Voto: 4/10 Titolo originale: The Ice Road , uscita: 24-06-2021. Regista: Jonathan Hensleigh.
L’uomo dei ghiacci – The Ice Road: la recensione del film da brividi di Jonathan Hensleigh
01/12/2021 recensione film L'uomo dei ghiacci - The Ice Road di Marco Tedesco
Liam Neeson e Laurence Fishburne sono i protagonisti di un action thriller pochissimo ispirato, degno al massimo dello straight-to-VOD
L’uomo dei ghiacci – The Ice Road si candida agevolmente a diventare l’action che verrà ricordato dai fan di Liam Neeson come quello che vede per protagonista il più scadente dei consueti eroi d’azione tutti d’un pezzo incarnati negli ultimi 15 anni (e non è un caso che negli stati Uniti sia arrivato direttamente su Netflix senza passare dalle sale cinematografiche). Non è difficile capire il potenziale del film nella sua premessa, ma è altrettanto impossibile non notare dove l’intera faccenda scivoli fuori pista. E, in questo caso specifico, “fuori pista” significa sbandare senza controllo attraverso il ghiaccio che si spacca diretti verso una brutta fine.
Sepolto nel profondo dell’idiozia della sceneggiatura scritta da Jonathan Hensleigh (che è anche il regista) c’è il classico concetto dell’uomo contro la Natura: una pericolosa missione di salvataggio intrapresa da un convoglio di tre camion che affrontano un rischioso viaggio attraverso il terreno instabile di una “strada di ghiaccio” alla fine della stagione invernale (un tratto ripulito sulla superficie di un lago ghiacciato).
Di per sé, questo potrebbe fornire l’intrigante base per un thriller da brividi (in tutti i sensi), sebbene debitore di Vite vendute del 1953. Ma Jonathan Hensleigh, che ha alle spalle gli script di Armageddon e Die Hard – Duri a morire, dietro alla mdp sente l’impellente bisogno di introdurre cattivi ‘umani’, ed è proprio qui che l’intera impalcatura crolla.
L’uomo dei ghiacci – The Ice Road si apre con un breve prologo che descrive in dettaglio i tragici risultati di un’esplosione di metano in una struttura mineraria nel nord della regione di Manitoba, in Canada. Con più di due dozzine di uomini rimasti intrappolati in una tasca con ossigeno sufficiente solo per 30 ore di sopravvivenza, è fondamentale trovare un modo per aprire una via aerea … ma l’attrezzatura necessaria è troppo lontana e troppo pesante per essere trasportata in aereo. L’unica opzione è allora trovare dei camionisti abbastanza audaci (o suicidi …) da intraprendere una missione di salvataggio usando strade ghiacciate in un momento della stagione in cui il sole si fa piuttosto caldo.
Ci sono tre veicoli, ognuno dei quali trasporta attrezzature identiche (per non correre rischi). Il primo è gestito da Mike McCann (Liam Neeson) e suo fratello, Gurty (Marcus Thomas), un meccanico brillante e veterano della guerra in Iraq che soffre di afasia. Nel secondo c’è Goldenrod (Laurence Fishburne), l’organizzatore della spedizione. E nel terzo c’è uno degli autisti più impavidi e combattivi di Goldenrod, Tantoo (Amber Midthunder). È accompagnata da Varnay (Benjamin Walker), un attuario per la compagnia mineraria.
Si scopre che l’apparentemente mite Varnay non è però solo interessato a gestire i numeri. In realtà, l’uomo sta lavorando per alcuni manager senza scrupoli della miniera che hanno scottanti segreti da nascondere. Varnay è indistruttibile come un Terminator e non meno determinato a raggiungere il suo obiettivo. Sfortunatamente, non ha fatto i conti con Liam Neeson in modalità Io vi troverò.
All’inizio di L’uomo dei ghiacci – The Ice Road, sembrerebbe che la sottotrama di Varney potrebbe essere semplicemente la glassa sulla torta e che la crema della storia riguarderà come i camion, alla maniera del citato Vite vendute, affronteranno il lungo e infido viaggio schivando pericoli ed evitando voragini che si aprono nella ‘autostrada’ che si sta sciogliendo. Purtroppo, non è così, e diventa presto evidente che l’ambientazione è una falsa pista. Si tratta meramente di Liam Neeson e Benjamin Walker che si menano mentre la motrice del loro camion scivola lentamente sul ghiaccio.
Si può parlare di assurdo e anche di oltraggioso, ma nessuno dei due termini rende giustizia a L’uomo dei ghiacci – The Ice Road. Il film diventa così stupido che, alla fine, siamo sicuri che sia stato pensato per essere satira. Il problema è che nessuno degli attori sembra esserne consapevole. Sono tutti serissimi. E Jonathan Hensleigh dirige come se si aspettasse che una fatalità nell’atto finale possa generare un impatto emotivo piuttosto che un moto di sconcerto.
Una prevedibilità deprimente impazza in quasi tutte le scene d’azione, allentando la tensione e incoraggiando lo sbadiglio er la mancanza di una minima fantasia. Da tempo serpeggia l’idea che Liam Neeson abbia bisogno di interpretare ruoli come questo per pagare le bollette, ma suona vagamente offensivo da parte dei produttori che ci possa essere la qualsivoglia aspettativa che qualcuno là fuori voglia davvero vedere un prodotto così mal concepito e pigramente realizzato.
Detto questo, qualsiasi spettatore che sappia resistere a L’uomo dei ghiacci – The Ice Road per l’intera durata (circa 90 minuti) ha appena perso un bene più prezioso del denaro speso per il biglietto d’ingresso, il tempo che non potrà mai recuperare.
Di seguito trovate il trailer internazionale di L’uomo dei ghiacci – The Ice Road, nei nostri cinema dal 2 dicembre:
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