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Voto: 8/10 Titolo originale: La Fameuse Invasion des ours en Sicile , uscita: 09-10-2019. Regista: Lorenzo Mattotti.

La famosa invasione degli orsi in Sicilia | Recensione del film d’animazione di Lorenzo Mattotti

21/04/2020 recensione film di William Maga

L'artista bresciano trapiantato in Francia porta sul grande schermo il celebre romanzo di Dino Buzzati del 1945 in un poetico adattamento dai colori pastello

Presentato all’interno della prestigiosa nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2019 dopo sei lunghi anni di lavorazione, La famosa invasione degli orsi in Sicilia (La fameuse invasion des ours en Sicile) debutto dietro alla mdp per l’illustratore bresciano Lorenzo Mattotti, è un adattamento divertente e splendidamente animato dell’omonimo libro per bambini di Dino Buzzati (che lo illustrò anche personalmente) pubblicato nel lontano 1945. È un’opera piacevolmente classica nella forma così come nei contenuti, che ricorre all’animazione 2D vecchio stile per dipingere in toni pastello una storia di maghi gentili, re malvagi, giullari di corte e momenti di vaudeville.

La famosa invasione degli orsi in Sicilia mattotti film 2019 posterIspirato alle fiabe della tradizione europea e alle commedia dell’arte e affrontato secondo il registro di una favola della buonanotte, è improbabile che La famosa invasione degli orsi in Sicilia possa conquistare immediatamente il cuori degli adulti più ‘esigenti’ – per quanto le animazioni siano curate e professionali, mancano il peso allegorico e le complesse tematiche di, per esempio, un film di Sylvain Chomet (Appuntamento a Belleville) – ma per quanto riguarda l’intrattenimento dei più piccoli, offre senz’altro una pausa auspicata dai pur simpatici titoli della Dreamworks e della Blue Sky.

Quando il cantastorie itinerante Gedeone (doppiato da Antonio Albanese) e sua figlia Almerina (Linda Caridi, un personaggio non presente nel testo di Dino Buzzati) si rifugiano in una grotta per sfuggire a una tempesta invernale che si scatena all’esterno, i due si ritrovano minacciati da un enorme e anziano orso famelico (Andrea Camilleri, alla sua ultima prova per il cinema prima della scomparsa, avvenuta nel luglio 2019).

Temendo per le proprie vite, la coppia decide di allietare la bestia col racconto di come gli orsi arrivarono a occupare la corte siciliana, avvalendosi dell’usco di fondali disegnati a mano, di svariati oggetti di scena e anche di marionette. Il film procede quindi ‘saltando’ tra questa cornice e la storia messa in scena, che segue le vicende un orso che sta invecchiando di nome Leonzio (Toni Servillo), re della sua tribù, in viaggio lungo la Sicilia per ritrovare suo figlio, Tonio (Alberto Boubakar Malanchino), trascinato via dalle acque di un’impetuosa cascata e poi catturato da alcuni uomini.

Durante la peregrinazione, Leonzio viene aiutato da De Ambrosis (Maurizio Lombardi), un ansioso mago che è ansioso di usare gli ultimi due desideri rimasti nella sua bacchetta magica e trova un potente nemico nel Granduca di Sicilia, che ha predisposto una vasta campagna militare per difendersi dal supposto attacco dei suoi orsi in viaggio. Su questa scarna sinossi principale (ma chi ha letto i libro saprà già tutto, non ci si discosta di molto) si innesta poi una serie di incontri con una variopinta masnada di personaggi, buoni o cattivi, che spazia dai pericolosi cinghiali del Sire di Molfetta a un castello infestato di minacciosi fantasmi, fino alla visita alla casa di un famelico orco che assume le sembianze di un gatto mammone e l’incontro col Serpenton de’ Mari, un gigantesco mostro marino serpentiforme.

Sebbene si tratti del suo esordio alla regia (aveva però già collaborato nel 2004 al film a episodi Eros di Michelangelo Antonioni, Wong Kar-wai e Steven Soderbergh e nel 2007 al film animato collettivo Peur(s) du noir), il 66enne Lorenzo Mattotti ha alle spalle una lunga e apprezzatissima carriera come artista visivo; i suoi disegni sono stati pubblicati su riviste come il New Yorker e Le Monde, ha disegnato poster per le precedenti edizioni proprio del Festival di Cannes e anche per la Mostra del Cinema di Venezia e ha illustrato innumerevoli libri per bambini, senza dimenticare i suoi volumi personali, capaci di vincere premi di settore un po’ ovunque.

la famosa invasione degli orsi in sicilia film mattottiL’estetica sfumata e sontuosa di La famosa invasione degli orsi in Sicilia riflette questa vasta esperienza pluridecennale, che combina poeticamente elementi della pittura medievale, l’arte barocca e le illustrazioni popolari mitteleuropee in un insieme espressionistico per un risultato che appare notevolmente omogeneo e perfettamente riconoscibile, se si ha familiarità col tratto dell’autore.

I personaggi di La famosa invasione degli orsi in Sicilia si stagliano in dimensioni ridotte contro i grandi e ampi paesaggi, caratterizzati da distese di alberi precisi e regolari e architetture medievali geometriche e pulitissime. Ogni set adotta poi una tavolozza di colori distinta per adeguarsi al tono e all’argomento trattato in quel preciso ‘quadro in movimento’, mentre il regista si diverte a ‘scuotere’ costantemente il suo vibrante schema visivo, inondando di policromatico stupore lo schermo.

Se un appunto si può fare a questa trasposizione è che, sebbene la durata sia di appena 82 minuti complessivi, La famosa invasione degli orsi in Sicilia risulta addirittura eccessivamente lungo; dopo che la narrazione vera e propria si conclude, infatti, il film si perde in un esteso epilogo che si trascina all’infinito, barattando la struttura affascinante e sfaccettata della missione raccontata nella prima parte per un arrancante melodramma ambientato alla corte del Duca.

Capiamoci, non siamo davanti a un tracollo verticale (sebbene minimizzi gli intenti satirici del romanzo di Dino Buzzati in favore della pura fantasia), ma si percepisce ugualmente come uno sfortunato cambio di marcia che azzoppa completamente il ritmo altrimenti spedito che si era tenuto fin lì. A conti fatti, forse La famosa invasione degli orsi in Sicilia avrebbe funzionato in modo più efficace come sotto forma di duplice cortometraggio, piuttosto che due separati fusi insieme per esigenze di studio.

Costato circa 11 milioni di euro, coprodotto da Italia e Francia e candidato al premio per il Miglior film d’animazione ai César 2020, La famosa invasione degli orsi in Sicilia è stato – non troppo sorprendentemente, purtroppo – un fiasco in Italia, dove ha raccolto appena 350.000 euro nei pochi giorni in cui è rimasto in cartellone. Un altro esempio, dopo Gatta Cenerentola (la recensione), della scarsa attenzione della distribuzione nostrana per quei film più autoriali e insoliti, un’altra occasiona mancata per promuovere e diffondere anche le produzioni non prettamente hollywoodiane.

Di seguito il full trailer italiano di La famosa invasione degli orsi in Sicilia:

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