Voto: 7/10 Titolo originale: 雨を告げる漂流団地 , uscita: 09-09-2022. Regista: Hiroyasu Ishida.
La casa tra le onde: la recensione del film animato di Hiroyasu Ishida (su Netflix)
16/09/2022 recensione film La casa tra le onde di Gioia Majuna
Il regista torna dietro alla mdp per un'opera fantasiosa, ma emotivamente robusta
Un gruppo di ragazzini si ritrova coinvolto in un’inaspettata avventura che implica la loro stessa sopravvivenza in La casa tra le onde (Ame wo Tsugeru Hyôryû Danchi), secondo lungometraggio d’animazione del regista giapponese Hiroyasu Ishida (Penguin Highway, 2018) e terzo film, più in generale, prodotto dallo Studio Colorido.
La sceneggiatura dello stesso Ishida e Hayashi Mori è abbastanza immaginifica, soprattutto perché il suo meccanismo centrale è piuttosto inedito e fornisce gradualmente ai due l’opportunità di iniettare elementi sempre più fantastici in quella che potrebbe altrimenti sembrare un’ambientazione tutto sommato realistica. In senso letterale, il luogo dove si svolge il film è tutt’altro che ‘credibile’, ma ci arriveremo.
Ciò che fa funzionare la storia di Hiroyasu Ishida e Hayashi Mori, al di là della posta in gioco, dell’azione e della fantasia che la pervadono, è il fatto che si basa sulle vite, i ricordi, il dolore, il lutto e la rabbia dei suoi protagonisti. La casa tra le onde lascia spazio agli altri ragazzi del gruppo, che hanno i loro problemi da affrontare, ma per la maggior parte si concentra su una coppia di amichetti di lunga data il cui legame è stato spezzato da una perdita comune.
Nell’immediato dolore di questa perdita, emergono vecchi sentimenti di amarezza, reali o evocati da questa nuova sofferenza. Bloccati insieme in una situazione apparentemente senza speranza e per un periodo di tempo impronosticabile, tutto questo viene a galla per essere affrontato, ignorato o utilizzato come ulteriori ‘munizioni’ per il rimpianto e il risentimento.
Questo è il modo principale con cui La casa tra le onde intende risultare ‘credibile’, contribuendo poi a garantire un certo peso emotivo a tali elementi immaginifici: dall’ambientazione, che prevede un condominio che in qualche modo va alla deriva nel mare con i ragazzi al suo interno, alla presenza di fantasmi o di spiriti all’interno della vicenda, che finiscono per rappresentare come alcune strutture come un appartamento diventino intrinsecamente legate ai ricordi e alle emozioni di una persona che ci ha vissuto.
A dire il vero, non tutte queste idee – per non parlare dei modi in cui altri personaggi entrano nella storia – si realizzano compiutamente alla fine di La casa tra le onde. Nei suoi punti chiave, però, il film riesce a essere un racconto di formazione che non si limita a mostrare spettacolari vedute e interazioni intelligenti portate in vita da animazioni alternativamente eleganti e impressionantemente realistiche.
I due personaggi principali sono Kosuke, un bambino delle elementari, e Natsume, una ragazzina della sua stessa età. Un tempo i due erano inseparabili, come amici e compagni di calcio e persino come una sorta di famiglia. Natsume proviene da una famiglia disagiata e ora vive con una madre, che lavora a casa ma è troppo stanca per prestare molta attenzione alla figlia quando lei torna a casa da scuola.
Le famiglie dei due vivevano nello stesso condominio, fino a quando il complesso, vecchio di sessant’anni, è stato chiuso e destinato alla demolizione, oltre alla morte del nonno di Kosuke, Yasuji. Dopo che i litigi tra i genitori di Natsume divennero troppo forti per loro, la ragazza finì per andare a vivere con Yasuji e Kosuke, arrivando a vedere l’uomo come un vero e proprio padre. La sua scomparsa mette quindi fine a molte cose nelle loro vite, soprattutto l’amicizia.
Questo è l’antefatto di La casa tra le onde, di cui poi vengono forniti ulteriori dettagli – come e perché l’amicizia sia finita – e specifiche sui personaggi attraverso l’uso dei flashback. La trama, tuttavia, vede Kosuke e i suoi amici – l’atletico Yuzuru, la problematica Taishi, la viziata Reina e la simpatica Juri – recarsi nel vecchio condominio del ragazzo. Si dice che un bambino fantasma infesti il luogo e loro vogliono indagare prima che l’edificio venga distrutto.
Si scopre che il “fantasma” potrebbe essere Natsume, tornato nel suo vecchio appartamento per crogiolarsi nella miseria, ma prima che i ragazzi ottengano delle risposte, si scatena un violento temporale. In qualche modo, l’edificio viene sradicato dalle sue fondamenta e trasportato in mezzo al mare. I giovinetti devono allora collaborare – o, almeno, non litigare in continuazione – e trovare il modo di raccogliere provviste da altri edifici (il loro non è l’unico a galleggiare tra i flutti) per sopravvivere a questa inaspettata prova, che potrebbe essere solo un sogno – anche se la fame e le ferite che iniziano a sperimentare sembrano sicuramente molto reali per loro.
La maggior parte di La casa tra le onde ruota intorno alle relazioni e ai drammi interpersonali che esistono o nascono tra questi personaggi, disegnati e animati nello stile tradizionale degli anime giapponesi. Alcuni sono più sviluppati di altri.
Tuttavia, qualsiasi cosa possa mancare all’ensamble – specialmente quando si tratta di un misterioso ragazzo di nome Noppo, la cui esistenza non ha alcuna ‘importanza’ fino a quando non viene rivelata la natura di un’importante metafora – appare irrilevante rispetto alla profondità della relazione al centro di La casa tra le onde, così come pure al senso di intimità e al peso che Hiroyasu Ishida e i suoi animatori danno alla narrazione e ai fondali.
La spettacolarità di quell’edificio, così come di altri, alla deriva contro il cielo e lungo un’infinita distesa d’acqua è innegabile, e i realizzatori fanno centro nel modo in cui hanno scelto di utilizzare un misto di animazione tradizionale e computerizzata per alcune scene, come la ‘scivolata’ di Kosuke verso un edificio di passaggio e un’altra struttura che si muove rapidamente rischiando di speronare l’appartamento.
Al centro di La casa tra le onde, però, c’è una storia luttuosa su come il dolore frantuma i ricordi e il presente, e su come gli spazi e i luoghi incarnino determinati pensieri e sentimenti. Insomma, siamo di fronte a un bel racconto d’avventura fantasioso, con un nucleo emotivo robusto e riflessivo che permette al film di elevarsi oltre il livello del mero intrattenimento.
Di seguito trovate il teaser trailer internazionale (con sottotitoli italiani) di La casa tra le onde, nel catalogo di Netflix dal 16 settembre:
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