Home » Cinema » Horror & Thriller » Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore | La recensione del film di Robin Pront

Voto: 7/10 Titolo originale: D'Ardennen , uscita: 14-10-2015. Budget: $2,200,000. Regista: Robin Pront.

Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore | La recensione del film di Robin Pront

11/05/2020 recensione film di Teresa Scarale

Fotografia e regia magistrali per un’opera prima che racconta la circolarità inesorabile di certe vite lontane dal Sole

ardennes

Ardenne ardenti. Le Ardenne sono una regione collinare e boschiva che si estende fra Belgio, Lussemburgo e Francia. Le foreste che la ricoprono sono spesso meta di gite estive da parte delle famiglie di quelle terre franco fiamminghe. Non è raro dunque che quei ricordi estivi di spensieratezza restino indelebili nella mente dei bambini. Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore (D’Ardennen) è l’opera prima del regista fiammingo Robin Pront. Ed è anche il film che il Belgio aveva candidato per gli Oscar 2017.

Poster Le Ardenne - Oltre i confini dell'amorLe Ardenne del titolo sono il felice ricordo d’infanzia del protagonista Kenneth (Kevin Janssens), probabilmente l’unico, origine e destinazione di una vita che ad un certo punto ha iniziato a girare storto. Ancora una volta, il titolo originale sarebbe bastato a se stesso, senza la consueta fuorviante aggiunta dell’adattamento italico. Nella sua vita “storta” Kenneth ha portato con sé, almeno per un po’, la sua ragazza Sylvie (Veerle Baetens) e il di lui fratello Dave (Jeroen Perceval).

Il film di Robin Pront si incastona perfettamente nel filone cupo e asfittico del cinema belga contemporaneo. Il sole non lo si vede mai, in nessun senso, nemmeno per sbaglio. Le piovose e concitate sequenze iniziali immettono subito lo spettatore nel vivo dell’azione drammatica. Di là a poco si capirà cos’è accaduto.

Dave e Sylvie, complici di Kenneth in una rapina, riusciranno a farla franca grazie al sacrificio generoso di quest’ultimo. Kenneth infatti sarà il solo a pagare con il carcere la sua mala educazione. Alla sua scarcerazione però, quattro anni dopo, il ragazzo scoprirà che il mondo è andato avanti, e non esattamente nella direzione da lui sperata.

Fotograficamente bellissimo, Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore è un film che si vorrebbe divorare fermo immagine per fermo immagine. Ogni suo frame è un quadro, per composizione e pienezza della situazione. La regia è sintetica e tagliente: affida a dettagli minuti lo svolgersi della storia, senza troppe storie, tenendo sempre desta l’attenzione di chi guarda. Il film è di quelli che non spreca nulla. E’ costruito con precisione e chiarezza quasi fosse un quadro di Pieter Bruegel, ma senza quella vita brulicante d’operosità fiamminga e preziosità alcuna degli elementi.

Gli unici bagliori sono dati dalle stazioni di polizia, dai neon del carcere, dai fari delle auto che sbucano in mezzo a piloni di cemento. La presa di coscienza che la periferia possa essere “al centro”, è disturbante. Ai confini della Mitteleuropa delle banche e delle istituzioni comunitarie, rantolano vite stentate come quelle ritratte in una foto di Alexander Gronsky . Vite ai margini senza possibilità di salvazione, esistenze in cui l’inferno è ciò che resta per chi rimane in vita.

Di seguito il trailer ufficiale italiano di Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore:

wolf man film horror 2025 garner
Horror & Thriller

Riflessione: Wolf Man si fa metafora per aggiornare il mito tradizionale del lupo mannaro

di Redazione Il Cineocchio

Il regista Leigh Whannell azzarda, ma forse era l'unico modo per rilanciare il mostro classico della Universal

Until Dawn - Fino all'alba film horror 2025
Julia Garner e Christopher Abbott in Wolfman (2025) horror
Horror & Thriller

Wolf Man: la recensione del film horror coi lupi mannari di Leigh Whannell

di William Maga

Christopher Abbott e Julia Garner sono al centro di un prodotto ambizioso ma incompiuto e inespresso, troppo preso dalla sua voglia di distaccarsi dalla tradizione

swamp thing fumetti moore