Home » Cinema » Sci-Fi & Fantasy » Intervista a Michael Ironside su Atto di Forza: la scena delle braccia mozzate, il grave incidente sul set (esclusivo)

Titolo originale: Total Recall , uscita: 01-06-1990. Budget: $65,000,000. Regista: Paul Verhoeven.

Intervista a Michael Ironside su Atto di Forza: la scena delle braccia mozzate, il grave incidente sul set (esclusivo)

17/04/2024 news di Sabrina Crivelli

Insieme all'interprete del cattivo del film del 1990 abbiamo ricostruito l'iconica scena della morte del suo personaggio, ricordando anche qualche retroscena poco noto e doloroso

michael ironside atto di forza 1990

Ospite d’onore al Comic-Con di Praga 2024, abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con Michael Ironside, tra i protagonisti, con Arnold Schwarzenegger e Sharon Stone, dal fanta-action Atto di Forza di Paul Verhoeven del 1990 (il nostro approfondimento).

Vorrei chiederle in particolare qualche ricordo sulla scena della morte del suo personaggio, Richter, che è decisamente d’effetto …

Ricordo ogni cosa. Fu incredibile da vedere. Arnold è un tipo fantastico con cui lavorare. Lo è davvero. Quella scena venne fatta… Senti, la scena di lotta venne girata in tre mesi. L’intero Atto di Forza richiese sei mesi e mezzo. Il combattimento inizia in un posto, poi realizzammo gli effetti speciali che vedete in un altro set.

La scena dell’ascensore in cui si staccano le braccia era su un secondo set, e c’era Vic Armstrong. Era il regista della seconda unità, ma anche il coordinatore degli stunt, ed era lui l’incaricato di girarla. L’attrezzatura impiegata per quella scena era … Era a circa due piani e mezzo di altezza. Indossavo due braccia finte che si trovavano sul pavimento dell’ascensore attaccate a una giacca, e io non ero nemmeno attaccato ad essa.

michael ironside atto di forza morte 1990Dovevo entrarci con le braccia dietro la schiena e loro poi tiravano su la giacca. Poi si iniziava a salire su questa piattaforma, che aveva un sistema idraulico, la parete si alzava di fronte a me e le due braccia si staccavano. Sembra proprio che si stacchino, vero? Ci sono delle cariche esplosive. Si chiamano ‘squib’. Ce n’erano sei, credo, in ogni braccio per farle esplodere appena arrivati a quella parete sottile. Arnold era dall’altra parte. Quindi vado dietro il muro e le braccia, boom, si staccano.

La cosa interessante riguarda però il primo ciak di questa scena. Salii sulla piattaforma e inciampai sulla scala, perché il mio ginocchio era molto malandato. Avveniva prima che mi sostituissero le ginocchia e ci mettessero del metallo. Vic Armstrong vide la scena e disse: “Cos’è successo sulla scala? Avevi un’espressione strana.” Gli risposi: “Quando iniziai a recitare, mi occupavo di tetti, tegole, catrame caldo, di fare camini e cose del genere [un ‘roofer’] … Per entrare in questo impianto, dovevi salire su una scala di quasi 60 piedi … Non posso più fare il roofer“.

Lui rispose: “Ma di cosa stai parlando Michael?? Passiamo alla prossima scena. Stasera ceneremo insieme”. Io dissi: “Ok”. Quella sera, a cena, lui arrivò e mi consegnò il mio curriculum. Mi disse: “Guarda qui”. Pensai: “Oh, è il mio curriculum”. Avevo fatto circa 105 o 106 film. Lui mi disse: “Questo tizio qui non è un roofer. Non deve preoccuparsi di essere un roofer.” Fu la prima volta in cui credetti di realizzare di essere ‘arrivato’. Dentro di me ancora credevo che un giorno qualcuno avrebbe scoperto chi ero veramente e che mi avrebbero rimandato a casa. Che non avrei dovuto essere lì.

michael ironside praga 2024In ogni caso, la scena di lotta di Atto di Forza fu interessante. Un mese prima di girarla, però avvenne un’altra cosa. C’è una scena di Atto di Forza in cui lui e gli altri attori si dondolano da alcune travi. Io arrivo di corsa con la mia pistola e il mio partner, Michael Cham, mi dice: “No, no, non farlo!”. Si gira e mi ferma.

Quando girammo quella scena, nel momento in cui lui si girò mi colpì con la canna della sua pistola. Girammo una sola ripresa di me che salgo, incedo e quindi mi giro. Poi c’è uno stacco. Beh, quella è l’unica ripresa che riuscimmo a girare perché nel momento in cui mi dice: “Non farlo!”, mi colpì davvero rompendomi lo sterno, facendomi saltare due costole. Dovettero rimandarmi a Los Angeles.

Paul disse: “Va tutto bene. Abbiamo un sacco di cose da fare. Torna indietro. Dobbiamo riattrezzarci. Prenditi un paio di settimane.” Così andai, mi sottoposero a una piccola operazione e rimisero tutto a posto. Tornai sul set circa tre settimane dopo. E la prima scena che girai fu quella della lotta nell’ascensore con Arnold.

Conosci il football americano? C’era un quarterback dei Los Angeles Raiders che si chiamava Jim Plunkett. E lui aveva usato un giubbotto speciale fatto apposto per lui perché a un certo punto aveva le costole rotte. Il chirurgo ortopedico che mi aveva operato chiamò Jim Plunkett e gli disse: “Posso toglierti quel giubbotto?”. Lo diedero quindi a me, in modo che, quando sarei tornato, avrei indossato quel giubbotto sotto la camicia. E quando mi vedete nella scena di lotta con Arnold, sotto ho proprio questo indumento.

Arnold è un vero professionista. Solo una volta mi toccò leggermente … C’è un’inquadratura in cui mi avvolge sotto il braccio mentre si gira e tira dei pugni, lì. Non mi ha mai colpito davvero una volta durante tutto il film. È tutta recitazione.

Ad ogni modo, quella è stata la prima scena al ritorno dopo l’operazione alle costole. Ed è fantastica. Il bello dei cattivi è che l’eroe viene picchiato. Per tutto il film, dall’inizio alla fine. Viene pestato, pestato e pestato ancora senza problemi. Il cattivo viene picchiato solo una volta alla fine. Ma finisce male. Sì, molto male. Fu un buon finale, una buona morte per lui!

Di seguito trovate l’intervista video completa a Michael Ironside al Comic-Con di Praga: