Titolo originale: Ghostbusters , uscita: 08-06-1984. Budget: $30,000,000. Regista: Ivan Reitman.
Misteri anni ’80 | Ghostbusters: l’esperimento di Venkman con la scossa funziona, ma a nessuno importa
28/09/2018 news di Redazione Il Cineocchio
Lo studio sulla percezione extrasensoriale a cui sta lavorando Bill Murray in apertura del classico del 1984 viene inspiegabilmente fatto passare in secondo piano
Ghostbusters – Acchiappafantasmi, diretto da Ivan Reitman nel 1984, è senza dubbio uno dei classici della commedia fantastica d’azione più amati di tutti i tempi, capace di dar vita a un franchise che comprende tre film, due serie di cartoni animati, una manciata di fumetti e soprattutto un sacco di merchandise. Ma è anche pieno di stranezze che vanno ben oltre le forze soprannaturali che si radunano in cima al condominio di Dana Barrett (Sigourney Weaver). Walter Peck (William Atherton), ad esempio, viene presentato come un burocrate imprevedibilmente irascibile e inutilmente pignolo, ma siamo realistici: se ci fossero davvero quattro tizi che corrono in giro per New York con “acceleratori nucleari non autorizzati” sulle spalle affermando di combattere i fantasmi e facendo a pezzi le preziose stanze del Sedgewick Hotel, probabilmente anche voi vorreste che l’EPA [Agenzia per la protezione dell’ambiente] inviasse qualcuno a controllarli quanto prima.
Ancora più strano, tuttavia, è il modo in cui i personaggi di Ghostbusters ignorino uno dei suoi primi accenni ai poteri soprannaturali (nello specifico, si tratta di uno studio sugli “effetti delle sollecitazioni negative sulla percezione extrasensoriale”). Quando ci viene presentato il Dott. Peter Venkman (Bill Murray), l’uomo sta conducendo un esperimento psicologico con un paio di studenti universitari.
Il tutto ha lo scopo di sottolineare la personalità untuosa e lasciva di Venkman, essendo stato truccato per lasciargli del tempo da solo con l’avvenente ragazza bionda (Jennifer Runyon) – e per mostrare agli spettatori esattamente perché l’università fosse piuttosto incline a far chiudere senza troppe storie l’intero dipartimento. C’è tuttavia un dettaglio a cui spesso non si dà il giusto peso, lasciandosi deviare dal flirt di Venkman: l’esperimento funziona davvero.
Il tutto è apparentemente progettato per mostrare come lo stress, sotto forma di scosse elettriche, possa migliorare le capacità psichiche di un individuo (si può pure parlare di telepatia). Come dimostra il fatto che il ragazzo offertosi volontario (Steven Tash) inizia effettivamente a percepire con precisione i disegni sulle carte, ha effettivamente successo, ma Venkman sceglie invece di mantenere la sciarada in corso e non badarci affatto.
È piuttosto sorprendente, dal momento che dimostrare scientificamente l’esistenza di poteri psichici probabilmente sarebbe stata la più grande scoperta della sua carriera … O così sarebbe, se qualche tempo dopo non avesse anche combattuto – e sconfitto – il gigantesco Stay Puft Marshmallow Man con l’aiuto di un raggio protonico dalla cima di un grattacielo!
Di seguito la scena in questione da Ghostbusters:
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