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Voto: 7/10 Titolo originale: Robot Dreams , uscita: 20-10-2023. Budget: $6,000,000. Regista: Pablo Berger.

Il mio amico Robot: la recensione del film animato muto diretto da Pablo Berger

04/04/2024 recensione film di Marco Tedesco

Il regista spagnolo torna sulle scene con un'opera che si addentra nel profondo significato di amicizia

il mio amico robot film 2023

Storia d’amore sull’amicizia, Il mio amico Robot (Robot dreams) è un commovente fanta-dramma animato che esplora il legame che si sviluppa tra un cane e il suo compagno androide – e cosa succede quando questo legame viene accidentalmente interrotto.

Il regista spagnolo Pablo Berger (Blancanieves) adatta per il grande schermo l’omonima graphic novel di Sara Varon, creando un’avventura priva di dialoghi che parla del nostro bisogno universale di trovare anime affini e della nostra capacità di andare avanti quando la vita ci lascia soli.

Il design visivo del film è relativamente semplice per gli standard dell’animazione moderna, ma questo permette alle emozioni non filtrate della storia di sprigionarsi con ancora più forza.

il mio amico robot film posterPresentato in anteprima a Cannes 2023 e recentemente finito nella cinquina per il Miglior film d’animazione agli Oscar, Il mio amico robot è un’opera assolutamente ‘per tutti’, in quanto il suo racconto senza parole è in grado di scavalcare eventuali barriere culturali e linguistiche, anche se forse può risultare un po’ troppo sofisticato per gli spettatori più giovani.

La storia si svolge nella New York degli anni ’80 che, nell’universo di Il mio amico robot, è popolata da animali che camminano su due zampe e si comportano generalmente come gli esseri umani, tranne che per il fatto che non parlano.

Dog vive da solo nel suo appartamento, desideroso di compagnia, quando vede una pubblicità televisiva di un amico robot. Dopo averlo assemblato con un kit ricevuto per posta, Dog è entusiasta della presenza di Robot, che gli rallegra subito la vita con la sua calda presenza e il suo spirito avventuroso.

Ma quando, dopo una giornata trascorsa al mare, Robot va in cortocircuito e non riesce più a muoversi, Dog si precipita a casa a prendere gli attrezzi per ripararlo, per poi tornare e scoprire che la spiaggia è stata chiusa per la stagione e non riaprirà fino al giugno seguente.

Si tratta del primo film d’animazione di Pablo Berger, che riesce sorprendentemente a trovare un delicato equilibrio tonale, assicurando che la storia sia toccante senza che lo sviluppo diventi troppo banale. Poiché i personaggi non parlano, ma si scambiano solo sguardi emotivamente significativi, Il mio amico robot potrebbe infatti diventare presto stucchevole. Tuttavia, l’approccio sottotraccia del regista si rivela riccamente gratificante, conferendo a questo esile racconto la purezza di un film muto.

Le sequenze iniziali di Il mio amico robot, che mettono in risalto la malinconia cittadina di Dog e poi la sua gioia sfrenata per la presenza del suo nuovo amico, sono rese in modo esuberante, con Dog e Robot così felici di aver trovato una persona speciale con cui dividere le rispettive esistenze.

La canzone “September” degli Earth, Wind & Fire del 1978 fa da cornice a queste scene, catturando l’euforia di questi amici e suggerendo il loro esaltante futuro insieme. “September” diventa presto il motivo musicale del film, con il compositore Alfonso de Vilallonga che a volte ne incorpora la melodia nella sua colonna sonora, che emerge come un promemoria sonoro della vicinanza tra Dog e Robot, soprattutto quando questa viene messa in pericolo.

Devastato dal fatto di non poter raggiungere il Robot immobilizzato, che giace sulla sabbia e guarda impotente il cielo, Dog trascorre i mesi successivi aspettando con ansia la riapertura della spiaggia.

il mio amico robot film 2024Nel frattempo, Robot inizia a sognare (da qui il titolo originale) di tornare nell’appartamento di Dog, ma le sue belle fantasie svaniscono sempre quando si risveglia nel suo crudele purgatorio sabbioso. Le stagioni cambiano intorno a Robot, che incontra sia estranei gentili che insensibili accattoni, sentendosi abbandonato dal suo amico.

Per quanto riguarda Dog, la sua solitudine è inizialmente pesante, ma alla fine inizia a cercare altri compagni, con risultati alterni.

Nonostante alcuni problemi nella trama – Dog sembra rinunciare a salvare Robot piuttosto facilmente – Il mio amico robot si trasforma nella seconda metà dopo la separazione dei due personaggi. Robot, che ha conosciuto solo una vita di beata amicizia, scopre improvvisamente cosa significhi essere soli al mondo, mentre Dog comincia a capire che forse può trovare altri che vogliano passare del tempo con lui.

Pablo Berger rischia quindi di far apparire Dog senza cuore – perché non va a trovare l’amico intrappolato sulla spiaggia? – ma il regista vuole solo sottolineare in modo agrodolce come anche i legami più stretti possano finir logorati dalle circostanze o dal passare del tempo. Il destino ha dei piani per Dog e Robot, che si rincontreranno molto più tardi, ognuno in una situazione radicalmente diversa da quella in cui Dog aveva costruito l’androide nel suo salotto.

L’animazione della New York degli anni ’80 è luminosa e vivace senza essere eccessiva, e ci restituisce una Grande Mela in cui si aggirano animali di ogni tipo (le frequenti inquadrature del World Trade Center sono un’eco cupa del tema portante dell’impermanenza di ogni cosa).

Insomma, Il mio amico robot può essere sentimentale, ma è anche saggio, in quanto resiste all’impulso di creare quel tipo di lieto fine che ci si potrebbe aspettare. Pablo Berger punta piuttosto a qualcosa di più vero, tornando ancora una volta a “September”, il cui significato (proprio come l’amicizia tra Dog e Robot) è cambiato nel corso della visione.

Vi invitiamo a leggere la nostra intervista esclusiva a Pablo Berger.

Di seguito trovate il trailer italiano Il mio amico robot, nei cinema dal 4 aprile: