pericolo estremo, risulta invece poco credibile e contribuisce a ridurre la tensione.
Il problema maggiore di Ice Road – La vendetta è quindi la sua identità. Non è abbastanza spettacolare per distinguersi come action puro, non è abbastanza originale per imporsi come sequel degno del primo film, e non è abbastanza introspettivo per diventare un dramma sul lutto. Rimane sospeso in una terra di mezzo, un prodotto da streaming del mercoledì sera che intrattiene il minimo e scivola via senza lasciare traccia.
Insomma, Ice Road – La vendetta è un prodottino che si guarda con distrazione e si dimentica con facilità. Per i fan di Neeson rappresenta l’ennesimo capitolo di una carriera action che sembra ormai avviata verso l’autoparodia. Per chi. per qualche ragione, aveva apprezzato L’uomo dei ghiacci, invece, la delusione è doppia: l’attesa di un sequel coerente viene disattesa, lasciando dietro di sé solo la sensazione di un’occasione mancata.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Ice Road – La vendetta, su Prime Vide dal 2 settembre:
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