Il regista prova a ribattere alle critiche, raccontando come mai la sua storia non sarà un semplice remake
Come forse saprete, Hollywood ha cercato di sviluppare un nuovo adattamento del libro Scarface di Armitage Trail per quasi un decennio e quel progetto è passato nelle mani di diversi sceneggiatori e registi, tra cui David Ayer, David Yates e Antoine Fuqua.
Come rivelato però all’inizio di quest’anno, è stato annunciato che sarà Luca Guadagnino (Chiamami col tuo nome) ad occuparsi della regia del film, da una sceneggiatura scritta da Joel e Ethan Coen.
In una recente intervista, Luca Guadagnino ha rivelato cosa lo ha attratto dell’operazione:
Oltre al remake di Scarface, Luca Guadagnino sta anche lavorando a un sequel di Chiamami col tuo nome del 2017, sebbene il regista si riferisca ad esso come a “un secondo capitolo, un nuovo capitolo, una seconda parte o qualcosa del genere”.
Quando il remake di Scarface era ancora nelle mani di Antoine Fuqua, si parlava della sceneggiatura come qualcosa di “molto attuale”:
Ho letto la sceneggiatura che hanno in mano ed è davvero interessante e di grande attualità. Ora abbiamo a che fare con molte cose che provengono dal Messico. E ancora, abbiamo problemi con l’ ‘American Dream’ e il fatto che il gioco sia truccato, giusto? Non è veramente un campo di gioco uguale per tutti, ma la promessa è che lo sia. La promessa è che ognuno ottenga una possibilità, ma non è sempre così. Quindi è un argomento sempre rilevante, e in questo momento storico ciò che sta accadendo in Messico, che è da dove proviene [il personaggio principale] – lui viene dal Messico – è rilevante, specialmente quando hai persone che parlano di erigere muri e questo tipo di cose. Abbiamo ancora a che fare con l’immigrazione, abbiamo ancora a che fare con ciò che trasformerebbe qualcuno in Scarface.
Ricordiamo che l’ultimo lungometraggio diretto da Luca Guadagnino è stato il controverso Suspiria, un remake dsell’omonimo film diretto da Dario Argento (la nostra recensione).
Di seguito una scena clou di Scarface di Brian De Palma: