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Voto: 6/10 Titolo originale: Trick or Treat , uscita: 24-10-1986. Regista: Charles Martin Smith.

La recensione concisa | Morte a 33 giri di Charles Martin Smith

21/08/2021 recensione film di Marco Tedesco

Nel 1986 l'attore esordiva alla regia con un teen horror metallaro dal messaggio interessante, in cui compaiono anche le icone del metal Gene Simmons e Ozzy Osbourne

Morte a 33 giri film 1986

Quattro giorni prima della notte delle streghe, un celebre cantante rock, Sammi Curr (Tony Fields), muore in un incendio. Diviene subito un mito, sorretto dalla giovane età e dalla popolarità ottenuta reclamando il sesso e la violenza presso i teenager. In particolare presso uno di loro, Eddie Weinbauer (Marc Price), imbranato quanto basta perché i compagni di college lo prendano di perenne mira per scherzi non molto innocenti, e quindi dedito al culto del suo idolo, questo artista dell’heavy metal la cui scomparsa fa tirare un respiro di sollievo ai genitori della maggioranza silenziosa.

Per consolare Eddie, vedovo del rock, il suo amico disk jockey Nuke (il co-fondatore dei Kiss Gene Simmons) gli fa un regalo molto prezioso, la matrice originaria dell’ultimo disco di Curr. E sarà proprio ascoltando il disco al ‘ralenti e al rovescio che il ragazzo scoprirà alcune istruzioni di Sammi per un ‘miglior uso’ della vita.

Morte a 33 giri poster filmÈ la gran rivalsa: aiutato dal suo spirito, che non tarda a materializzarsi in una specie di mostruoso zombie, il nostro consumerà la sua vendetta, ostacolato naturalmente dalle forze dell’ordine, che cercano di eliminare una volta per tutte il provocatorio giovanotto colpevole di sembrare Renato Zero truccato alla Frank-N-Furter. Il finale sarà come desiderano i genitori.

Curioso dark horror Morte a 33 giri (Trick or treat), esordio dietro alla mdp di un attore di buona stoffa, Charles Martin Smith, noto al tempo (siamo nel 1986) per Starman e American graffiti. Curioso perché il regista mescola alla tradizionale paura per il ‘coso’ da un altro mondo (chiamando in causa anche Aladino, ma soprattutto il Brian De Palma de Il Fantasma del palcoscenico) un più moderno orrore, quello dei mass media organizzati, il più pericoloso dei quali è l’industria discografica che punta sull’idolatria a tutti i costi, mietendo sconosciute vittime tra i giovani indifesi e magari anche offesi nella vita.

È vero che qui Morte a 33 giri – prodotto da Dino De Laurentiis – mette nella classica bottiglia da gettare in mare per i posteri un messaggio un po’ confuso, dando un colpo al cerchio dei teenager e uno alla botte della sociologia. Ma il personaggio centrale, cui Marc Price regala una giusta aderenza di anima e di corpo, entrambi in panne, è comunque di bel rilievo, e specie la prima parte promette una buona tensione che poi, proprio quando appare il fantasma metallaro, si diluisce, rinuncia al copyright e fa festa con gli strumenti classici del cinema del terrore: qualche secchiata di sangue (fu classificato Rated R) e una dose di humour, con in gentile e doveroso omaggio, per le orecchie, la colonna sonora organizzata a più mani da Christopher Young e Fastway.

Dietro al quadretto delle colpevoli banalità piccolo borghesi, e alle perfidie che si consumano sui banchi di scuola, il ‘mostruoso Dio Rock’, nei panni di questo divo (Tony Fields si rende orrendo per lui) che si coccola il suo fan, sembra poi il più innocente. Se mai i colpevoli, suggerisce Charles Martin Smith, sono quelli che organizzano il plusvalore e magari gli creano anche un’aureola ideologica in testa.

È altresì chiaro che se le parole della sceneggiatura scritta a sei mani non sono sempre pietre, il senso dell’immaginifico visivo e i bei trucchi di Kevin Yagher, già responsabile degli incubi di Nightmare – Dal Profondo della Notte, nonché la lugubre fotografia di Robert Elswit, corrispondono esattamente alla cifra di questo caciarone ma insospettabilmente interessante esponente di un decennio clou per il genere. E poi, trai i molti omaggi, c’è la comparsata di Ozzie Osbourne nei panni inattesi di un reverendo bigotto che conduce in TV una crociata contro il ‘malefico’ heavy metal (inutile dire che farà una brutta fine …).

Di seguito trovate il trailer internazionale di Morte a 33 giri: