Jackie Chan attacca Hollywood: “Oggi è guidata da businessmen, non da registi”
12/08/2025 news di Stella Delmattino
La star cinese ha parlato schiettamente dal Festival di Locarno

Al Locarno Film Festival, Jackie Chan non ha usato mezzi termini nel commentare lo stato attuale del cinema hollywoodiano. La leggenda dell’action ha detto davanti a una sala gremita che le grandi major hanno perso il contatto con la creatività, sostituendo la passione per il cinema con le priorità aziendali.
“Penso che i vecchi film siano migliori di quelli di oggi. Ora, molte grandi case di produzione non sono formate da registi, ma da uomini d’affari. Investono 40 milioni e pensano: ‘Come posso recuperarli?’. E non puoi sforare. È molto difficile fare un buon film oggi.”
In dialogo con il direttore del festival Giona Nazzaro, Chan ha ripercorso la sua carriera, dagli esordi nel cinema di Hong Kong alle acrobazie più folli, spiegando come abbia imparato quasi tutti i mestieri di un set: recitazione, regia, coreografie di stunt, combattimenti e montaggio.
“In tutta l’Asia, solo due registi sanno fare tutto: scrivere, dirigere, recitare, coordinare e combattere negli stunt, e montare. Uno è Sammo Hung, l’altro Jackie Chan. E io sono meglio perché so cantare!”
La passione per il canto non era un hobby: era una strategia per sopravvivere a una carriera rischiosa.
“Non potevo farlo per sempre, è troppo pericoloso. Ovunque andassi, mi chiedevano come tirare pugni e calci. Ho pensato: cosa posso fare? Ho iniziato a imparare a cantare. Volevo essere il Robert De Niro asiatico.”
Nei primi anni 2000, la frustrazione verso Hollywood cresceva: non riusciva a connettersi con il pubblico americano e riceveva solo sceneggiature deboli. Era pronto a mollare, finché un’ultima scommessa non cambiò tutto: Rush Hour.
“Rush Hour. Era l’ultimo tentativo. Se non avesse avuto successo, avrei chiuso. Credo che Rush Hour abbia cambiato la cultura.”
Il film consolidò anche il suo obiettivo di essere “un ponte culturale tra Stati Uniti e Cina”.
A Locarno, Chan ha ricevuto il prestigioso Pardo alla Carriera per i suoi successi, accompagnato dalle proiezioni dei suoi classici Project A e Police Story.
E anche con tutti i premi, il messaggio di Chan resta chiaro: Hollywood può avere i soldi, ma sta perdendo il cuore.
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