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Voto: 7.5/10 Titolo originale: L'ultima notte di Amore , uscita: 09-03-2023. Budget: $9,500,000. Regista: Andrea Di Stefano.

L’ultima notte di Amore: la recensione del film noir diretto da Andrea Di Stefano

13/03/2023 recensione film di Sabrina Crivelli

Pierfrancesco Favino il magnetico e viscerale protagonista di un'opera che guarda a Scerbanenco e Di Leo riplasmando le convenzioni tipiche del genere

l'ultima notte di amore film 2023 favino

Presentato allo scorso festival di Berlino, L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano arriva nelle nostre sale portando una ventata di noir che parecchio si staglia contro il piatto panorama delle tipiche produzioni italiche. Asciutto, tagliente e scabro, scava negli affari sporchi di una Milano corrotta nelle fondamenta pulsanti della sua economia come quella ai tempi di Giorgio Scerbanenco e della sua resa filmica nella ‘trilogia del milieu’ di Fernando Di Leo (Milano calibro 9, La mala ordina e Il boss), seppure meno violenta o decadente.

Eppure, il film di Andrea Di Stefano non è mera attualizzazione del poliziottesco anni ‘70, ma una forma ibrida radicata nella sua prolifica esperienza prima come attore e poi come sceneggiatore e regista sui set nostrani e all’esterno. Già alla direzione di Escobar nel 2014 e The Informer nel 2019, ha esplorato le varie declinazioni del crime e del thriller di tradizione e sensibilità hollywoodiana in produzioni internazionali in lingua inglese. Ciò si riverbera indubbiamente nel modo di maneggiare il materiale di genere, la storia e i suoi protagonisti, riplasmando le convenzioni tipologiche secondo nuove regole.

l'ultima notte di amore film 2023 posterLa trama di L’ultima notte di Amore ruota intorno al prototipico poliziotto, Franco Amore (Pierfrancesco Favino), Assistente Capo della polizia milanese con alle spalle 35 anni di onorata carriera, in cui non ha mai sparato un colpo. È la notte prima del suo pensionamento, da qui il gioco di parole nel titolo.

Tutt’altro che tranquille, però, durante le sue ultime ore in servizio Amore si presta a prendere parte in un losco traffico di diamanti con un potente uomo d’affari cinese. Gli eventi però degenerano rapidamente, in un inaspettato turbine di sangue e tradimenti.

A riflesso del fitto intreccio di intrighi che descrive, la struttura narrativa di L’ultima notte di Amore è erratica, spiraliforme, implode in se tessa in un lungo flashback per poi arrivare, cupamente, all’ineluttabile finale che attende il suo protagonista. Gli eventi e gli sviluppi non sono immediatamente prevedibili o scontati.

Eppure, al contempo – e con il senno di poi – giunti alla scena di chiusura questa ci sembra inevitabile epilogo delle premesse via via messe in campo. Il determinismo crudele dei fatti assume dunque una veste circolare a indicare che non si può scappare al proprio destino, intrapresa una certa via.

L’ultima notte di Amore si apre con una panoramica a volo d’uccello che percorre e esplora dall’alto inquadrando il Duomo, la Stazione centrale e percorrendo le vie di Milano già avvolte dall’oscurità per arrivare infine alla finestra dell’appartamento dove il protagonista vive con la compagna Viviana (Linda Caridi). Si apre così una catabasi che dal centro di Milano illuminato da un sole algido ci sprofonda, nottetempo, nelle interiora pulsanti della viabilità del capoluogo lombardo. E allora ci fagocita l’immagine della città, catturata dalla fotografia graffiante e chiaroscurale di Guido Michelotti (che ha lavorato alle serie ‘Gomorra’ e ‘Zero Zero Zero’) e scandita nel suo frammentario avvilupparsi intorno alla narrazione dai ritmi incalzanti di Santi Pulvirenti.

Imprigionato in questa ragnatela di strade e circostanza esterne al suo volere, il Franco Amore di Pierfrancesco Favino è un eroe sfaccettato, relitto di un altro tempo, mosso dall’amore – nomen omen – e da un senso d’onore che lo portano a riporre fiducia nelle persone sbagliate. Altro fulcro fondamentale dell’azione è Viviana, femme fatale sui generis, che Linda Caridi rende come una combinazione unica di malizia e ingenuità allo stesso tempo. Come il suo ruolo richiede, induce il protagonista a prendere certe decisioni avventate, ma rimane sospesa sul filo dell’inconsapevolezza.

l'ultima notte di amore film 2023Intorno ai due protagonisti gravitano una serie di personaggi più o meno secondari, ma in alcuni casi non meno ben caratterizzati. Emerge tra tutti il viscido cugino calabrese di Viviana, Cosimo, ricettatore di orologi di lusso incarnato con la giusta dose di ambiguità da Antonio Gerardi.

Più marginale è la rappresentazione dei colleghi poliziotti e dei membri del clan cinese – personaggi al limite tra magnati dell’economia sommersa e malavitosi – con cui Franco e Cosimo fanno affari. D’altronde, si tratta più che altro di ingranaggi parte di una cassa di risonanza ad uso della parabola emotiva del protagonista e del climax discendente di cui è, suo malgrado, epicentro involontario.

L’ultima notte di Amore, infatti, è più un film di maniera che di mera azione. Non per questo sono assenti scene dense di tensione, come dimostra un assalto notturno in autostrada al cardiopalma. Tuttavia, la forza del film di Andrea Di Stefano risiede in primis nella forza dell’intreccio, nelle atmosfere e nella costruzione della sfera emotiva – ma mai patetica o affettata –  dei suoi personaggi. In tal senso, un magnetico, decadente  e viscerale Pierfrancesco Favino ne è il principale – seppur non unico – polo d’attrazione, su cui si regge tutto il resto.

Prodotto unico sul panorama nostrano degli ultimi, ci auguriamo che L’ultima notte di Amore sia solo il capostipite di un filone di (ri)nascita del Polar all’italiana.

Di seguito trovate il trailer ufficiale del film di Andrea Di Stefano, in sala dal 9 marzo: