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Intervista esclusiva | Dyanne Thorne, dal provino in limousine per Ilsa all’inganno di Jess Franco per Greta, la donna bestia

29/11/2018 news di Alessandro Gamma

Abbiamo ripercorso con l'attrice alcuni momenti salienti della sua carriera, dai controversi ruoli nei WIP al rapporto con Jess Franco, fino agli esordi nella serie classica di Star Trek

Dyanne Thorne e Howard Maurer sitges 2018

Conosciuta tra gli appassionati del sottogenere WIP (women in prison) per aver interpretato la spietata Ilsa nei film dell’omonima saga verso la metà degli anni ’70, Dyanne Thorne è passata dal Festival di Sitges 2018 – insieme al compagno di una vita Howard Maurer – come invitata speciale della retrospettiva dedicatale.

Abbiamo quindi colto l’occasione per incontrare faccia a faccia l’attrice 75enne e ripercorrere la sua breve ma intensa stagione come esponente di spicco di un cinema oggi impensabile.

Dyanne Thorne Ilsa la belva delle SSMi racconti qualcosa del suo provino per Ilsa la belva delle SS (Ilsa, She Wolf of the SS) del 1975

Sono convinta ancora oggi che all’epoca non venni selezionata come prima scelta per il ruolo. Credo che ottenni la parte di Ilsa grazie al mio costume. Tra un lavoro e l’altro lavoravo allora come autista – già! Un giorno mi chiamò all’improvviso il mio agente, che mi disse di avere un’audizione adatta a me. Io però gli risposi che in quel momento stavo guidando la mia limousine scorrazzando in giro questo diplomatico di un paese straniero e quindi non avrei potuto presentarmi. Lui mi disse comunque di andarci finito il lavoro, che ci sarebbe stato ancora tempo. Così mi presentai verso le 18.00, molto tardi, arrivando con la mia limo e indossando alti stivali di pelle nera e il cappello d’ordinanza. Nonostante stessero per chiudere, mi fecero entrare e mi fecero leggere le battute previste. Poi mi chiesero di aspettare lì e andarono a consultarsi. Quando tornarono, mi consegnarono il copione intero, mi dissero di leggerlo e di tornare il giorno seguente. Tornai a casa, mi cambiai e dissi ad Howard – con cui ero fidanzata – di dargli un’occhiata. Lui lo lesse e lo gettò indignato contro il muro perchè pensava fosse terribile. Tuttavia, mi fece capire che qualcuno avrebbe comunque fatto quel film, quindi tanto valeva che lo facessi io, in quanto un’attrice non può fare molto la pignola, è un lavoro, si recita e poi si passa a un altro progetto. La cosa incredibile è che una volta finito, Ilsa la belva delle SS venne proiettato in tutti i grandi cinema degli Stati Uniti, da Manhattan a Chicago, infrangendo record e incassando molti soldi. Così, squillò il telefono per chiedermi di fare il secondo film. Nessuno si aspettava un successo del genere.

Dyanne Thorne Ilsa la belva delle SS filmNon era preoccupata della possibile accoglienza del pubblico e dell’immagine che si sarebbe creata interpretando un personaggio controverso come Ilsa?

In quanto attrice, non stava a me giudicare il personaggio e le sue azioni, piuttosto mettercela tutta per esprimere al meglio quelle che erano le sue caratteristiche. Ilsa è cattiva per il pubblico, ma lei non pensa di esserlo. Il fatto che sia diventata una sorta di icona per me è ancora oggi incredibile … Mi capita spesso di essere riconosciuta in aeroporto e quasi tutti sono molto carini nei miei riguardi. Ti racconto questo aneddoto: all’epoca invitai alcuni amici attori alla prima di Ilsa la belva delle SS e uno di loro ebbe la bella pensata di portarci addirittura sua mamma. Alla fine della proiezione, mi si avvicinarono e mi dissero che dopo un ruolo del genere non avrei lavorato mai più. Oltretutto, quando mi chiesero di girare il sequel, chiamai il mio agente per iniziare le contrattazioni, ma mi rispose una donna dicendo non solo che si era trasferito nel frattempo in Florida, ma che non faceva nemmeno più l’agente! [ride] Nessuno voleva farmi da agente … Allora ci arrangiammo io e Howard. Poi quando anche il secondo film ebbe successo, tutti gli agenti ritornarono a farsi sentire all’improvviso … Ma a quel punto li liquidammo noi!

Jesús Franco e Dyanne Thorne in Greta la donna bestiaIn Greta, la donna bestia del 1976 ha lavorato sotto la direzione di Jesús ‘Jess’ Franco. Come fu quell’esperienza?

Innanzitutto, inizialmente non avrei dovuto interpretare Ilsa, o Wanda (i nomi della protagonista nelle versioni internazionali). Firmai il contratto per un film intitolato No man’s land, basato sulla storia vera di una giornalista la cui sorella era stata rapita e incarcerata in un ospedale psichiatrico a La Paloma, in Portogallo. La sceneggiatura era interessante, c’erano ovviamente delle nudità – me lo aspettavo, ma il contratto specificava ‘niente riprese al di sotto della cintura’. Non avevamo mai visto Greta, la donna bestia prima della retrospettiva qui a Sitges e siamo rimasti scioccati. Quello che Jess Franco in sostanza fece, fu girare un mucchio di scene senza di me e poi mischiare tutto al montaggio … una cosa tremenda! Sul set poi ricordo che non si poteva comunicare, perchè tutti parlavano lingue diverse! Così alla fine è stato pure tutto doppiato e la mia voce suona profondissima! In ogni caso, fu piacevole lavorare con Jess Franco e anche con Lina Romay. Pensa che noi attori sul set spesso non avevamo da mangiare nelle pause, ma Jess portava gli altri – compreso Howard! – in raffinati ristoranti francesi a mangiare aragoste e passava con loro delle ore a pranzare, non badando ai produttori che gli diceva di tornare presto per continuare le riprese! [ride]

dyanne thorne star trek 1968Nel 1968 lei però partecipo anche all’episodio A Piece of the Action della serie classica di Star Trek. Che ricordi ha di quell’esperienza?

Feci un provino, mi presero per interpretare una ragazza, non aveva nome. Ricordo che tutti furono gentilissimi e che anche il modo di girare quell’episodio mi colpì. Pensa che per i vari film di Ilsa non ho mai fatto delle prove prima dei vari ciak, dovevo semplicemente affidarmi alla mia preparazione. Invece, per Star Trek ci davano l’intera mattinata per prepararci e provare, perchè c’era un budget piuttosto alto a disposizione. Il regista [James Komack] si comportava come un sorta di vigile urbano, dicendoci dove posizionarci, dove fossero le telecamere ecc. Un approccio molto professionale, sia che l’attore avesse una battuta oppure cento. Per le convention mi mandarono 5.000 cartoline con la mia foto da autografare, una marea, ma me le pagarono tutte! [ride]

Di seguito il trailer internazionale di Ilsa la belva delle SS: